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Lucca Digital Photo Fest Lucca, 15 Novembre - 8 Dicembre 2008 |
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"...dalla prefazione del catalogo
LuccaDigitalPhotoFest08" |
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tecnica >>> Indice
PROFILO ARTISTI >>> Patrizia Savarese Vincitrice Lucca DigitalVideoContest
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LUCCAdigitalPHOTOfest 2008 >>> "...dalla prefazione del catalogo LuccaDigitalPhotoFest08" >>> |
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"...dalla prefazione del catalogo
LuccaDigitalPhotoFest08" Che senso ha un festival della fotografia,
oggi? Un segno di maturità, dopo anni di
improvvisazioni ‘paesane’ un po’ ovunque sul nostro territorio che, ahimè,
continuano ad imperversare? È una corsa estenuante che ogni piccolo o
medio, ed anche grande, comune vuole mettere in pista con
corridori/organizzatori che si buttano nella mischia della credibilità,
spesso privi di preparazione, tantomeno cognizione di cosa sia davvero la
fotografia. Oramai, sono oltre trent’anni che lavoro
in questo mondo. Nei tempi bui in cui non c’era nemmeno uno
straccio di autorità pubblica disposta a scommettere sulla fotografia, e la
fotografia in Italia non godeva di alcuna dignità, i più volenterosi si
ingegnavano come potevano organizzando mostre dove, appunto, potevano. Comprendevo gli sforzi e l’entusiasmo che
li animava, ma non li ho mai sostenuti, erano comunque fuori dal tempo e dai
meccanismi internazionali. Non ho mai creduto che buona volontà nella
cultura sia una virtù, anzi sono convinta che provochi più danni e di ogni
tipo: illudere gli sprovveduti, barattare per buono quello che è meno di
mediocre, mortificare quelle qualità che sono davvero forti in contesti
umilianti, ingannare un pubblico candido contrabbandando falsi valori. Quando è nato LUCCAdigitalPHOTOfest confesso, senza alcun imbarazzo, di aver
avuto qualche riserva, anche se già il programma della prima edizione era di
tutto rispetto, ad esempio la mostra del World
Press Photo, estremamente popolare, oltre ad alcuni autori eccellenti. Le mie riserve erano dettate
dall’esperienza del passato e dall’analisi del presente. Ho visto troppe
iniziative morire e troppe situazioni attuali che rimangono ancorate a
modelli oramai obsoleti, persino nel nostro Paese. Il Festival di Lucca, tuttavia, mi
sembrava avesse una possibilità privilegiata: andava a coprire un vasto territorio
dove la cultura della fotografia è pressoché latitante. Dal polo di Milano, il più attivo e ricco
di eventi a livello pubblico e privato, e Brescia con la biennale, fino a
Roma che, peraltro, non risplende né per continuità né per energie, si incrocia
solo il Museo Alinari di Firenze, con una programmazione espositiva
temporanea piuttosto limitata. Quindi Lucca avrebbe potuto svolgere un
ruolo determinante di diffusione seria e responsabile della cultura della
fotografia, e lo ha dimostrato in soltanto quattro anni. Nato in sordina, LUCCAdigitalPHOTOfest, è cresciuto rapidamente, fino a
conquistare una solida reputazione, non soltanto grazie alla qualità del
programma, anche per la cura degli spazi espositivi. I bellissimi palazzi e il recupero di edifici
industriali non servirebbero come contenitori esemplari se le immagini non
fossero ‘offerte’ agli occhi dei visitatori in allestimenti accurati. La
fotografia, come ogni altra arte, esige dignità e rispetto. Niente improvvisazioni, bandito il pressapochismo,
cancellati quegli atteggiamenti tipici del fotoamatorialismo per celebrare la
buona fotografia e rendere tutti gli onori che sono propri alla ‘grande
signora’. E, soprattutto, diffondere cultura vera in
un vasto bacino territoriale che non aveva molte opportunità di vivere di
doni preziosi: liberare il sogno, conoscere e sapere, raffinare le
sensibilità individuali, scoprire nuovi rapporti con il creato e stimolare la
mente, e tanti altri ancora. E
non sono io così apologetica sulla fotografia, io non sono nessuno,
ben prima di me e di una dimensione intellettuale immensa, fu László
Moholy-Nagy che già nel 1925 riconobbe nella fotografia questi ed altri
poteri, e la individuò quale l’arte dell’epoca moderna. Anche per l’edizione 2008 il programma di LUCCAdigitalPHOTOfest è equilibrato,
come sempre, per offrire quel scenario caleidoscopico che è la fotografia. Fotogionalismo con Alex Webb, Paolo Pellegrin
e Tim Etheringhton con visioni del mondo molto diverse, e diverse
attitudini per rispondere al dono di ‘conoscere e sapere’ come la classica
rassegna del World Press Photo, e Territoires de Fictions ‘che, per
‘conoscere e sapere’, la soggettività del fotografo è vitale fondamento. ‘Raffinare le sensibilità individuali’ è
la meta che si raggiunge con il lavoro di Enzo Cei. Esemplare l’opera di Andrew Zuckerman per ‘scoprire nuovi rapporti con il creato’, di Mario Daniele e Massimo Vitali che
sanno vedere il mondo oggettuale da prospettive personali. ‘Liberare il sogno’ interiore,
dell’immaginario profondo, con la fotografia, e dell’osservatore
compenetrandosi nelle immagini di Mario
Lasandra e Mario Cravo Neto,
più aggressivi e decisi il gruppo AES+F
e Mario Basilè. E il cinema, nato dal ventre della
fotografia? La fotografia è spesso protagonista nel
cinema: ‘Fotogrammi, fotografi e
fotografia nel cinema’ di Maurizio
e Filippo Rebuzzini, e fa
sognare, sempre, anche incubi e sotto qualsiasi cielo, ecco ‘Cinema Mundi’ di Stefano De Luigi. E dal rapporto complesso di fotografia e
cinema e immagini, che soltanto gli dei di tutte le mitologie, anche quelle
contemporanee, si potevano permettere senza scandalo e colpa, è da poco nata
la video art. L’arte svolge una funzione sociale, era il
principio fondamentale dell’analisi di Moholy-Nagy e tale funzione, comunque,
è evidente o traspare dai temi che ognuno di questi autori ha affrontato. Il cerchio si salda: ‘stimolare la mente’.
Giuliana Scimé |
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Rif.:
LUCCAdigitalPHOTOFest 2008 =
Ufficio Stampa: Studio Pesci, Bologna - www.studiopesci.it = Info: Associazione Toscana Arti Fotografiche - info@ldpf.it - www.ldpf.it |
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Lucca Digital
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