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L’ERA DELL’ECCESSO. ATTENZIONE A DIPENDENZA E STRESS. A RISCHIO LA PRODUTTIVITÀ AZIENDALE, MA NON SOLO. - di Marina Palmieri - In un’era in cui si è letteralmente sommersi dall’eccesso
di comunicazioni e di flussi informativi, l’esigenza sempre più diffusamente
avvertita è quella di difendersi dalla strabordante massa di segni, di
inputs, di sollecitazioni. Difendersi, appunto, dall’eccesso. Una necessità,
questa, che riguarda ormai tutti i vari aspetti della nostra vita quotidiana.
Per quanto concerne i rischi che un eccesso di
comunicazioni e sollecitazioni comporta sul piano lavorativo, si segnala qui
l’interessante articolo dal titolo “La vita ai tempi dell’interruzione” pubblicato
su Corriere.it all’indirizzo: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/08_Agosto/23/interruzioni.shtml Tema centrale dell’articolo è l’impedimento di
concentrazione dovuto in particolare all’eccesso di comunicazioni per e.mail,
istant-messenger e telefoni cellulari, un eccesso che procura frequenti
interruzioni nell’attività lavorativa e che determina un calo di
produttività, come pure una diminuzione del quoziente intellettivo.
Strettamente correlato a questo fenomeno è quello della cosiddetta
“dipendenza da interruzione”, che in sostanza rappresenta l’incapacità a
gestire i tempi di consultazione e di risposta della (soprattutto)
comunicazione elettronica, come pure l’incapacità di “schermarsi” dalle
frequenti chiamate sul cellulare, con il risultato sostanzialmente di non
sapersi più “staccare” (e paradossalmente neanche nei momenti di pausa) dalla
fitta ragnatela di segnali che ci investono. Questa serie di inconvenienti ha ovviamente serie
implicazioni anche sul piano della redditività aziendale, giacché sembrerebbe
che il lavoratore incapace o comunque impossibilitato a difendersi dal
continuo “bombardamento” di flussi comunicativi, e, come tale, soggetto
dunque a frequenti interruzioni nello svolgimento dei suoi compiti e delle
sue mansioni principali, avrebbe poi una non trascurabile difficoltà a
riprendere la concentrazione su ciò che prima dell’interruzione stava facendo
(nei lavori di concetto - si legge nell’articolo - i tempi di recupero della
concentrazione possono arrivare fino a 10-15 minuti). Stante, comunque, la crescente moltitudine dei
segni e segnali comunicativi anche nella vita personale, l’esigenza di
difendersi dall’eccesso e dall’invasività della comunicazione (anche in
questo caso: e.mail, telefonini, più in generale tutte le varie forme di
comunicazione elettronica, per non parlare poi delle offerte di comunicazione
mediatica sempre più stracariche e sempre più ammalianti) diventa ormai
condizione imprescindibile per mantenere almeno quel minimo di “pulizia”
mentale che ci permetta di procedere con ordine, calma, serenità nelle nostre
cose e scelte di ogni giorno. Senza l’assillo, appunto, di una dipendenza non
solo inutile ma soprattutto dannosa per la propria igiene mentale. Difendersi
e proteggersi dunque da questa nuova forma di stress è insomma ormai un vero
e proprio dovere verso se stessi. E lo è tanto più quanto, anche per
necessità comunicative (si pensi per esempio al telelavoro e a tutta quella
di serie di attività professionali autonome che richiedono l’utilizzo
intensivo delle comunicazioni elettroniche-telematiche), si ha sì la
necessità di interagire con i potenti e preziosi strumenti e con le nuove
modalità che la tecnologia ci mette a disposizione, ma anche la necessità di
focalizzare bene ciò che ci si appresta a fare e di non contaminare
inutilmente quelli che, detto in sintesi, sono i nostri processi mentali. |
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Occhiali Senza
Lenti Eye Moving™ - Modello Onda Nero
Dispositivo a foro stenopeico come ausilio visivo
Ti sei accorto che gli occhiali da vista o le lenti a contatto
ti stancano, e più li usi peggio ci vedi? Forse sei
presbite e fai fatica a leggere i caratteri piccoli da vicino? Forse sei
miope e tendi a fissare lo sguardo e ad aspettare che le
lettere diventino più nitide, mentre in realtà tendono a sbiadirsi, e col
tempo hai bisogno di occhiali sempre più forti? Forse sei
ipermetrope e la tua vista varia, e certi giorni neanche con
gli occhiali riesci a leggere bene? Forse sei
astigmatico e spesso quando gli occhiali si spostano sul naso
le righe o le lettere improvvisamente si mischiano o compaiono intorno dei
bordi colorati molto fastidiosi e stancanti? Forse ti
dà fastidio il sole? Forse sei
già passato dalle lenti bifocali a quelle progressive, che senti essere una
vera tortura mentale? Allora... forse
puoi trarre grande beneficio dai SenzaLenti eyeMoving™, un dispositivo
a foro stenopeico come ausilio visivo che ti può consentire di
leggere subito meglio ad occhio nudo e che ha aiutato tanti come te a ridurre
la dipendenza dalle lenti graduate e a trovare il sollievo che cerchi. I
dispositivi a foro stenopeico SenzaLenti eyeMoving™ sono
prodotti in Italia (marchio CE), e sono disegnati per durare a lungo ed
essere indossati facilmente da tutti nella massima comodità. La diversa
forma della montatura nei vari modelli non ha effetti sul funzionamento del
foro stenopeico: ciascun modello va bene come ausilio universale per ogni
tipo di difetto visivo. Ogni dispositivo
SenzaLenti eyeMoving™ ordinato include in omaggio: ●
Una tabella di controllo di Snellen da usarsi a
quattro metri. ● Un elegante depliant di quattro pagine che contiene tutti
i consigli per l’uso, incluso
anche un brevissimo riassunto dei principi fondamentali del Metodo Bates
Originale ed una versione ridotta della tabella di controllo di Snellen per
esercitarsi da vicino e da lontano.
Il principio di funzionamento del “foro stenopeico” è molto
semplice e fu Leonardo Da Vinci [ 1500 circa ] il primo
scienziato ad accostare la “camera oscura”, che sul foro stenopeico si basa,
all‘occhio umano e al suo funzionamento. Il foro stenopeico lascia passare solo una parte
dei raggi luminosi, eliminando quelli più obliqui. In questo modo la
quantità di luce diminuisce, ma la “profondità di campo”, e cioè la quantità
di nitidezza del campo visivo, aumenta. Gli oggetti che prima erano “fuori
fuoco” ora diventano più nitidi, sebbene più scuri. Applicato davanti all’occhio, mediante una conformazione
“a reticolo piramidale”, il foro stenopeico elimina la gran parte dei raggi
obliqui, quelli che formano i cerchi diffusivi sulla retina e che sono
causati dall’errore rifrattivo, facendo passare solo quelli paralleli, che
non hanno bisogno di essere rifratti, cioè messi a fuoco, e quindi giungono
nitidi sulla superficie della retina, contribuendo ad eliminare il fastidio
che gli oggetti fuori fuoco causano a chi guarda. I SenzaLenti eyeMoving™ possono consentire a chi ha una
vista difettosa di guarirsi da solo praticando i metodi dell’occhio normale
secondo il “Sistema Bates” per “la cura della vista imperfetta mediante
trattamento senza occhiali”, così come descritto nel libro “Vista perfetta senza occhiali”
pubblicato dal Dott. William H. Bates a New York nel 1920 ed ora disponibile
anche in lingua italiana.
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