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Il Numero Verde dell’Associazione Italiana di
Oncologia Medica, una “Linea Aperta” per tutti
i cittadini.
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SALUTE / DIVULGAZIONE SCIENTIFICA
____DALL’ARCHIVIO DI COMUNICARECOME____
IL NUMERO VERDE
DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI ONCOLOGIA MEDICA:
800 237 303
- UNA “LINEA APERTA”
PER TUTTI I CITTADINI -
Nel volume “LA VOCE DEI PAZIENTI”, i molteplici aspetti del
vissuto della malattia oncologica.
Un Numero Verde per ottenere un aiuto globale sulla malattia oncologica, per ricevere informazioni preziose su tutto il percorso di conoscenza, di diagnosi e di cura della malattia stessa ma anche per affrontare al meglio il carico psicologico della patologia tumorale: è l’800.237303, numero della linea telefonica attivata dall’AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica, una linea aperta per l’ascolto e il counselling dei cittadini. Il Numero Verde 800.237303, inaugurato nell’aprile 2003 e disponibile da lunedì al venerdì dalle ore 13 alle 17, è nato dall’idea di attivare un filo diretto tra oncologi medici e popolazione, un’esigenza questa particolarmente sentita soprattutto da quanti si trovano ad affrontare in prima persona l’esperienza della malattia tumorale, ma anche dai famigliari dei pazienti, che con quest’ultimi condividono interrogativi, incertezze, ansie e timori quotidiani.
Le storie dei pazienti raccolte dal Numero Verde dell’AIOM, le richieste e le osservazioni più frequenti nelle oltre 7.000 telefonate giunte all’800.237303, sono oggi raccolte in un volume dal titolo “La voce di pazienti” (edito da Intermedia e reso possibile grazie alla collaborazione di Novartis), un’agile pubblicazione che ha il pregio non soltanto di rappresentare una viva testimonianza del vissuto della malattia così come raccontato dai pazienti e dai loro famigliari, ma anche quello di essere un utilissimo vademecum (per ora messo a disposizione dei pazienti nelle varie oncologie) che fornisce preziose informazioni e molte indicazioni di carattere pratico.
“La voce dei pazienti” è stata illustrata lo scorso 21 marzo al Circolo della Stampa di Milano alla presenza del ministro della Salute, prof. Girolamo Sirchia: un’importante occasione per fare il punto della situazione dell’esperienza del call center 800.237303 e per ricordare cosa significhi, concretamente, affrontare i molteplici aspetti del vissuto della malattia oncologica. Sull’argomento sono intervenuti il professor Roberto Labianca, Presidente nazionale AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica, la dottoressa Maria Simonetta Spada, Responsabile dell’Unità di Psicologia Ospedali Riuniti di Bergamo e il dottor Luigi Boano, Direttore Business Unit Oncologia Novartis Italia.
Di particolare interesse, nelle relazioni degli oncologi, la considerazione della necessità di un rapporto più umano con l’ammalato e il sottolineare come nuove realtà operative a contatto diretto con quest’ultimo - realtà che siano capaci di offrire un aiuto ‘globale’ - siano decisive per avviare un cambiamento sostanziale nel rapporto medico-paziente.
Un cambiamento epocale nel rapporto medico-paziente.
Conoscenza e fiducia reciproca: primo atto verso la guarigione.
Concetti forti, concetti che indicano con precisione
la direzione di un cambiamento, quelli espressi dal professor Roberto Labianca,
Presidente nazionale AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica: «Mai come
negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a progressi così importanti e
decisivi nella comprensione della biologia dei tumori e nella loro cura. Certo
non possiamo dire di aver sconfitto definitivamente il cancro, ma oggi alcune
neoplasie riusciamo a guarirle, e anche quando la malattia si mostra più forte
delle nostre terapie siamo in grado di garantire al paziente una qualità di
vita dignitosa. Queste conquiste, inimmaginabili anche solo quindici-venti anni
fa, quando il cancro veniva vissuto come una sentenza senza appello, se non
addirittura come una colpa, sono principalmente il risultato del lavoro dei
ricercatori, dei clinici, dell’industria. Credo però che questi risultati non
sarebbero stati possibili se non ci fosse stato un cambiamento “epocale” nel
rapporto medico-paziente. Per troppo tempo noi oncologi siamo rimasti chiusi
nella torre d’avorio della scienza medica, trascurando il dialogo con la
società civile, i cittadini, i famigliari, gli amici, i conoscenti dei nostri
malati. L’AIOM ha voluto ristabilire un rapporto più umano, smarrito con
l’avanzare della tecnologia, utilizzando strumenti nuovi. Uno di questi è il
Numero Verde, aperto nell’aprile 2003 come punto informativo sulle oncologie
presenti in Italia e diventato nel tempo un call center, dal quale emerge forte
una richiesta di aiuto “globale”, che si fonda innanzitutto sulla conoscenza,
sulla consapevolezza di una diagnosi e di un percorso di cura.»
Altro cambiamento di tendenza sottolineato dal
professor Labianca riguarda l’atteggiamento col quale i pazienti, come pure le
famiglie dei pazienti, si rapportano alla malattia oncologica: non più
accettazione passiva di un unico parere, ma invece una consultazione attiva di
molteplici fonti (lettura, fruizione di programmi e servizi specializzati,
consultazione di siti Internet etc.).
Quanto a “La voce dei pazienti”, il volume che
raccoglie l’esperienza di circa due anni di lavoro del Numero Verde AIOM e che
cerca di rispondere alle principali domande degli utenti, il professor Labianca
ne ha valorizzato in particolare il supporto informativo: «Un supporto fornito
a chi si trova ad affrontare, a qualsiasi livello, una patologia
oncologica.» Il volume “La voce dei
pazienti” si articola in quattordici capitoli: “Il cancro, 100 malattie
diverse”, “Le principali norme di prevenzione”, “I numeri dei tumori in Italia”,
“La qualità di vita”, “Riabilitazione e reinserimento”, “Il desiderio di avere
un figlio”, “Parlare con il medico, il primo passo verso la guarigione”, “Le
informazioni che vincono l’ansia”, “La carta europea dei diritti del malato”,
“La carta dei diritti AIOM per il paziente oncologico”, “Le domande dei
pazienti al Numero Verde”, “Gli studi (trial) clinici”, “Le storie” (storie
raccontate dai pazienti – n.d.a.) e “Cosa significa” (glossario di termini
medico-oncologici – n.d.a.).
«Il tutto - così ancora il Presidente nazionale
dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica - cercando sempre di infondere
un ottimismo non di maniera, ma suffragato dai numeri e dalle testimonianze di
chi ce l’ha fatta a sconfiggere il male. Parlare della malattia aiuta chi deve
affrontare la cura ma anche chi è chiamato a deciderla. La conoscenza e la
fiducia reciproca costituiscono il primo atto verso la guarigione.»
800.237303: per far sapere ai cittadini che non sono soli ad affrontare la malattia.
Verso un’assistenza più umana. L’auspicio di una nuova preparazione professionale del medico.
Essere soli e non sapere a chi rivolgersi, ad
eccezione forse del proprio medico di fiducia, è chiaramente una delle
condizioni più difficili e demoralizzanti per il paziente oncologico. Questa è
molto spesso la condizione delle persone anziane, ma, va ricordato, non sono
rari i casi di pazienti anche giovani che non possono contare sull’appoggio di
persone care (per esempio per morte dei parenti più stretti, per lontananza
della famiglia, etc.). E la quotidianità del problema cancro, in simili
condizioni e come testimoniato dal filo diretto AIOM, può diventare allora
ancora più pesante, ancora più angosciante. In molti casi è però la scarsa
qualità del rapporto col medico ad acuire la solitudine del malato, sempre come
emerge dall’esperienza delle telefonate raccolte dal Numero Verde AIOM:
«Soprattutto viene evidenziata una mancanza di supporto clinico e psicologico
durante l’intera storia della malattia da parte del medico di famiglia. In
alcuni casi appare problematico anche il rapporto interpersonale tra paziente
ed oncologo medico, che limita il
desiderio di richiesta da parte del malato di informazioni aggiuntive.»
L’iniziativa avviata due anni orsono dall’AIOM con
l’attivazione del Numero Verde è scaturita proprio dalla consapevolezza di
quanto, anche e soprattutto in simili condizioni di solitudine, sia
fondamentale per i pazienti poter contare su una realtà qualificata e in grado
di dare risposte personalizzate a richieste di aiuto globale. «Il Numero Verde
dell’AIOM – è scritto a chiare lettere nell’Introduzione a “La voce del
paziente” – vuol far sapere ai cittadini che non sono soli di fronte alla
malattia e che possono contare su un punto di riferimento autorevole, in grado
di fornire a tutti informazioni sulle strutture di cura presenti in Italia,
recapiti, specialità, nominativi e telefoni dei responsabili AIOM ai quali
rivolgersi per ogni dubbio.»
Il Numero Verde 800.237303 dell’AIOM - attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 13
alle 17 – consente inoltre di ottenere un quadro sempre aggiornato
dell’universo-paziente al di fuori degli ambulatori. Il counselling globale e
l’ascolto del paziente costituiscono servizi fondamentali del Numero Verde
dell’AIOM, oggi vero e proprio call center. Dopo più di 4000 telefonate, questa
linea telefonica è diventata un punto di riferimento nell’ambito dell’oncologia
medica in Italia; i cittadini che si rivolgono all’800.237303 sanno quindi di
poter contare su un servizio di assistenza altamente qualificato, che gode di
una consolidata fiducia degli utenti e degli operatori sanitari.
In primo piano tra altre le finalità del Numero Verde
AIOM vi è quella di «fornire un contributo per edificare, oltre che una sanità
che funziona e una qualità di cure e diagnosi sempre più d’eccellenza, anche
un’assistenza più umana e ritagliata sulle effettive esigenze del paziente.»
Prezioso, in tal senso, l’archivio delle telefonate che vengono raccolte, che
costituisce un ottimo osservatorio sulle percezioni dei pazienti per tutto ciò
che riguarda il sistema di cura in campo oncologico (strutture oncologiche
ospedaliere, malattia, gestione dell’ammalato, rapporto medico-paziente,
accesso alle terapie, esami, trattamenti) e che, pertanto, costituisce anche una
potenziale “miniera” di informazioni per tutti quei professionisti sanitari che
puntano a migliorare il sistema stesso. Finalità più specifiche, inoltre, sono
quelle di facilitare al paziente l’accesso all’informazione e di superare le
difficoltà di comunicazione tra pazienti, medici e struttura di cura. Due
problematiche, queste, che, sempre in base all’archivio delle telefonate giunte
all’800.237303, sono risultate essere tra quelle più frequentemente sollevate
dai cittadini.
Quanto alla figura del medico, un’indicazione molto precisa dell’AIOM concerne la formazione professionale, laddove viene auspicato che questa si arricchisca di quelle conoscenze e capacità che consentano di occuparsi anche del vissuto del paziente oncologico, e non soltanto quindi dell’aspetto clinico della sua malattia. «Il medico – questo il messaggio dei promotori del Numero Verde AIOM, un messaggio centrale anche nel volume “La voce del paziente” e riproposto all’attenzione del recente incontro alla presenza del Ministro della Salute – ha la necessità di essere preparato ad affrontare i complessi risvolti psicologici dell’esperienza cancro, in tutte le fasi della patologia.» Carenza di supporto psicologico e problematicità di comunicazione nel rapporto col proprio medico (sia medico di base, sia oncologo medico) sono, come già ricordato, alcuni dei punti maggiormente lamentati nelle telefonate all’AIOM e che, accentuando la solitudine, contribuiscono al peggioramento dello stato psicologico del paziente.
«L’esperienza della malattia – profondamente dolorosa e globale – in oncologia assume un’importanza superiore e determinante rispetto ad altre malattie; un aspetto che è necessario tener presente e discutere nell’ambito della preparazione professionale dei medici e degli operatori sanitari in genere. Non basta infatti curare la malattia: è altrettanto importante migliorare il vissuto dei pazienti, individui con esperienze di vita, background culturali diversi. Le parole e i gesti d’incontro come il telefono amico non migliorano forse il quadro clinico ma contribuiscono ad alleviare il peso della malattia al paziente e a chi gli sta accanto. Da questo punto di vista il Numero Verde è un utile ausilio per raggiungere lo scopo. »
(Dal volume “La voce del paziente”, Intermedia editore, 2005, cfr. pp.2-3.)
I principali servizi offerti dal Numero Verde 800.237303:
· Ascoltare il paziente, il famigliare, l’operatore sanitario e quanti altri si prendono cura del malato; offrire loro suggerimenti e conforto.
· Indirizzare le persone ai servizi sociali presenti sul territorio (Comune, Provincia, Regione, Asl) e ad analoghi servizi di numero verde e counselling.
· Consigliare il paziente e/o i famigliari sul modo più utile di instaurare un dialogo con il medico di medicina generale o l’oncologo di riferimento.
· Fornire indicazioni per la prenotazione di viste presso i centri Asl.
· Consigliare una visita presso un centro oncologico di riferimento.
· Fornire informazioni dettagliate sui centri oncologici nazionali, e in particolare su:
− recapiti;
− specializzazioni;
− responsabile
dell’oncologia medica,
− possibilità
di prenotazione visite;
− possibilità
di assistenza e/o cura domiciliare;
− presenza
dello psicologo;
− possibilità
di contattare gruppi di studio su determinate neoplasie;
− possibilità di partecipare a trial.
Il tempo dell’ascolto. La solidarietà interpersonale.
Il tempo dell’ascolto, di un ascolto attento che
esprima capacità di accoglienza e di solidarietà verso l’individuo (essere
umano ancor prima che paziente), è un altro bisogno fondamentale dell’ammalato
oncologico. La conferma viene dalla stessa esperienza del filo diretto
dell’AIOM: «I malati che chiamano – si legge in “La voce del paziente” –
privilegiano il lato umano: cercano aiuto psicologico, una voce amica, qualcuno
disposto ad ascoltarli (..).» S’impone, ancora una volta, il tema della
solitudine, condizione comunque presente nella malattia, che spessissimo
diventa un’esperienza difficile da condividere con gli altri, difficile anche
solo da narrare. Tempo della malattia, dunque, e tempo dell’ascolto, della
parola: due tempi che faticano a incontrarsi, proprio perché nell’esperienza
della malattia si fa sempre più strada il sentimento dell’essere soli davanti
alla malattia stessa. Se però il tempo della parola fa fatica a trovare il suo
spazio, «il tempo di malattia, quello della sofferenza, lo pretende». Così ha
ricordato la dottoressa Maria Simonetta Spada, Responsabile dell’Unità di
Psicologia Ospedali Riuniti di Bergamo, la quale ha poi sottolineato: «Il tempo
dell’ascolto, dell’accoglienza, e dell’ospitalità del singolo si pone, sulla
scena della malattia, come moto di solidarietà interpersonale. La solidarietà
di chi si fa trovare all’altro capo del telefono, proponendo un luogo “fecondo
e di passaggio”, dove è possibile aprirsi ad uno spazio potenziale nel quale
incontrare l’evento critico, i propri dubbi, le emozioni. L’impatto psicologico
della diagnosi di tumore è considerato di per sé un evento traumatico, che
necessita di elaborazione e integrazione. Questo percorso prevede momenti di
integrazione con l’ambito familiare, sanitario, lavorativo, sociale,
individuale.»
Le considerazioni che seguono e che si soffermano sui
punti qualitativi dell’offerta del Numero Verde rispondono, a parere di chi
scrive, a un interrogativo che sorge spontaneo, soprattutto in considerazione
del fatto che il sentimento di solitudine che accompagna la malattia può
diventare tanto da profondo da irretire, immobilizzare, il bisogno di “aprirsi”
in uno spazio d’incontro. L’interrogativo, posto dunque che quel sentimento di
solitudine può diventare tanto potente da creare resistenze all’incontro con
l’altro (e chi ha familiari o amici ammalati di cancro ne fa spesso esperienza)
è allora il seguente: “Quale beneficio si può avere dal parlare con persone che
non conoscono la propria storia personale, né il proprio vissuto di malattia?”.
La risposta a un tale interrogativo, un interrogativo che emerge anche dalle
storie dei pazienti riportate in “La voce del paziente” (per esempio
nella storia di Carmen, dove la paziente racconta: «Devi rimanere sempre sul
chi vive e non mollare mai. E a combattere credo siamo sempre soli, noi e il
tumore. Forse per questo mi sembrava sbagliato appoggiarmi agli altri…»),
risiederebbe nel fatto che, in condizioni di disagio, può essere più facile
comunicare con estranei, più facile – come affermano gli psicologici a stretto
contatto con i pazienti oncologici - entrare in una relazione che non implica
dipendenze, non implica obblighi di sorta.
Ha spiegato in particolare la dottoressa Maria Simonetta Spada: «A volte è più difficile trovare le parole con i compagni di viaggio, tradurre il dolore e sostenerne il peso, anche attraverso gli sguardi, pare un’opera impervia. Consegnare al telefono a chi ci è estraneo un pezzo della nostra storia o chiedere un parere è più percorribile.» E ancora, soffermandosi sull’offerta del servizio del Numero Verde AIOM: «L’offerta del Numero Verde prende le distanze da un atteggiamento semplicisticamente oblativo e di dedizione in favore di una condotta dinamica di chi si dispone ad incontrare l’altro per ciò che quest’ultimo chiede. La gratuità e la stabilità del contesto e del ruolo all’interno contribuiscono a facilitare l’incontro. Non troverò uno specialista bensì un volontario. La risposta non è risolutiva, non chiede di affidarsi, non crea nuove dipendenze. L’unicità dell’offerta apre ad un incontro ogni volta unico nel suo indirizzo e che si reinventa tra i due attori dell’incontro stesso.. Il progetto di vita, nella malattia, va ripensato e ridetto e c’è bisogno di qualcuno disposto ad ascoltare non per curare ma per offrire rifugio e trovare uno spazio oltre la solitudine, ma anche oltre alla quotidianità di chi mi è sempre vicino e soffre con me e per me.»
40.000 i medici di famiglia coinvolti nell’iniziativa AIOM.
«Viviamo in un’epoca in cui alla facilità estrema di reperire notizie non corrisponde un’altrettanta serietà delle fonti. In questo senso il Numero Verde ed oggi il libro sono sicuramente un punto di riferimento autorevole. La nostra partecipazione al progetto fa parte di un impegno aziendale complessivo, volto a creare alleanze costruttive, in questo caso con l’AIOM, ma più in generale con le Istituzioni sanitarie e con le associazioni dei pazienti.» Così, nel suo intervento, il dottor Luigi Boano, Direttore Business Unit Oncologia della Novartis Italia, l’azienda che tramite un educational grant ha reso possibile la pubblicazione del volume “La voce di pazienti”. Nell’illustrare l’impegno assunto dalla stessa azienda nel promuovere ancor più diffusamente l’iniziativa del Numero Verde, il dottor Boano ha menzionato specifiche iniziative della Novartis rivolte alle Unità di Oncologia del territorio nazionale e ai medici di famiglia. «Il paziente può così contare su un contatto diretto e nel contempo aiutare a creare un legame molto forte tra l’oncologia territoriale e la medicina generale. – ha affermato il dottor Luigi Boano – Per questa ragione abbiamo supportato l’AIOM, in modo da raggiungere capillarmente 40.000 medici di famiglia, che sono stati sensibilizzati su questa iniziativa e hanno ricevuto circa un milione di card riportanti l’800.237303, da mettere a disposizione ai loro assistiti che ne avessero necessità.»
RIFERIMENTI UTILI Numero Verde AIOM: 800.237303; attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 13 alle 17. AIOM - Associazione Italiana di Oncologia Medica: Via Nöe 23 - 20133 Milano Tel. 02.70.63.02.79 - Fax 02.23.60.018 e.mail: aiom.mi@tiscalinet.it sito Internet: www.aiom.it |
Marina Palmieri
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- Bollettino Cardiologico N. 134, Luglio-Agosto 2005
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