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LA MIASTENIA: CONOSCERLA PER CONTROLLARLA, PER VIVERLA MEGLIO, PER
GUARIRNE.
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SALUTE / DIVULGAZIONE SCIENTIFICA
____DALL’ARCHIVIO DI COMUNICARECOME____
CONOSCERLA PER CONTROLLARLA, PER VIVERLA MEGLIO, PER
GUARIRNE.
La “guida amica” realizzata dall’Associazione Italiana per la lotta contro la Miastenia. Origine e manifestazione della miastenia. Le tappe diagnostiche e le attuali strategie terapeutiche. E ancora: storie e testimonianze dal mondo della miastenia. |
In queste
pagine affrontiamo l’argomento della miastenia, una patologia poco nota e, per
definizione, “malattia rara” - nonostante solo nel nostro Paese colpisca almeno
una decina di migliaia di persone - caratterizzata principalmente da una
progressiva perdita di forza. Il termine miastenia, che significa infatti
“debolezza dei muscoli”, tende purtroppo ad evocare ancor oggi la vaga e
confusa immagine di una malattia oscura, misteriosa: eppure le conoscenze
medico-scientifiche acquisite negli ultimi decenni sono tali da poter
consentire un approccio adeguato verso la malattia miastenica e, in
particolare, tali da poter fornire informazioni specifiche su tutto l’iter di
riconoscimento della malattia stessa e sul complesso delle varie strategie
terapeutiche oggi a disposizione. Perché, allora, sulla miastenia si continua a
sapere poco o nulla? Perché tanta approssimazione e superficialità di
attenzione su questa malattia? La risposta sembra risiedere in una scarsa
divulgazione medico-scientifica sull’argomento e, ancora, in un linguaggio
troppo spesso poco chiaro, poco comprensibile, quindi scarsamente accessibile
al di fuori dell’ambiente iperspecialistico degli addetti ai lavori. Che questo
sia il cosiddetto “anello mancante” nella trasmissione di un’adeguata
informazione sulla miastenia e, soprattutto, che tale mancanza abbia
ripercussioni negative nel vissuto dei pazienti miastenici e dei loro
famigliari è - va sottolineato - un convincimento preciso in quanti da anni
sono invece impegnati in prima linea nella lotta contro la miastenia. Ci
riferiamo in particolare alla stessa associazione che da anni costituisce un
punto di riferimento importante per i pazienti miastenici: l’Associazione
Italiana per la lotta contro la Miastenia (AIM), organizzazione che si avvale
dell’impegno medico-scientifico di specialisti eccellenti e del prezioso
contributo di molti volontari, e che di recente ha realizzato una “guida amica”
sulla miastenia, agile pubblicazione di circa quaranta pagine intesa per il
grande pubblico. È proprio partendo dalle ragioni che hanno convinto l’AIM a
creare questa pubblicazione che iniziamo ad affrontare l’argomento della miastenia,
fornendo poi alcune indicazioni degli specialisti della stessa Associazione
Italiana per la lotta contro la Miastenia e, di seguito, cercando di delineare
un quadro informativo soprattutto sui principali aspetti sintomatologici,
diagnostici e terapeutici di questa malattia.
Una malattia rara, orfana di attenzione e di consenso. La “guida amica”
pubblicata dall’AIM, Associazione Italiana per la lotta contro la Miastenia.
«La
Miastenia è una malattia rara, orfana di attenzione e di consenso non solo del
pubblico, ma soprattutto del mondo sanitario»: così, nell’efficace incipit
della sua prefazione a “La Miastenia, una guida amica”, le parole del Prof.
Ferdinando Cornelio, Neurologo Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale
Neurologico “Carlo Besta” di Milano e Vice Presidente dell’AIM, Associazione
Italiana per la lotta contro la Miastenia, nella definizione sociale di questa
patologia rara. Una patologia che oggi in Italia colpisce più di 10.000
persone, il 60% delle quali di età inferiore ai trent’anni, e che è scarsamente
nota anche presso i medici generici. Una malattia, inoltre, sulla quale non
risulta esserci un’adeguata informazione divulgativa, in grado di fornire
indicazioni semplici, ma puntuali e esaustive. Da qui la volontà dell’AIM di realizzare
una “guida amica” sulla miastenia: una pubblicazione agile e sintetica, ma che
tocca ambiti importanti, quali l’impatto sociale e economico della malattia e
le linee di buon comportamento volte soprattutto a migliorare la vita del
paziente e, ancora, che illustra «come tutto l’iter necessario per il
riconoscimento della malattia e per l’applicazione delle terapie, anche le più
avanzate, è percorribile in modo completo ed eccellente nel nostro Paese in
Centri che hanno al loro attivo anni di accurata e competente attività.» La
“guida amica” dell’AIM, pur nella sua essenzialità, offre un’informazione
completa e esaustiva, «in quanto espressione di una vera cultura clinica e
scientifica – sottolinea il prof. Ferdinando Cornelio – e di una realtà fatta
di esperienze sul campo, da cui derivano indicazioni puntuali sui principali
strumenti terapeutici e sulle prospettive di vita dei pazienti. Tutto questo è
stato possibile perché gli autori sono da anni direttamente impegnati “in
trincea” nella lotta a questa malattia a fianco di decine e decine di
pazienti.»
Per
richiedere copie della “guida amica” dell’AIM, gli interessati possono
rivolgersi alla stessa Associazione Italiana per la lotta contro la Miastenia,
di cui riportiamo più avanti alcuni riferimenti utili.
Cos’è la
miastenia.
La miastenia è un’affezione caratterizzata da
un’eccessiva facilità all’affaticamento muscolare, progressiva, che colpisce di
preferenza i muscoli motori dell’occhio, i masticatori, i muscoli faringei e
laringei, e può estendersi ai muscoli spinali (collo, arti). La miastenia è una
malattia neuromuscolare di tipo autoimmunitario, in cui si determina un blocco
progressivo della sinapsi neuromuscolare, ossia un difetto della trasmissione
degli impulsi nervosi. Tale malattia coesiste sovente con un ingrossamento del
timo e in rari casi con un tumore timico, in genere benigno (timoma). Il
sintomo più tipico della miastenia è rappresentato dalla riduzione della forza
fisica e del tono muscolare; l’indebolimento muscolare aumenta con il protrarsi
dell’attività fisica e diminuisce con il riposo. L’indebolimento può riguardare
qualsiasi muscolo volontario; non colpisce, invece, i muscoli volontari (es.
cuore e muscolatura dei visceri).
La miastenia può manifestarsi senza alcun segno di
preavviso. In rari casi può invece manifestarsi in concomitanza di alcuni
eventi che ne facilitano l’insorgenza, tra i quali: stress fisici o psichici;
infezioni virali; febbre; interventi chirurgici; malattie della tiroide;
assunzione di sostanze farmacologiche (per es. alcuni antibiotici, o il curaro
utilizzato in anestesia).
La miastenia può colpire individui di qualsiasi razza
ed età. L’incidenza della malattia risulta però più alta nei soggetti d’età
inferiore ai 35 anni (oltre il 50% della popolazione miastenica) e,
complessivamente, nei soggetti di sesso femminile (con un rapporto
femmine/maschi di 2 a 1).
Da: “La Miastenia, una guida amica”, Associazione Italiana
per la lotta contro la Miastenia.
■ La contrazione
muscolare normale e nel paziente miastenico.
«La contrazione muscolare
deriva da un preciso comando, un impulso che origina dal cervello e raggiunge i
muscoli attraverso il midollo spinale e i nervi periferici. Tale impulso è
trasmesso dal nervo ai muscoli tramite una struttura specializzata, la
giunzione neuromuscolare, punto di contratto tra il nervo periferico e la
cellula muscolare. La giunzione neuromuscolare si compone di due parti: una
pre-sinaptica, che corrisponde alla porzione terminale del nervomotorio, e una
post-sinaptica, che comprende una porzione altamente specializzata della
cellula muscolare. Nella parte pre-sinaptica l’impulso elettrico, che corre
lungo il nervo, determina il rilascio di un segnale chimico, l’acetilcolina
(ACh) la quale, racchiusa in vescicole, viene secreta a ogni stimolo nello
spazio intersinaptico. L’acetilcolina liberata interagisce con un recettore
specifico situato nella parte post-sinaptica, denominato recettore per
l’acetilcolina (AChR). Questo recettore, chiuso in condizioni di riposo, quando
incontra l’acetilcolina si apre e consente una cascata di eventi biochimici che
determina la contrazione della fibra muscolare e in ultima analisi la forza e
la resistenza muscolari.»
■ Origine
della miastenia. Il ruolo del timo.
«Il motivo
per cui il sistema immunitario attacca il recettore per l’acetilcolina è
sconosciuto. Si ipotizza un ruolo importante del timo, che è una ghiandola
situata nel torace, dietro lo sterno, in una regione denominata mediastino. Il
timo ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema immunitario e
normalmente tende a ridursi con l’età. Si è notato che in una certa percentuale
di pazienti miastenici tale ghiandola è ingrossata (iperplasia timica). In rari
casi è presente un tumore timico, nella stragrande maggioranza dei casi benigno
(timoma). Oggi si ritiene che nel timo si generi l’errore originale che attiva
il sistema immunitario contro i recettori per l’acetilcolina e che tale errore
sia perpetuato, creando le cellule responsabili della produzione degli
anticorpi diretti contro il recettore dell’acetilcolina; questi ultimi sono i
responsabili della genesi dei sintomi alla base della malattia. Queste
considerazioni sono il razionale per proporre la timectomia come cura
chirurgica della miastenia.»
Acetilcolina =
mediatore chimico dei nervi colinergici.
Colinergia =
Liberazione di acetilcolina, mediatore chimico che trasmette l’eccitazione
nervosa a livello delle sinapsi (punti di giunzione) di tutto il sistema
parasimpatico, dai centri nervosi ai visceri; del sistema pregangliare
ortosimpatico (dai centri ai gangli) e di alcune fibre post-gangliari,
ortosimpatiche, della midollare surrenale, della placche motrici dei muscoli.
Sinapsi
neuromuscolari = punto di contatto o di giunzione tra le terminazioni
nervose e la fibra muscolare. La sinapsi neuromuscolare regola la contrazione
muscolare mediante l’acetilcolina, sostanza liberata dalla cellula nervosa.
I disturbi
della miastenia.
I disturbi
della malattia miastenica coinvolgono principalmente i seguenti distretti
muscolari: muscolatura oculare estrinseca; muscolatura a innervazione bulbare;
muscolatura scheletrica.
-
Muscolatura oculare estrinseca: è la muscolatura che
consente il movimento degli occhi e del sollevamento delle palpebre; i disturbi
miastenici che, specie nelle manifestazioni iniziali della malattia,
interessano questo distretto muscolare sono principalmente quelli della “ptosi
palpebrale” (difficoltà a riaprire le palpebre o a tenerle normalmente aperte)
e della “diplopia” (visione sdoppiata).
-
Muscolatura a innervazione bulbare: è la muscolatura che
consente la masticazione, la deglutizione, la fonazione e la respirazione. I
disturbi miastenici che colpiscono questo distretto muscolare sono ritenuti
segni prognostici di particolare gravità della malattia. Tali disturbi possono
comprendere: difficoltà nella masticazione e nella triturazione dei cibi;
“disfagia” ovvero difficoltà nella deglutizione, a volte anche con rigurgito di
cibo dal naso; “rinolalia”, cioè disturbo della fonazione dovuto ad alterata
risonanza delle cavità nasali (timbro nasale della voce), difficoltà a tossire;
affanno; insufficienza respiratoria. Questi ultimi disturbi possono richiedere
l’intervento rianimatorio.
-
Muscolatura scheletrica: è la muscolatura degli arti e del
tronco. A seconda della localizzazione dell’indebolimento muscolare, il
paziente miastenico potrà avere difficoltà nel mantenere sollevata la testa,
nell’alzare e usare le braccia (anche solo per sollevare piccoli pesi, per
compiere gesti quotidiani come il pettinarsi, radersi, e simili), nel camminare
a lungo, nel salire le scale, etc.
Diagnosi
della miastenia.
La
diagnosi di miastenia grave rimane «soprattutto di tipo clinico, poiché le
indagini strumentali possono risultare negative anche in pazienti sicuramente
affetti dalla malattia. In questo senso, il ruolo del neurologo è fondamentale
e determinante la sua esperienza nell’affrontare tale malattia.» Premessa
questa nota degli specialisti dell’Associazione Italiana per la lotta contro la
Miastenia, passiamo ad elencare le tappe diagnostiche della malattia stessa.
a) Colloquio
con il paziente (anamnesi): permette al neurologo di indagare le
caratteristiche della debolezza e la sua fluttuazione nel corso della giornata,
in particolare per distinguere la semplice sensazione di spossatezza dalla
mancanza di forza vera e propria.
b) Esame
obiettivo neurologico: ha lo scopo di indagare in modo accurato i vari
distretti muscolari. Consta di esami specifici che consentono di misurare i
deficit di forza (ipostenia) e l’affaticamento muscolare (esauribilità).
c) Test
farmacologico (test al Tensilon, cloruro di edrofonio): somministrazione, per
via endovenosa, di un farmaco anticolinesterasico che consente di far regredire
la sintomatologia per alcuni minuti, in modo da facilitare la diagnosi.
Importante: si tratta di un farmaco che deve essere somministrato con
cautela, in strutture adeguatamente attrezzate e solo da personale medico
qualificato; può essere utilizzato solo come test farmacologico proprio per la
sua rapidità d’azione che non ne consente un uso terapeutico. (cfr. “La
Miastenia, una guida amica” AIM, p. 22)
d) Esame
elettromiografico: esame neurofisiologico mediante il quale si registrano le
correnti elettriche che accompagnano l’attività muscolare. In particolare si
utilizza il test di decremento elettromiografico, che consente di dimostrare
l’abbassamento dei potenziali elettrici dei muscoli con stimolazione ripetuta a
bassa frequenza. Va tenuto presente che solo il 70% dei pazienti è positivo a
questo esame e che l’indagine può essere approfondita con elettromiografia
della singola fibra.
e) Dosaggio
degli anticorpi contro i recettori dell’acetilcolina: questo esame,
sottolineano gli specialisti, ha un valore esclusivamente diagnostico e non va
utilizzato per decisioni di tipo terapeutico. Il motivo di quest’indicazione
sta nel fatto che la quantità in circolo di questi anticorpi (anticorpi
anti-recettore dell’acetilcolina, riscontrabili nel sangue di circa l’80% dei
soggetti miastenici) è diversa da paziente a paziente, varia nel tempo e, nelle
sue variazioni, non è correlabile alla gravità del quadro clinico. «La
negatività del dosaggio degli anticorpi – così ancora nella guida AIM – non è
in contrasto con la diagnosi di miastenia. La ricerca clinica ha messo in
evidenza che altri autoanticorpi possono essere presenti nei pazienti
miastenici nei quali non si trovano gli anticorpi anti-recettore per
l’acetilcolina, per esempio gli anticorpi anti-MuSK (MuSK = kinasi
muscolo-specifica - n.d.a.), che sono molecole associate al recettore nella
porzione postsinaptica.»
f)
Indagini radiologiche: esame di tomografia o risonanza
magnetica del torace per rilevare le dimensioni del timo e l’eventuale presenza
di iperplasie o timomi.
Terapia
della miastenia.
Gli
attuali trattamenti terapeutici della miastenia mirano a due obiettivi:
controllare l’ipostenia migliorando la trasmissione neuromuscolare (terapia
sintomatica); intervenire direttamente sul sistema immunitario (terapia
immunosoppressiva). In entrambi i casi si tratta di trattamenti farmacologi, di
lungo periodo e che richiedono il costante controllo del neurologo.
Vi è poi
la terapia chirurgica della timectomia, ossia dell’asportazione della ghiandola
del timo, necessaria qualora vi sia il sospetto radiologico di timoma o negli
altri casi in cui la valutazione delle caratteristiche cliniche del paziente
dimostri l’opportunità di eseguire tale intervento chirurgico. Per il
trattamento, infine, di alcune forme di miastenia particolarmente gravi e
refrattarie agli altri trattamenti sono disponibili: la plasmaferesi e nuove
procedure di trattamento del plasma; l’infusione di immunoglobuline in alte
dosi.
Qui di
seguito, alcuni approfondimenti sugli stessi trattamenti terapeutici.
►
Terapia sintomatica. La terapia sintomatica punta a controllare l’ipostenia
ossia la carenza di forza muscolare, agendo sul miglioramento della
trasmissione dell’impulso neuromuscolare. I farmaci per l’ipostenia più
frequentemente utilizzati sono gli anticolinesterasici, che migliorano la
contrazione muscolare aumentando la disponibilità dell’acetilcolina a livello
dei recettori. Il farmaco anticolinesterasico più noto è il Piridostigmina
bromuro (Mestinon): viene assunto per via orale e agisce dopo circa 3-4 ore; il
suo dosaggio dev’essere accuratamente determinato per ogni singolo paziente,
sia per ottimizzarne i benefici, sia per evitare o ridurre i possibili effetti
collaterali. La terapia anticolinesterasica agisce esclusivamente sul sintomo,
lasciando invece inalterato il meccanismo immunitario patologico della
miastenia.
Possibili effetti collaterali dei farmaci anticolinesterasici: ipersalivazione / movimenti intestinali e diarrea / crampi muscolari / gastralgie / inappetenza / nausea e vomito / cute fredda e umida / restringimento delle pupille / aumento della lacrimazione.
►
Terapia immunosoppressiva. La terapia immunosoppressiva punta a tenere sotto
controllo il processo autoimmune. Prevede l’impiego di farmaci cortisonici e/o
di farmaci immunosoppressori. Il cortisonico più frequentemente utilizzato è il
Prednisone: assunto regolarmente, raggiunge la massima efficacia entro 1-2
mesi. Il Prednisone, come sottolineato dagli stessi specialisti dell’AIM (cfr.
“La Miastenia, una guida amica”, pp. 25-26), può provocare un temporaneo
peggioramento della sintomatologia nelle prime settimane di terapia, perciò il
trattamento viene solitamente iniziato in ambito ospedaliero. Per tenere sotto
controllo gli effetti collaterali di questo farmaco è molto importante che il
paziente si attenga in modo scrupoloso, e per tutta la durata del trattamento
farmacologico, a una dieta priva di farinacei e zuccheri e povera di sale da
cucina. Inoltre, durante il trattamento vanno regolarmente controllati alcuni
parametri ematologici, la pressione arteriosa e lo stato di mineralizzazione
ossea; a intervalli regolari, sono pure necessarie visite oculistiche per
individuare l’eventuale comparsa di cataratta da cortisone.
Possibili effetti collaterali dei farmaci steroidei (cortisone): cataratta / osteoporosi / aumento della pressione arteriosa / iperglicemia e diabete / aumento di peso / bruciori gastrici e gastroduodenite / glaucoma / aumento della peluria.
Nella
categoria dei farmaci immunosoppressori rientra invece, come prima scelta,
l’Azatioprina. In condizioni particolari possono essere utilizzate la
Ciclosporina e la Ciclofosfamide. I farmaci immunosoppressori (che vengono
introdotti nella terapia qualora il trattamento steroideo non abbia fornito una
risposta soddisfacente) agiscono sul sistema immunitario tramite l’inibizione
della produzione di anticorpi. La somministrazione di questi farmaci richiede
un’attenta valutazione medica e regolari esami del sangue, per controllare gli
effetti collaterali della terapia.
Possibili effetti collaterali dei farmaci immunosoppressori. Azatioprina: intolleranza gastrica / alterazioni dei parametri ematici epatici / inibizione del midollo osseo / facilità alle infezioni. Ciclofosfamide: intolleranza gastrica / cistite emorragica / menopausa precoce / fibrosi polmonare / fibrosi vescicale / inibizione del midollo osseo. Ciclosporina: alterazione dei parametri ematici renali / ipertensione arteriosa / tremori / aumento della peluria.
►
Plasmaferesi. La plasmaferesi consiste nella rimozione di plasma dal sangue, in
modo da rimuovere gli anticorpi che causano la malattia; il plasma asportato
viene sostituito da una soluzione fisiologica con aggiunta di albumina. Il
ricorso a questo trattamento è previsto per il controllo dei sintomi più acuti
della crisi miastenica, nei casi di inefficacia della terapia immunosoppressiva
e nella preparazione dell’intervento di timectomia. Di recente sono state
introdotte nuove procedure di trattamento del plasma che consentono di
purificarlo senza però rimuoverlo: sono procedure di immunoassorbimento che
sfruttano le proprietà di alcune sostanze di eliminare dal plasma soltanto gli
anticorpi.
►
Infusione di immunoglobuline in alte dosi. Questo trattamento, anch’esso
relativamente recente, è ritenuto utile per i pazienti con gravi
controindicazioni allo scambio plasmatico, o in caso di mancanza di accessi
vascolari adeguati. Lo stesso trattamento è invece controindicato in pazienti
affetti da scompenso cardiaco, insufficienza renale e deficit di IgA.
►
Timectomia. L’estirpazione chirurgica della ghiandola del timo aumenta le
possibilità di guarigione dalla miastenia, soprattutto se eseguita in pazienti
giovani e malati da breve tempo: è quanto emerge da dati statistici citati
dall’AIM, dai quali risulta che la percentuale di guarigione spontanea è di
circa il 10% nella popolazione generale dei pazienti miastenici e di circa il
60% nei pazienti miastenici sottoposti a timectomia. Come già ricordato, il
ricorso alla timectomia viene ritenuto necessario in caso di sospetto
radiologico di timoma o negli altri casi in cui il neurologo valuti l’opportunità
del trattamento chirurgico in base alle caratteristiche cliniche del paziente.
L’intervento consiste nell’asportazione totale della ghiandola timica, come
pure nell’asportazione del tessuto adiposo del mediastinico, esteso dalla base
del collo al diaframma: il motivo che rende necessario rimuovere anche tale
tessuto adiposo risiede nel fatto che quest’ultimo contiene residui timici,
microscopici ma funzionanti. L’intervento tradizionale di asportazione del timo
è quello della timectomia trans-sternale allargata, che consente al chirurgo
una buona esplorazione del mediastino (la parte alta e mediana del torace,
parte che si trova dietro lo sterno e che contiene anche il timo), ma richiede
una sternotomia completa. L’intervento di timectomia toracoscopica introdotto
in questi ultimi anni è invece una metodica di chirurgia mininvasiva: richiede
solo una breve incisione alla base del collo e piccole incisioni nei solchi
mammari e, proprio grazie all’impiego della moderna tecnica endoscopica,
consente di visualizzare perfettamente lo spazio mediastinico e quindi di poter
rimozione anche il tessuto timico. Con questa nuova metodica chirurgica
(metodica VATET, “Timectomia Estesa Toracoscopica Video-Assistita”) si ottiene
anche l’ottimizzazione del periodo post-operatorio e la riduzione dei tempi di
degenza.
Farmaci da
evitare e da usarsi con cautela nel paziente miastenico.
Da: “La
Miastenia, una guida amica”, AIM Associazione Italiana per la lotta contro la
Miastenia.
Farmaci da evitare nella miastenia |
Farmaci potenzialmente pericolosi nella miastenia |
● D-Penicillamina ● Clorochina
● Alfa-Interferone ● Anestetici
locali, es. Succinilcolina, vecuronio (usati nel corso di
anestesia) ● Lidocaina,
procaina (usati per via endovenosa; non ci sono problemi al loro uso
odontoiatrico) ● Chinina,
chinidina, procainamide ● Beta bloccanti |
● ANTIBIOTICI a)
Aminoglicosidici – Macrolidi Tobramicina Netilmicina Amikacina Gentamicina Kanamicina Neomicina Streptomicina b)
Tetracicline c) Penicillina G d)
Clindamicina e)
Lincomicina ● Calcio antagonisti ● Analgesici Morfina Codeina Alcaloidi dell’oppio ● Farmaci
attivi sul sistema nervoso centrale Fenotiazine Sali di Litio ● Magnesio |
I Centri
Neurologici per il trattamento della miastenia.
In Italia
sono presenti vari Centri Neurologici specialistici che hanno all’attivo una
vasta esperienza nel trattamento di pazienti affetti da miastenia grave.
Nell’elenco che segue si riporta un elenco dei Centri italiani ai quali è
possibile rivolgersi in caso di sospetto di miastenia grave: si tratta di
Centri segnalati dall’Associazione Italiana per la lotta contro la Miastenia
(AIM) e che si caratterizzano per l’approccio multidisciplinare alla malattia
stessa, grazie alla collaborazione del neurologo con anestesisti, chirurghi,
anatomo-patologi, radiologi, oncologi.
-
U.O. Neurologia IV, Malattie Neuromuscolari e
Neuroimmunologia, Istituto Nazionale Neurologico “Carlo Besta”, Milano
-
Dipartimento Clinica Neurologica IRCCS Fondazione “C.
Mondino”, Pavia
-
Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino
-
Dipartimento Scienze Neurologiche Psichiatriche, Università
di Padova
-
Istituto di Clinica Neurologica, Ospedale Santa Chiara, Pisa
-
U.O. Neurologia Ospedale Civico e Benfratelli “G. di
Cristina, M. Ascoli”, Palermo
-
Istituto di Neurologia, Università Cattolica del S. Cuore,
Roma
-
Dipartimento di Neuroscienze, Università “La Sapienza”, Roma
-
U.O. Neurologia, Ospedale S. Eugenio, Roma
-
U.O. Chirurgia I, Ospedali Riuniti di Bergamo
Risultati
di un recente studio condotto all’Istituto Nazionale
Neurologico “Carlo Besta” di Milano. Ruolo
della molecola TLR4 nello scatenamento della malattia miastenica.
Dal mondo
della ricerca sui meccanismi immunopatologici responsabili della malattia
miastenica, una scoperta è di recente giunta da un gruppo di studio dell’Unità
Operativa di Malattie Neuromuscolari e Neuroimmunologia diretta dal prof.
Renato Mantegazza. Il gruppo di studio, condotto dalla Dr.ssa Pia Bernasconi,
ha preso in esame 37 pazienti, ben caratterizzati sul piano immunopatologico
del timo, dimostrando che il TLR4, marker di attivazione del sistema
immunitario dopo un’infezione, è localizzato soltanto nel timo dei soggetti
affetti da miastenia. Questa scoperta del ruolo che il recettore TLR4 svolge
nello scatenamento della malattia miastenica è considerata un progresso
importante nella ricerca dei processi patologici che sono responsabili del
funzionamento autoimmunitario alla base della miastenia, tipico caso appunto di
malattia autoimmune. I risultati dello stesso studio rappresenterebbero anche
una conferma ulteriore dell’efficacia clinica della timectomia. Lo studio condotto dalla Dr.ssa Pia Bernasconi è stato
pubblicato sull’American Journal of Pathology (cfr. AJP
2005;167:129-139: “Increased
Toll-Like Receptor 4 Expression in Thymus of Myasthenic Patients with Thymitis
and Thymic Involution”).
AIM, Associazione Italiana per la
lotta contro la Miastenia / Riferimenti utili.
L’AIM
Onlus, Associazione Italiana per la lotta contro la Miastenia, opera sul
territorio nazionale con sezioni regionali costituite da volontari. Fine
dell’AIM è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli operatori
sanitari sulla miastenia grave, promuovendo anche campagne informative in
ambito sociale, affinché l’eventuale malattia possa essere diagnosticata in
tempo nella fase di esordio. L’AIM, oltre a costituire un importante punto di
riferimento per il paziente e i suoi familiari, rappresenta un valido supporto
per le strutture e gli operatori sanitari, per la realizzazione della migliore
strategia contro i vari problemi connessi alla malattia.
Sede
Nazionale dell’AIM:
c/o U.O.
Neurologia IV-Malattie Neuromuscolare e Neuroimmunologia dell’Istituto
Nazionale Neurologico “Carlo Besta”, Via Celoria 11, 20133 Milano.
Tel.:
02.23.60.280
Fax: 02.70.63.38.74
E-Mail: aim@miastenia.it
Sito
Internet : www.miastenia.it
c/c
Postale: n° 28143204
L’AIM è
tra i soci fondatori della FIAN Onlus, Federazione Italiana Associazioni
Neurologiche.
La storia
della Dott.ssa Roberta Ricciardi: da paziente miastenico a neurologo e
Presidente dell’AIM Toscana. E nel 2003, la nomina a Cavaliere al merito della
Repubblica Italiana per la Medicina.
Quella di
Roberta Ricciardi è una storia molto particolare, che testimonianza con
vividezza e profondità il vissuto della malattia miastenica e l’impegno che,
scaturito proprio da quel vissuto, la stessa Ricciardi ha deciso di mettere a
disposizione di quanti sono colpiti da tale malattia, diventando ella stessa
medico neurologo. Colpita dai primi sintomi della miastenia all’età di circa
quattordici anni (allorché, durante una delle sue scalate in montagna, si
accorse che le gambe “non volevano saperne” di portarla in cima), Roberta
Ricciardi ha da allora attraversato periodi molto critici di questa malattia,
divenuta in breve tempo gravemente invalidante fino a costringerla
all’immobilità. Sottoposta a lunghi trattamenti terapeutici farmacologici, che
gradualmente le hanno consentito di riacquistare la mobilità, Roberta Ricciardi
dopo circa sette anni ha superato le fasi più difficili della malattia e, dagli
inizi della sua ripresa, ha deciso di impegnarsi a favore degli altri ammalati
miastenici diventando ella stessa medico neurologo. Intrapresi gli studi
universitari e conseguita la relativa specializzazione, oggi è uno stimato
neurologo, attivamente impegnato nella cura dei tanti malati di miastenia
grave. A Pisa è Responsabile dell'ambulatorio per la diagnosi e la cura della
miastenia grave presso la Clinica neurologica e, da anni, è Presidente dell'AIM
Toscana.
Ospite di
numerose trasmissioni televisive, che l’hanno vista non solo raccontare la sua
storia ma, soprattutto, sostenere con forza la causa dell’aiuto e della difesa
dei pazienti miastenici anche presso il grande pubblico, Roberta Ricciardi nel
2003 è stata nominata Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, per la
Medicina, motu proprio, dal Presidente Ciampi.
Roberta
Ricciardi è anche autrice, assieme al giornalista Giovanni Fontana, di “La
terapia anticolinesterasica nella Miastenia Gravis” (Masson Ed.) e di “Vivere
la miastenia. Ovvero come innamorarsi di una malattia” (Franco Angeli Ed.).
Il vissuto della malattia miastenica raccontato nel suo libro (con una
prefazione di Luciano Pavarotti, anch’esso direttamente impegnato a favore dei
malati di miastenia, malattia che com’è noto ha conosciuto molto da vicino per
motivi famigliari) è sicuramente un’altra testimonianza preziosa di come, oggi,
sia possibile affrontare la malattia e, ancora, di quanto sia importante
conoscere la malattia stessa, ancora troppo sbrigativamente considerata
malattia “oscura” o “misteriosa”.
Il caso del cittadino miastenico; un volo aereo non
consentito.
Il problema delle “barriere architettoniche” che ostacolano
gravemente gli spostamenti, la circolazione e, più in generale, la vita
quotidiana delle persone con disabilità è un fatto abbastanza noto. Meno noto,
probabilmente, è il problema che le stesse persone disabili incontrano nella
fruizione dei vari servizi di trasporto, nei quali spesso la barriera non è
quella di tipo architettonico ma, invece, quella di una politica commerciale
“disattenta” ai diritti dei cittadini disabili: meno noto, forse, anche a causa
del fatto che quando la “controparte” è una grande organizzazione, una big
company o simile, può risultare molto più difficile per il cittadino disabile
far sentire le proprie ragioni o anche solo avanzare una richiesta di
chiarimento in merito alla “disattenzione” (o sostanziale discriminazione)
subìta, e, ancora, rendere pubblici i fatti di cui esso è stato malcapitato
protagonista. In altre parole, più la controparte ha potere di immagine e forza
commerciale, più nella possibile attivazione di risposta del singolo entrano
potenzialmente in gioco elementi di demotivazione, sia (e spesso principalmente)
per il peso quasi insormontabile delle difficoltà burocratiche da affrontare,
sia per un comprensibile stato di sconforto, ma, in molti casi, anche per un
certo senso di soggezione. Il caso del cittadino miastenico che, proprio nei
mesi scorsi, è ribaltato nelle cronache per una disavventura occorsagli con una
grossa compagnia area è, per l’appunto, uno di quei fatti che impongono di
riflettere con più attenzione sui diritti negati dei cittadini disabili.
Invalido per una forma di miastenia grave che non gli consente di deambulare
senza l’aiuto di un accompagnatore, il cittadino in questione si è visto
rifiutare dalla compagnia aerea il diritto di usufruire di un volo diurno, giacché
tale volo non soltanto non consentiva l’accompagnamento, ma neanche consentiva
di portare con sé la carrozzina. Per il cittadino disabile, quindi, nessuna
possibilità di recarsi all’ingresso dell’aereo (per l’eliminazione del servizio
di accompagnamento), nessuna possibilità di tenere con sé la carrozzina (una
carrozzina pieghevole che, quando richiusa dopo che il viaggiatore si fosse
seduto in aereo, avrebbe rappresentato un semplice bagaglio a mano), nessuna
possibilità di viaggiare nelle ore diurne. Nessuna possibilità, in definitiva,
di viaggiare secondo le proprie esigenze, negli orari più comodi o comunque
preferiti. Al cittadino in questione non è rimasto che viaggiare nelle ore
serali, ore evidentemente più scomode per chiunque ma specialmente per chi, in
condizioni di disabilità proprio come quelle della miastenia grave, è
soprattutto sul finire della giornata che perde maggiormente la forza muscolare
e la stessa forza di camminare. Il caso qui ricordato, che incidentalmente
riguarda il vissuto quotidiano della malattia miastenica ma, più in generale,
interessa evidentemente i diritti di tutti i cittadini disabili, si presta però
a un’aggiunta importante di quanto riportato in premessa, circa la possibilità
di tutelare e far tutelare le proprie ragioni nei confronti di forti
“controparti”: sul caso del volo diurno negato al cittadino gravemente disabile
si sono infatti attivate, anche con apposite segnalazioni e denunce, la Federazione Italiana per il Superamento
dell'Handicap (FISH)
e il Consiglio Nazionale sulla
Disabilità (CND).
I riferimenti delle due organizzazioni sono i seguenti:
Tel. 06.78.85.12.62
E-mail: presidenza@fishonlus.it
Piazza Giovine Italia 7 - 00195 Roma
Tel. 06.37.35.00.87
Fax 06.37.35.07.58
E-mail: sede.legale@aism.it
Il Consiglio Nazionale sulla Disabilità è un'organizzazione
ombrello che riunisce le 31 più importanti Associazioni Nazionali di Disabilità
- compresa la FISH - e che rappresenta l’Italia nel Forum Europeo della
Disabilità, federazione che organizza 21 Consigli Nazionali sulla Disabilità
dei Paesi membri dell’Unione Europea e circa 100 Associazioni di tutela e di
rappresentanza di persone con disabilità e loro familiari. Viene riconosciuto
come organismo consultivo di rappresentanza anche presso l’Unione Europea e il
Consiglio d’Europa.
Approfondimenti
su Internet:
http://superando.eosservice.com/content/view/324/112
Marina Palmieri
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- Bollettino Cardiologico N. 139 Marzo 2006
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