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“SALTO IN LUNGO”
Storie di donne e uomini del nostro tempo
In questa sezione: e «Ipazia, scienziata
alessandrina», di Adriano Petta e Antonino Colavito” |
Bibliografia di Adriano Petta
Al 2007 e segg. - Selezione >
Adriano Petta - Romanzi pubblicati:
Eresia pura:
dissidenza e sterminio dei catari (Stampa Alternativa, Viterbo, 2001), romanzo
storico (*). A
dicembre 2005 la stessa casa editrice ha pubblicato una nuova edizione di Eresia
pura (che sta per essere pubblicata in Francia e Spagna). (ISBN
88-7226-904-0). A maggio 2006 è stata pubblicata l'edizione inglese con il
titolo "The path of the sun"
(*)
(Lulu.com, ISBN 978-1-4116-9187-2).
Roghi fatui:
dai Catari a Giordano Bruno (Stampa Alternativa, Viterbo,
2002), romanzo storico. (ISBN 88-7226-700-5)
Ipazia, scienziata alessandrina
(*) (Lampi di
stampa, collana LibriAlice.it, Milano, 2004), (ISBN 88-488-0284-2),
terzo romanzo storico scritto a quattro mani con Antonino Colavito che porta la
prefazione di Margherita Hack, opera con cui
si conclude la trilogia sulla lotta tra Ragione e Religione. Nel giugno 2005
(sempre per i tipi di "Lampi di stampa" nella collana LibriAlice.it")
è stata pubblicata l'edizione inglese ("Hypatia,
scientist of Alexandria") (*) (ISBN
88-488-0420-9).
La libertà di Marusja (Gitti
Europa, Milano, 1992). L'opera completa (con il titolo Il romanzo di Marusja) è apparsa nel
settembre 2005 per i tipi della casa editrice digitale americana Lulu.com (ISBN
1-4116-5056-5).
La guerra dei fiori (EDIS,
Brescia, 1993), con una prefazione di Roberto Roversi (ISBN 88-86316-00-3).
La via del sole (EDIS,
Brescia, 1996), romanzo storico (ISBN 88-86316-13-5).
La cattedrale dei pagliacci
(ROBIN, Roma, 2000), sua prima opera di genere noir, con lo pseudonimo James
Adler (ISBN-86312-18-0).
L'ascensore della IV via
(U.S.A./Lulu.com, ottobre 2005), secondo romanzo noir che vede ancora
protagonista il commissario della questura capitolina Daniele Vilardo (ISBN
1-4116-5209-6).
La sinfonia maledetta
(U.S.A./Lulu.com, febbraio 2006), il romanzo in cui l'autore corona il sogno
della sua vita: dirigere un'orchestra sinfonica (ISBN 978-1-4116-8566-6).
A-mors (U.S.A./Lulu.com,
febbraio 2006) - raccolta di racconti (ISBN 1-4116-7366-2).
Al 2007 >
Adriano
Petta - Romanzi inediti:
La
Colometa (primo romanzo erotico)
Casablanca
e oltre (raccolta di racconti)
Al 2007 >
Adriano
Petta - Romanzi in preparazione:
Quarto
romanzo storico ambientato nell’Atene di Platone e Aristotele
Il
mondo di Marusja (il seguito de Il romanzo di Marusja)
Erinne (terzo
episodio della serie noir del commissario Daniele Vilardo)
Aroa (prima
opera di fantascienza)
Lenti
cieli e paradisi (secondo romanzo erotico della serie La Colometa)
Gli
sciamani (primo thriller umoristico)
■ ▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬ ■
continua qui di seguito su Adriano Petta
# libri, interviste,
commenti critici, copertine #
# comprende note su «Ipazia,
scienziata alessandrina», di Adriano Petta e Antonino Colavito, prefazione di
Margherita Hack #
↓↓↓
È ancora tempo di «Eresie»? - di Antonino Colavito - |
|
▲ La copertina del libro «ERESIA PURA» Autore: ADRIANO PETTA |
Abbiamo incontrato ADRIANO PETTA
alla libreria Odradek alla fine della presentazione del suo ultimo libro « ERESIA PURA » (Stampa Alternativa – 300 pagg. € 12 – ISBN 88-7226-609-2) |
Adriano,
perché una nuova edizione del tuo saggio-romanzo storico?
Quando
venne pubblicato cinque anni fa, una recensione acuta e profonda avvertì che il
romanzo non era di facile lettura perché ponderoso, lento nel ritmo, e che non
si portava con agio in tram. Ora, con la sferzante ma illuminante guida di Anna
Saleppichi di STAMPA ALTERNATIVA, ho limato il romanzo… togliendo le asperità e
qualche predica di troppo. E dato che il nuovo formato entra fisicamente in
una tasca… penso che la nuova Eresia pura adesso si possa leggere se non
in tram, almeno in treno…
L’hai
scritta quasi vent’anni fa: sono ancora attuali i temi di quest’opera?
Sempre di
più…purtroppo. Il tema fondamentale di Eresia pura è la lotta di un uomo
per la libertà di pensiero, la battaglia di uno scienziato medievale per
diffondere le chiavi del sapere (l’arte della stampa, i numeri indo-arabici,
il sistema astronomico eliocentrico), la Conoscenza come strumento di
emancipazione, di libertà. E per questi motivi allora si veniva bruciati vivi.
Oggi che è praticamente impossibile tener nascosto il Sapere ai popoli… si crea
un mezzo di più facile diffusione e consumo del libro, la televisione: la si
manipola, la si ammorbidisce, la si addomestica… e così facendo si addomestica
la gente, la sua ansia di verità. Non a caso in Europa il popolo che possiede
una giustizia sociale più diffusa è quello francese… il primo che legge libri e
l’ultimo che vede la TV, esattamente in antitesi col nostro: siamo gli ultimi a
leggere libri ed i primi a vedere la TV. E non è un caso che la trasmissione
televisiva più seguita in Francia negli ultimi 25 anni sia stata Apostrophes
(una trasmissione sui libri!)… mentre negli ultimi 21 anni in Italia è stata (e
rimane ancora oggi!) il Processo del Lunedì di Biscardi…
Adriano,
credi proprio che libri come «Eresia pura» possano in qualche modo contrastare
l’operazione di annichilimento di una certa TV?
Per popoli
come il nostro, credo che rappresentino un’esile speranza, esile sì… ma vitale
per autori come il sottoscritto e soprattutto per editori coraggiosi come
Marcello Baraghini di STAMPA ALTERNATIVA che pubblicano libri di peso (di
peso: non facili, non piacevoli, che trattano la libertà di pensiero, la
falsità o quanto meno la relatività della storia, la natura e la vita del
potere, la giustizia… e non la solidarietà o la carità!), libri da usare come
un’ascia per il mare ghiacciato ch’è dentro di noi… e che devono sferzare la
gente per riappropriarsi del bene più grande che Madre Natura ci ha fornito:
l’uso della Ragione. Il mio editore ha deciso di pubblicare Eresia pura proprio
nella collana «eretica»… creata «contro il comune senso del pudore,
contro la morale codificata, controcorrente e che vuole abbattere i muri
editoriali che ancora separano e nascondono coloro che non hanno voce: siano i
muri di un carcere o quelli, ancora più invalicabili e resistenti, della
vergogna e del conformismo.»
Quando
scoccò la scintilla di «Eresia pura»?
Un giorno
visitai il museo di Gutenberg a Mainz, in Germania, e scoprii che l’arte della
stampa – invece che nel 1450 – era stata inventata 300 anni prima di Cristo, in
Corea. Capii che qualcuno – ai popoli di tutto il mondo – aveva rubato 1800
anni di cammino, di progresso, di nuove speranze. Mi promisi che avrei scoperto
chi, come e dove…
Il
“perché” era quello d’impedire che l’uomo si nutrisse di Sapere e di
Conoscenza… per poterlo facilmente dominare?
Proprio
così. All’inizio del libro ho citato un pensiero di Erich Fromm che mi porto
stampato nella mente… e che spero resti marchiato a fuoco in quella dei miei
lettori: tutti i martiri delle fedi religiose, della libertà e della scienza
hanno dovuto disobbedire alla propria coscienza, alle leggi dell’umanità e
della ragione. «L’essere umano capace solo di obbedire e non di disobbedire,
è uno schiavo.»
A me,
invece, è rimasto impresso un pensiero del tuo Giordano Nemorario: «Mentre la
mia mente indaga e apprende, ho vinto la schiavitù». Adriano, per concludere:
non credi che concetti quali la libertà che cresce con la conoscenza… suonino
un po’ a vecchiume in questo mondo globalizzato, internetizzato e massificato?
Ho attinto questa storia nella polvere luminosa delle biblioteche di mezza Europa, ho raschiato il sangue raggrumato sulle lapidi di innocenti massacrati per il loro credo, ho scavato nella cenere dei roghi di filosofi e scienziati che si sono immolati per non rinnegare il respiro della loro Ragione. Ed ho scelto di scrivere la biografia di Giordano Nemorario a mo’ di romanzo, in prima persona, non solo perché mi è più congeniale… ma anche perché il rogo del mio calamaio divampi nel sangue della gente semplice. Credo che – oggi più che mai – l’uomo abbia soprattutto bisogno di giustizia: quando l’avrà conquistata, tutto ciò che v’è in lui di religiosità e di forza, di felicità e di genio, esulterà al sole…
▲ La copertina del libro: « THE PATH OF THE
SUN » Autore: ADRIANO PETTA |||||||||| Edizione inglese di: « ERESIA PURA » Autore: ADRIANO PETTA |
●
▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬ ●
▲ La copertina dell’edizione italiana di « IPAZIA, SCIENZIATA ALESSANDRINA » Autori: ADRIANO PETTA e ANTONINO COLAVITO <
prefazione di Margherita Hack
> |
« IPAZIA,
SCIENZIATA ALESSANDRINA »
di
Adriano
PETTA e Antonino COLAVITO
- Con prefazione di Margherita
Hack -
(Lampi
di stampa, Milano 2004)
«Davvero
si vorrebbe credere che tutto il
libro sia soltanto un brutto sogno,
un incubo della ragione – ma non è un sogno, non è l’allucinata fantasia di un
romanziere noir a dipanare la vita
della “filosofa” Ipazia, non è un appassionato amante, costretto a rivivere i
drammatici momenti della fine di un amore, a cantare la bella e sfortunata e
vanamente amata Ipazia. Purtroppo, questa di Ipazia, scienziata alessandrina è una storia vera e, contrariamente
a quel che si dice sempre in questi casi, “riferimenti a persone e fatti” sono
per nulla casuali, anzi. Così ricco di storia (le date, gli eventi, i nomi sono
quelli che sappiamo dagli studi classici), questo libro è una storia che sa di
incredibile ma è verisimile e veritiera anche quando sembra che la fantasia
dell’autore prenda il sopravvento. E c’è una denuncia terribile, a conclusione,
che lascia interdetti i profani e sgomenti gli stessi conoscitori che almeno
credevano di sapere come fossero andate le cose, in quegli anni confusi in cui
l’Impero di Roma si sfasciava meno sotto i colpi dei barbari e molto più nelle
reti melliflue della sorgente e già potente Chiesa.
Nel magmatico fluire delle
vicende di quell’epoca tormentata, quando i contrasti accademici tra scienza e
fede si fecero aspra contesa politica e subdolo alibi per mascherare la
conquista del potere, Adriano Petta immagina e racconta una serie di vicende
parallele, una sequenza di fatti apparentemente marginali ma che per nulla lo
sono, se non altro perché Alessandria d’Egitto allora era uno dei centri del
mondo. Nel suo racconto, che ha spesso i toni passionali in cui si esprime l’io
narrante, le fasi cruciali dell’esistenza di Ipazia sono le stesse fasi ormai
calanti di una potenza che sta perdendo il controllo. Roma è lontana, Roma è
vicina – verrebbe da sentenziare: ormai caduta la Roma dei cesari, sta per
affermarsi quella dei papi. Alla scienziata alessandrina, che si ostina a
definirsi “ellena”, infischiandosene di qualsiasi coinvolgimento della
religione, poiché si ostina a ritenere la ricerca del sapere l’unica vera fede
che caratterizzi la libertà dell’uomo, a Ipazia importa poco del potere, purché
le sia lasciata la facoltà di studiare e soprattutto l’autonomia di pensiero.
Forse l’autore di un libro
simile nemmeno si preoccupa molto dello stile (magistrale comunque nello
scorrere e carezzare i personaggi, facendone sbalzare umori e atteggiamenti;
sincopato nelle scene più cupe, quando la concitazione delle vicende prende il
ritmo vorticoso del dramma e infine della tragedia): quel che conta in un libro
simile è l’aderenza della forma alla volontà espressiva – e Petta vuole gridare
la sua rabbia per l’accecamento della ragione, per coloro che troncarono il
volo della mente proprio quando stava per raggiungere la luce, l’illuminazione
della conoscenza che avrebbe guidato l’uomo libero di decidere per sé. Non è
una novità assoluta questa denuncia, ma qui è testimoniata con dovizia di
particolari, cercati e proposti (pur nella necessaria rielaborazione, dovuta
alla perdita di parecchi documenti fondamentali) con attenta cura e si direbbe
onesta laicità, lontana da qualsiasi tentativo o tentazione di mercato: ci sono
talmente tanti codici in queste
pagine, ma nessuno trasformerà l’autore in milionario.
In realtà gli autori di Ipazia, scienziata alessandrina sono
due: Antonino Colavito (come è scritto nella nota di copertina del libro) ha
“narrato – o forse sognato – discorsi intorno alla filosofia e alla scienza”.
Anch’egli è affascinato dalla forza della ragione, tanto da trasformare l’esame
della realtà in un viaggio nel possibile, tanto da sfiorare l’inosabile: alla
parola scientifica è dato il peso dell’aria, alla fredda elucubrazione si dà il
calore dell’anima, poiché appunto l’uomo è intero nella sua dignità di essere
vivente, e la sua anima (sulla quale protendeva strisciante e feroce il suo
dominio l’ambizione del potere ecclesiastico) è la capacità di scorgere nella propria
piccolezza la misura dell’universo, ma insieme il desiderio di andare oltre
questa piccolezza con la volontà del sapere e l’amore per il prossimo, che
soltanto dal saperlo simile nella nostra stessa piccolezza lo trasforma in
comunione.»
▲ La copertina del libro: « HYPATIA, SCIENTIST OF
ALEXANDRIA » Autori: ADRIANO PETTA e ANTONINO COLAVITO |||||||||| Edizione inglese di: « IPAZIA, SCIENZIATA ALESSANDRINA » Autori: ADRIANO PETTA e ANTONINO COLAVITO < prefazione di Margherita
Hack > |
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Autore: Mike Wright
«Alcuni decenni fa Albert
Einstein ci ha detto che spazio e tempo non sono condizioni in cui viviamo,
bensì modi in cui pensiamo.
Einstein ci ha anche detto
che ciò che vediamo dipende dalle teorie che utilizziamo per interpretare le
nostre osservazioni.
In questo video, Mike Wright
spiega come la teoria quantlstica e gli esperimenti di laboratorio dimostrino
che abbiamo una connessione con qualsiasi persona o cosa con cui interagiamo.
Grazie a questo video sarà
possibile apprendere i concetti che permetteranno di modificare non soltanto il
futuro, ma anche il nostro passato personale. Wright illustra inoltre in che
modo ognuno di noi, in qualità di Osservatore, influenza la realtà. Come
facciamo esperienza della vita dipende dalle informazioni che abbiamo per
interpretare le nostre interazioni.
Le informazioni contenute in
questo video permetteranno di aggiornare il nostro modello personale della
realtà e quindi di cambiare il modo in cui vedere il mondo e le proprie
esperienze al suo interno.»
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