TIM ETHERINGHTON
“Battle Company”
“Battle
Company”, 2° Battaglione aviotrasportato della 503esima fanteria americana,
è attualmente impegnata in uno schieramento di 15 mesi nella Valle
Korengal, provincia di Kunar, Afghanistan. La Valle, situata in prossimità
della frontiera con il Pakistan, è un epicentro della lotta americana contro
i militanti dell’Islam in Afghanistan. Divenne infame nel 2005, quando i
membri di un gruppo di operazioni speciali americano vi fu intrappolato e
tre dei suoi membri vennero uccisi. Un elicottero mandato con dei rinforzi
fu ugualmente abbattuto, provocando la morte dei 16 soldati a bordo. Le
forze americane lottano sia contro i Talebani locali che contro i militanti
ispirati da Al-Qaeda all’estero. Le statistiche sono sconcertanti: la valle
conta fra il 17-20% di tutti i combattimenti di coalizione in Afghanistan;
circa 75% delle munizioni americane sono riposte in questa valle e nei suoi
dintorni; il tasso di vittime della Battle Company si eleva a 25%. La prima
volta che visitai la Valle Korengal, fu nel settembre del 2007. In quel
mese, Battle Company ingaggiò forze nemiche in 111 vicende di combattimento
separate. Il mio lavoro si è concentrato sulla piccola base “Restrepo”,
nome dato dopo Juan Restrepo, medico del Secondo Plotone ucciso durante il
primo periodo dello schieramento della Batte Company nella valle.
Arrampicato sul dorso della montagna, la base Restrepo rappresenta uno dei
limiti più in avanti del movimento americano nella valle. E’ stata
costruita dopo che i soldati si lanciarono sulla montagna da un elicottero.
Cominciarono a scavare le fortezze durante la notte e continuavano di
giorno, accogliendo i frequenti attacchi insorgenti presso la loro nuova
posizione come fossero dei break dal loro duro lavoro. Nei primi tre giorni
dello stabilimento della base, furono attaccati più di 20 volte.
Nell’ottobre
del 2007, ritornai presso la valle per seguire i progressi della Battle
Company mentre si imbarcava in un’operazione offensiva di combattimento,
“Rock Avalanche”. L’operazione ebbe luogo sulla catena montagnosa Talesar,
sovrastando la valle. Durante questa operazione, le forze americane
bombardarono una casa al cui interno pensavano fossero nascosti degli
insorgenti, mentre finirono per uccidere cinque civili e ferirne altri 13.
Questo incidente di importanza cruciale spinse gli abitanti locali del
villaggio a cercare vendetta e ad insorgere in vari attacchi che
provocarono la morte di 3 soldati americani e le ferite di altri otto.
Continuo a seguire il progresso della Battle Company durante l’estate.
Mentre guardate queste immagini, i soldati sono sempre lì e stanno cercando
di spingere sempre più in avanti i limiti della valle; una valle di sole 6
miglia.
La
mostra è un’Anteprima assoluta
Location:
Villa Bottini – Piano seminterrato
Orari:
lun-ven 13,30 – 19,30
Sabato
e domenica e lunedì 8 dicembre 10,00 – 19,30
BIOGRAFIA
Tim
Hetherington, fotografo a cui è stata riconosciuta la Foto dell’anno dalla
World Press, è nato a Liverpool, Regno Unito, nel 1970.
Vive
fra Londra e New York ed apporta il suo contributo come fotografo al Magazine
“Vanity Fair”. Il suo interesse sta nel creare diverse forme di
comunicazione fotografica a partire da progetti a lungo termine; le sue
sperimentazioni hanno spaziato dalle proiezioni digitali presso l’
”Institute of Contemporary Art” di Londra, alle mostre di fly-posters a
Lagos. Progetti recenti includono “Healing Sport”, “Blind Link Project” e
“Liberia”.
Attualmente,
sta lavorando ad un progetto su un gruppo di soldati americani in
Afghanistan. Ha ricevuto una borsa di studio dal “National Endowment for
Science, Technology and the Arts” (2000-2004), un premio dalla “Hasselblad
Foundation” (2002) e tre premi fotografici dalla World Press.
Il suo
libro sulla Liberia, “Long Story Bit By Bit”, sarà pubblicato da Umbrage
nel 2009.
In
qualità di film maker, ha lavorato come cameraman e direttore/produttore.
Fra i lavori recenti troviamo titoli di coda su “Liberia: an Uncivil War”
(2004, vincitore del premio della giuria speciale e del premio IDA “Courage
Under Fire”) e “The Devil Rides on Horseback” (2007).
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