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“BAMBINI CARDIOPATICI NEL
MONDO”: un aiuto immediato per un
progetto a lungo termine.
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____DALL’ARCHIVIO DI COMUNICARECOME____
“BAMBINI
CARDIOPATICI NEL MONDO”:
UN AIUTO IMMEDIATO PER UN PROGETTO A LUNGO TERMINE.
“Le
statistiche dicono che ogni anno nascono nel mondo circa 500.000 bambini
affetti da cardiopatie congenite. Molti di loro, per il solo fatto di essere
venuti alla luce in Paesi poveri e privi di adeguate strutture sanitarie, sono
condannati a morire.”
-
Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo -
Associazione “Bambini Cardiopatici nel Mondo” – La forza e
la generosità di un impegno, per l’oggi e per il domani.
In queste pagine presentiamo ai nostri lettori una realtà
molto particolare della moderna cardiochirurgia: l’Associazione “Bambini
Cardiopatici nel Mondo”. Prima ancora che per la sua struttura operativa o per
la sua organizzazione, la particolarità di questa associazione risiede nella
vocazione altamente umanitaria che da sempre accompagna la sua storia.
Ispiratore dell’iniziativa, già nel 1988, fu il professor
Alessandro Frigiola, un medico impegnato sin da giovane sul fronte della
solidarietà presso le popolazioni più povere e disagiate nel mondo. In pochi
anni, forte della sua determinazione e del suo slancio solidaristico, il
professor Alessandro Frigiola - Primario di Cardiochirurgia del Centro
"Edmondo Malan" dell'Ospedale Clinicizzato San Donato Milanese –
riuscì a convogliare attorno al progetto un gruppo di valenti medici e
volontari italiani, giungendo così nel 1994, assieme alla Professoressa Silvia
Cirri (Primario del Servizio di Anestesia e Rianimazione del citato centro
ospedaliero di San Donato Milanese), a fondare l’associazione “Bambini
Cardiopatici nel Mondo”. Da allora, l’Associazione “Bambini cardiopatici nel
mondo” è andata dotandosi di una struttura operativa interna che, oltre a
costituire per i piccoli cardiopatici dei paesi più poveri un punto di
riferimento immediato (interventi cardiochirurgici, cura, riabilitazione), è
anche espressione di un progetto di ampio respiro che mira, proprio a favore di
quei paesi fra i più poveri al mondo e che per la stessa sopravvivenza dalla
malattia devono oggi dipendere dall’aiuto dei paesi occidentali più ricchi, a
costituire le basi per l’acquisizione di proprie competenze e proprie
tecnologie in campo medico-chirurgico. Il lavoro, infatti, svolto dall’équipe di
medici volontari dell’Associazione si articola su più campi ed è in particolare costituito da: interventi di
cardiochirurgia su bambini con cardiopatie molto gravi, eseguiti presso centri
medici di paesi molto poveri (paesi che, proprio a causa dell’estrema povertà e
della conseguente assenza di strutture medico-assistenziali adeguate, hanno un
altissimo tasso di mortalità infantile); assistenza dei piccoli pazienti nel
delicato decorso post-operatorio e in tutte le fasi di riabilitazione;
trasmissione di know-how su materiale tecnico e apparecchiature mediche che
vengono fornite dall’Associazione stessa; corsi di insegnamento e di
aggiornamento a personale medico locale qualificato.
L’Associazione “Bambini
Cardiopatici nel Mondo”, che con decreto ministeriale del 28 gennaio 2000 è
stata riconosciuta Ente Morale, non ha fini di lucro e si finanzia col
contributo di privati (enti, aziende, cittadini) che credono nel suo importante
progetto.
“Salvare la vita dei bambini è
la principale ragione d’essere dell’Associazione, che si sforza di perseguire
tale obiettivo lavorando in una duplice direzione: quella dell’intervento vero
e proprio dell’équipe chirurgica – salvare oggi – e quella non meno importante
della formazione – salvare domani - che
crea, nei Paesi stessi in cui oggi si interviene direttamente, strutture e
personale in grado di affrontare con le proprie forze anche le situazioni più
complesse e di svolgere a sua volta opera didattica e di collaborazione
scientifica con personale medico di altri Paesi.”
- Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo -
Una grande squadra di medici volontari.
Nell’équipe medica di “Bambini Cardiopatici nel Mondo” –
équipe guidata dai due fondatori dell’Associazione stessa: il professor
Alessandro Frigiola, Primario di Cardiochirurgia del Centro "Edmondo
Malan" dell'Ospedale Clinicizzato San Donato Milanese, e la professoressa
Silvia Cirri, Primario del Servizio di Anestesia e Rianimazione dello stesso
centro ospedaliero – prestano opera di volontariato numerosi cardiochiurghi,
anestesisti-rianimatori e cardiologi italiani. Con loro collaborano specialisti
stranieri che esercitano già in alcuni dei più prestigiosi Centri ospedalieri
del mondo, fra i quali il Michigan Congenital Heart Center (USA), il Mayo
Clinic di Rochester (USA), il Great Ormond Street Hospital for Children di
Londra e l’Hôpital des Enfants Malades di Parigi.
Complessivamente, l’équipe guidata dal prof. Frigiola e
dalla prof.ssa Cirri è composta da 25 specialisti, fra medici e tecnici. Per
ogni missione operatoria l’Associazione muove: uno-due cardiochirurghi, due
anestesisti-rianimatori, un perfusionista, uno-due cardiologi.
Le missioni
operatorie. La costante attività di formazione.
L’attività dell’Associazione “Bambini Cardiopatici nel
Mondo” si svolge sia in Italia sia all’estero, e soprattutto, come già
ricordato, in Paesi in via di sviluppo che, proprio a causa dell’estrema
povertà, non dispongono di risorse mediche e di strutture ospedaliere adeguate
per far fronte al grave problema delle cardiopatie congenite.
Dal 1994 ad oggi, “Bambini Cardiopatici nel Mondo” ha
realizzato all’estero ben 68 missioni operatorie (numero ben presto destinato a
crescere, dacché attualmente sono in fase di progetto avanzato altre importanti
unità operatorie). La maggiore concentrazione di queste missioni interessa i
Paesi dell’area mediterranea e dell’Est europeo; numerose, in particolare, le
missioni realizzate in Tunisia (14) e in Egitto (18), paese quest’ultimo in cui
l’associazione è particolarmente attiva e nel quale, proprio grazie all’impegno
dei medici di “Bambini Cardiopatici nel Mondo”, la mortalità infantile per
disturbi cardiovascolari si è in pochi anni ridotta dal 50% al 20%. A tale
proposito e sempre per quanto riguarda l’Egitto, è importante sottolineare che è anche grazie al lavoro di
formazione didattica svolto in loco dai medici di “Bambini Cardiopatici nel
Mondo” (lavoro che gli stessi medici, come già detto, da sempre affiancano a
quello operatorio) che oggi possono essere operati all’Ospedale del Cairo circa
400 bambini all’anno, anche di età inferiore ai 12 mesi.
Diverse, inoltre, sono le missioni che l’Associazione ha
realizzato anche in Paesi molto lontani, fra i quali Venezuela e Cina (4
missioni nella città di Pechino), missioni che a breve annovereranno a tutti
gli effetti operativi anche un “Cardiac Center” a Shisong, nel Camerun.
Dal 1994 ad oggi, i medici dell’Associazione "Bambini
Cardiopatici nel Mondo" hanno eseguito interventi chirurgici su quasi 400
bambini in età pediatrica o prenatale e, complessivamente, hanno esaminato e
seguito oltre 2000 bambini cardiopatici gravi.
Per ciò che riguarda l’attività di formazione e di
aggiornamento, l’Associazione ha all’attivo l’organizzazione e la
sponsorizzazione (in Italia e all’estero) di circa 60 conferenze scientifiche
sul tema delle cardiopatie infantili; altamente meritoria è anche l’offerta a
medici stranieri di borse di studio presso il Centro cardiochirurgico milanese
“Edmondo Malan”.
Negli ultimi anni l’Associazione "Bambini Cardiopatici
nel Mondo" ha aperto in Italia 11 distaccamenti, e precisamente a Vicenza,
Mantova, Borgosesia, Desenzano, Siracusa, Palermo, Messina, Torino, Catanzaro,
Napoli, Parma.
"Bambini
Cardiopatici nel Mondo": missioni, strutture operatorie, progetti recenti.
Breve panoramica.
-
Tunisi: 14 missioni
-
Il Cairo: 18 missioni
-
Damasco: 6 missioni
-
Bratislava: 2 missioni
-
Varsavia: 3 missioni
-
Cluj: 3 missioni
-
Bucarest: 4 missioni
-
Pechino: 4 missioni
-
Altre missioni (di realizzazione recente) anche a Tripoli e
Kijev.
Fra i programmi avviati di recente dall’Associazione e che
spiccano anche per il livello d’avanguardia tecnologica dei servizi diagnostici
e terapeutici nel campo delle cardiopatie infantili, si menzionano in
particolare:
·
“Fondazione Internazionale per il Cuore”, con sede a Milano:
centro di formazione culturale permanente per le cardiopatie congenite, per lo
sviluppo di programmi di ricerca ad opera di un gruppo di medici specialisti,
italiani e stranieri, con competenze d’avanguardia nel settore nelle cardiopatie
congenite;
·
progetto Siria 2000: nuova unità pediatrica presso
l’ospedale di Damasco per assicurare circa 700 interventi di cardiochirurgia
all’anno anche su bambini in età neonatale;
·
realizzazione, presso il Tripoli Medical Center
dell’Università di Tripoli, di una struttura specialistica dedicata ai bambini
cardiopatici;
·
creazione, al Centro “E. Malan” (Ospedale Clinicizzato San
Donato Milanese) di una struttura specializzata in collegamenti telematici con
i centri medici di tutto il Medio Oriente;
·
potenziamento, in Romania, dell’attività di cardiologia e
cardiochirurgia pediatrica presso i centri di Cluj e Bucarest (in
collaborazione con la Fondazione Soros);
·
progetto, avviato nel 2001, per la creazione di un “Cardiac
Center” a Shisong, nel Camerun; il centro cardiochirurgico (per bambini e
adulti) che nell’arco di cinque anni si prevede di realizzare nella cittadina
camerunese costituirà un polo sanitario per tutta l’Africa occidentale. Per la
realizzazione di questo progetto nel Camerun (paese nel quale l’Associazione
"Bambini Cardiopatici nel Mondo" già opera da diversi anni,
affiancata anche dal lavoro incessante di alcune centinaia di suore-infermiere
dell’Ordine Francescano di Bressanone) è intanto stata creata un’associazione
ad hoc per la raccolta dei fondi necessari.
Un sostegno
immediato, per i piccoli pazienti e le loro famiglie.
Com’è intuibile, realizzare missioni operatorie in loco
comporta dei costi, anche quando, proprio come nel caso dell’Associazione
"Bambini Cardiopatici nel Mondo", i medici sono tutti volontari.
Costi che riguardano non soltanto in senso stretto le spese organizzative delle
équipe in missione ma anche – e, aggiungiamo, proprio in coerenza con la
filosofia dell’aiuto concreto e immediato a chi oggi non può farcela con le
proprie forze – l’acquisto di apparecchiature e materiali tecnici da offrire
gratuitamente ai Centri medici dei paesi più bisognosi e, non per ultimo, il
sostegno alle famiglie indigenti dei piccoli pazienti. Un sostegno
fondamentale, anche quest’ultimo, poiché molti dei bambini operati dai medici
di "Bambini Cardiopatici nel Mondo" sono, vogliamo ricordarlo ancora,
in tenera se non tenerissima età, un’età che spesso è una manciata di pochi
mesi o settimane di vita e nella quale quindi è assolutamente essenziale la
continuità di contatto e vicinanza con la famiglia, e in particolare con la
madre (si pensi già soltanto alle esigenze di allattamento per molti dei
bambini di cui si occupa l’Associazione, bambini che in moltissimi casi sono,
per l’appunto, lattanti cardiopatici).
Costi, quindi, inevitabili, inevitabili per non privare i
piccoli pazienti di quanto alla loro età è più prezioso, e per non aggiungere
alla loro doppia sfortuna – la grave malattia cardiaca e l’estrema povertà – il
trauma psichico di un distacco da quanto e da chi costituisce per loro la fonte
primaria della rassicurazione. Una rassicurazione che non può e non deve
mancare anche in ragione del fatto che il decorso post-operatorio di quei
piccoli pazienti è, quasi sempre, lungo e delicato.
Aiutare quindi le famiglie di questi bambini nel loro
“viaggio della speranza”, far sì che il costo di – ad esempio - un biglietto
ferroviario sia accessibile, che un posto letto accanto al loro piccolo sia
assicurato, è anche questo uno degli impegni dell’Associazione "Bambini
Cardiopatici nel Mondo": un impegno che, va sottolineato, pur non
trascurando affatto i casi più gravi e bisognosi presenti in Italia (e con
l’occasione ricordiamo qui la “Fondazione Internazionale per il Cuore”, centro
per la formazione permanente per le cardiopatie congenite, con sede a Milano,
voluto dall’Associazione), è tanto più richiesto e tanto più urge là dove più –
proprio come nei Paesi in via di sviluppo più indigenti – già la stessa
possibilità di sopravvivenza quotidiana è a rischio, là dove anche una semplice
visita ambulatoriale per il figlioletto in fasce è un lusso impensabile, dove
una medicina e, appunto, anche il solo biglietto di viaggio su un autobus di
linea pubblica sono beni inaccessibili.
Obiettivi
dell’Associazione "Bambini Cardiopatici nel Mondo": ·
effettuare il più
alto numero possibile di interventi all’anno; ·
sostenere le famiglie
indigenti dei bambini, offrendo loro il rimborso delle spese di viaggio e di
soggiorno in occasione delle cure mediche, degli interventi chirurgici e
delle terapie post-operatorie; ·
acquistare
apparecchiature e materiali tecnici da offrire gratuitamente a Centri medici
per lo sviluppo della cardiochirurgia infantile di Paesi con strutture
sanitarie ancora arretrate; ·
sostenere le spese
organizzative delle équipe medico-chirurgiche in missione all’estero per
effettuare interventi chirurgici o per realizzare programmi didattici in
cooperazione scientifica; ·
offrire a medici
stranieri borse di studio presso il Centro “Edmondo Malan”; ·
organizzare e
sponsorizzare meeting scientifici sul tema delle cardiopatie infantili sia in
Italia sia all’estero; ·
favorire lo sviluppo
in Italia e all’estero del trattamento chirurgico delle cardiopatie
congenite; · partecipare a progetti finalizzati alla creazione all’estero di Centri medici per il trattamento medico-chirurgico delle cardiopatie congenite. |
Come aiutare e come entrare in
contatto con l’Associazione "Bambini Cardiopatici nel Mondo".
L’Associazione "Bambini Cardiopatici nel Mondo",
riconosciuta Ente Morale con D.M. del 28 gennaio 2000, non ha – torniamo a
ricordare – fini di lucro e si finanzia con il contributo di enti, aziende e
cittadini privati che credono nel suo progetto. Il contributo da privati può
anche provenire da manifestazioni e serate organizzate per la raccolta dei
fondi a favore dell’Associazione stessa.
Per
sostenere l’opera dell’Associazione "Bambini Cardiopatici nel Mondo"
è possibile versare il proprio contributo tramite:
a) conto
corrente bancario n° 1710613 Cassa di Risparmio di Parma e
Piacenza, agenzia 11, Piazzale Türr, Milano;
b) conto
corrente bancario n° 688/0 Credito Artigiano, sede di Milano, Piazza San Fedele
4, Milano;
c) conto
corrente postale n° 28507200 intestato a: Associazione Bambini
Cardiopatici nel Mondo, Via Olmetto 5 – 20123 Milano.
Ricordiamo anche che l’Associazione "Bambini
Cardiopatici nel Mondo" ha un contatto costante con soci, amici ed
estimatori tramite la propria rivista, il “Giornale del Cuore”, che fornisce in
modo sistematico tutte le informazioni sulla sua attività scientifica e
benefica.
Per
contattare l’Associazione, ed eventualmente aderire alla stessa, questi i
riferimenti utili:
Associazione Bambini Cardiopatici
nel Mondo
Via Olmetto 5 – 20123 Milano
Tel.: 02 / 89.09.62.44
Fax: 02 / 72.01.07.43
e-mail: info@bambini.cardiopatici.org
sito Internet: http://www.bambini.cardiopatici.org
Le Cardiopatie Congenite Complesse non sono
compatibili se non vengono corrette chirurgicamente in tempo utile: nei primi
mesi di vita, nelle prime settimane, o a volte nei primi giorni. I bambini
affetti da cardiopatie congenite presentano spesso diversi problemi
extracardiaci, fra i quali: problemi neurologici, malformazioni di organi e
apparati, disturbi dell’accrescimento. Nel caso della tetralogia di Fallot
(una forma di cardiopatia congenita fra le più frequenti, nota anche col nome
di Morbo Blu) il quadro delle complicanze per il bambino che ne è affetto si
presenta ancora più grave, comportando infatti anche cianosi, dispnea da
sforzo e in generale serie difficoltà respiratorie. Dal punto di vista
anatomico, la tetralogia di Fallot è caratterizzata dall’associazione di:
stenosi dell’arteria polmonare (a carico soprattutto dell’infundibolo ma
anche dell’orifizio, del tronco e delle ramificazioni), comunicazione
interventricolare alta, spostamento a destra dell’aorta che è impiantata a
cavallo del setto (cd. aorta “a cavaliere”), e ipertrofia del ventricolo
destro. |
Marina Palmieri
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- Bollettino Cardiologico N. 105, Maggio 2002
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