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"BERGAMOSCIENZA": una coinvolgente rassegna all'insegna della "scienza in presa
diretta". ≈ L'incontro con Kary Mullis,
Premio Nobel per la Chimica 1993, e il confronto aperto sui grandi
temi della scienza. - di Marina Palmieri - In un
clima di fervida e attentissima partecipazione si sono recentemente tenuti,
dallf8 al 17 ottobre 2004, i lavori della II Edizione di BergamoScienza,
ricca rassegna di divulgazione scientifica che, come già nelle intenzioni dei
suoi realizzatori e segnatamente SINAPSI, Associazione per la Cultura
Fondazione Bergamo nella Storia, in collaborazione con Università Vita-Salute
San Raffaele di Milano, Università degli Studi di Bergamo, C.C.I.A.A. di
Bergamo e Unione degli Industriali della Provincia di Bergamo, si è proposta
di goffrire a tutti la possibilità di vivere la scienza in epresa direttaf,
di conoscere e farsi coinvolgere in temi quali ricerca, innovazione,
clonazione, biotecnologie, energie alternative, eco-compatibilitàh. Nel
momento di questo resoconto, lfeco mediatica di BergamoScienza avrà già
raggiunto gli osservatori più attenti ai dibattiti che sfagitano nel mondo
scientifico, grazie soprattutto al rinnovato interesse per alcuni temi che,
come quelli del futuro delle fonti energetiche, della clonazione terapeutica
e clonazione riproduttiva, dellfevoluzione genetica e dellfonnipresente
confronto tra fede, scienza e filosofia, proprio gli organizzatori di
BergamoScienza hanno avuto il merito di riproporre allfattenzione del grande
pubblico, con unfimpostazione di deciso taglio dialettico. Lfaspetto
più interessante di questa rassegna è in particolare lfincontro con alcuni
relatori dfeccezione che alla prima giornata di BergamoScienza hanno avuto
lfonore e lfonere di confrontarsi su quelli che, in una vasta accezione,
vengono definiti i gtemi di fondoh della scienza, ovvero temi che attengono
propriamente al campo scientifico e che nel contempo abbracciano i campi
della filosofia, dellfetica, della riflessione su quello che è, appunto, il
bene collettivo delle conoscenze e delle risorse del patrimonio scientifico.
Dopo il saluto dfapertura giunto da Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la
medicina 1986 e presidente onorario di BergamoScienza, nel quale è stato
posto un particolare accento sulla necessità di nuove indagini in campo
scientifico per far fronte anche ai nuovi e gravosi problemi dellfumanità, è stata
la volta dellfincontro con Kary Mullis, Premio Nobel per la Chimica 1993,
personaggio di grande eclettismo intellettivo e davvero fuori del comune,
celeberrimo anche per la sua fortunata autobiografia gBallando nudi nel campo
della menteh. gConversare
di scienzah: così il titolo dellfincontro con Kary Mullis, Premio Nobel per
la Chimica 1993 per lfinvenzione della PCR (gpolymerase chain reactionh)
ossia greazione a catena della polimerasih, considerata la più importante
scoperta scientifica del XX secolo, dopo quella della struttura a doppia
elica del DNA. A svolgere il delicato compito di moderatore dellfincontro,
svoltosi tra le volte della bellissima Chiesa di S. Agostino di Bergamo Città
Alta, e a intrecciare un diretto e serrato dibattito con Kary Mullis è stato
il professor Piergiorgio Odifreddi, matematico di calibro internazionale,
professore di Logica dallf83 presso lfUniversità degli Studi di Torino,
dallf85 presso lfUniversità di Cornell e già presso le Università di
Novosibirsk, Melbourne, Pechino e Nanchino, Premio Galileo 1998 per la
divulgazione scientifica e, vogliamo ricordare, personalità ben nota pure
presso il grande pubblico anche per le sue lezioni sul circuito televisivo
dellfUniversità di Nettuno. Un incontro, quello di gConversare di scienzah,
nel quale lfesposizione dei vari temi scientifici ha abbracciato anche i
grandi quesiti dellfetica e della filosofia della scienza. Niente di meglio,
quindi, che un gfaccia a facciah tra due grandi personalità scientifiche (e
di grande impatto comunicativo) da sempre estremamente versatili nei vari
campi di studi e ricerca: tanto gli interessi di Mullis spaziano, per citarne
solo alcuni, da quelli della chimica e della biochimica a quelli della
fisica, della cosmologia, della filosofia, della matematica, della teoria
della coscienza, tanto gli interessi di Odifreddi vagano dal campo della
logica matematica, con particolare riguardo alla teoria della calcolabilità,
ai campi dfindagine delle molteplici connessioni tra la matematica e le
scienze umane, anche nelle applicazioni più diverse che includono, per
esempio, la pittura, la musica, gli scacchi. Prima
ancora, allora, di parlare di PCR, greazione a catena della polimerasih, Kary
Mullis e Piergiorgio Odifreddi si sono confrontati su temi che hanno da
subito catturato e via via mantenuto altissima lfattenzione del pubblico e
hanno riproposto, con effetto quasi palpabile, lfintimo legame esistente tra
i molteplici aspetti dellfesistenza umana e le grandi indagini di carattere
scientifico. Punto di riferimento privilegiato delle considerazioni che si
sono avvicendate durante tale incontro è stato il già citato gBallando nudi nel
campo della menteh (1) (titolo originale: gDancing
naked in the mind fieldh), il libro-autobiografia di Kary Mullis in cui egli
stesso, oltre a descrivere il ragionamento-intuizione che, scaturito nella
sua mente durante un viaggio notturno alla sua capanna montana, lfavrebbe di
lì a ore portato alla scoperta della PCR, narra anche di vicende alquanto
particolari, di esperimenti inusitati (come quello che, sfruttando la
proprietà di conduttività della pelle, gli consentì di riuscire ad accendere
una lampada a distanza) e di indagini in campi ancora poco esplorati della
mente. Considerazioni
forti sono poi quelle che riguardano il rapporto tra il Premio Nobel Mullis e
alcune posizioni della scienza medica: considerazioni, come soprattutto
quelle che riguardano lfAIDS ma anche altre malattie, ritenute in alcuni casi
anche scomode (si leggano per esempio le pagine del libro nelle quali Mullis
racconta dellfinvio di un cospicuo assegno speditogli per non farlo
intervenire a unfimportante conferenza su gChimica e medicina alle frontiere
della scienzah) (2) e che comunque hanno contribuito
a innescare un complesso dibattito nella comunità scientifica internazionale
in merito alla validità, o meno, dei vari indirizzi terapeutici volti a
debellare gravi malattie che attanagliano lfumanità. Ma andiamo con ordine e
ripercorriamo i temi proposti dalla manifestazione. La prima
parte di "Conversare di scienzah si è rivelata strategica in quanto a
capacità dfinnalzare da subito il livello dfattenzione del pubblico ed ha
preso avvio da alcune considerazioni di Kary Mullis in ordine ai teoremi
della scienza e, come messo in evidenza anche nellfautobiografia dello
scienziato, in ordine alle posizioni più gortodosseh della scienza del nostro
tempo. Odifreddi: gCome definirebbe, Mullis, il suo atteggiamento nei
confronti di certi assunti della scienza, nei confronti dei gcredoh
scientifici?h Mullis: gCerti
assunti scientifici sono non già dei gcredoh (dei gbeliefsh), ma
semplicemente dei pezzi di ricerca, dei pezzi di vita. E ogni gcredoh
scientifico può essere modificato; ritenere, invece, in anticipo, di non
poterlo modificare cè religione.h Odifreddi: gE cosa intendere dire, Mullis, quando parla di
gincompletezza della scienzah? Mullis:
gIntendo dire che dobbiamo tenere separato il processo scientifico da ciò che
invece è pratica scientifica e che i risultati scientifici sono temporanei,
sono in attesa di ulteriori evidenze.h Odifreddi: gIn un capitolo del suo libro si sofferma sullfimportanza
che, per la conoscenza del mondo esterno, ha lfesperienza diretta che passa
attraverso i cinque sensi, lfimportanza delle percezioni.h Mullis: gSì, i
nostri sensi ci permettono di guardare fuori noi stessi e ciò gfa la realtàh.
Ma per me la cosa fondamentale è avere informazioni nelle quali so di poter
confidare (gto get information I trusth). Nella mia vita ho avuto esperienze
che non riesco a spiegarmi, ma non per questo le butto via, non per questo
non le considero esperienze.h gMolti di noi convengono che siamo dotati di
cinque sensi, cinque piccole finestre che ci permettono di guardare fuori dal
grande castello nel quale siamo rinchiusi. Questi cinque sensi ben definiti,
più due indefiniti (percezione dellfassenza di peso e percezione del passare
del tempo - n.d.a.) costituiscono tutta la percezione sensoriale attualmente
nota. Alcune specie hanno altre capacità sensoriali, che a noi paiono
straordinarie, perché tendiamo erroneamente a pensare che tutto quanto è
reale sia percettibile da almeno uno dei nostri sensi, e che le cose che non
possono essere viste siano in qualche modo strane. Il termine che usiamo per definire
le strane sensazioni che proviamo di tanto in tanto – e che non possiamo
riferire ai nostri cinque canali di comunicazione preferiti – è intuizione.
Ma non abbiamo un nome preciso per definire questi sensi rimanenti, che non
si sono fatti una bella reputazione a causa dello straordinario successo dei
cinque che, invece, un nome ce lfhanno.(c) Forse la cosa più importante che
ci hanno insegnato questi cinque sensi, e le regole della matematica che
abbiamo creato attraverso di essi, è che non ci possono insegnare tutto.h
(3) Odifreddi: gE quale relazione, Mullis, ritiene vi sia tra la chimica
e lfesperienza che facciamo attraverso i sensi?h Mullis: gFra
noi e lfesterno cfè una relazione che produce uno scambio dfinformazioni a
livello chimico e che si rapporta anche alla nostra coscienza. Prendiamo per
esempio il caso di unfinterazione tra due persone: quando queste due persone
semplicemente si avvicinano lfun lfaltra, esse si scambiano informazioni di
tipo chimico. Cfè conduttività nella pelle e questo ci fornisce vari tipi di
informazioni: per esempio, attraverso la pelle si avverte subito il pericolo,
attraverso la pelle si prova una sensazione di paurah. Odifreddi: gQual è la sua definizione di gcoscienzah, Mullis, lei
che da molti anni studia proprio la teoria della coscienza?h Mullis: gLa
coscienza è unfestensione di un gruppo di pensierih. gBisogna avere la mente apertah
Nella
sua vasta indagine a tutto tondo dei campi della mente e nel suo approccio
senza pregiudizi al mondo dei fenomeni naturali, un posto nella vita di Kary
Mullis lo hanno trovato, più volte, anche fatti apparentemente inspiegabili
che, però, lo scienziato non si rifiuta di ammettere e non ritiene di dover
ebuttare viaf. Dalla possibilità di accendere una lampada a distanza a quella
di interventi sul piano astrale (lfautobiografia di Mullis narra con dovizia
di particolari gli approdi dei suoi esercizi mentali) e, non per ultima,
quella di contatti con strani esseri luminosi, la vita di questo scienziato è
costellata di esperienze e vicende certo alquanto inusuali che però egli
stesso non ritiene affatto irrilevanti. gSi tratta – spiega il Premio Nobel
per la Chimica 1993 – del tipo di evento che la scienza definisce aneddotico,
perché si è svolto con modalità che non possono essere riprodotte. Però è
accadutoh. (4) Punto
altrettanto interessante delle sue indagini è quello che lo ha portato a
formulare, anche per alcuni ambiti ancora tralasciati e ignorati dalla ricerca
scientifica, lfidea di una possibile sincronicità tra fatti ancor oggi
ritenuti inspiegabili e per i quali, qualora adeguatamente studiati e
sottoposti a valutazioni sperimentali, potrebbe comprovarsi uno statuto di
scientificità. Uno di questi campi, da molti anni studiato da Kary Mullis, è
per esempio quello dellfastrologia e in particolare delle relazioni tra data
di nascita e attività professionale, relazioni che da anni lo scienziato
americano, anche avvalendosi di sofisticati programmi informatici, sottopone
al vaglio delle sue ricerche scientifiche. Odifreddi: hDa molti anni lei si occupa anche di astrologia:
nella parte del suo libro dedicata a questo argomento, lei descrive in
particolare le corrispondenze che vi sarebbero tra appartenenza a un dato
segno zodiacale e tipo di professione. Corrispondenze statistiche di questo
tipo vengono indicate, fra lfaltro, anche da pubblicazioni come gWho is Whoh
(gChi è Chih, pubblicazione sui personaggi di successo nei vari ambiti
professionali – n.d.a.). Quale relazione dunque vi sarebbe, secondo lei, fra
questi due elementi?h Mullis: gI miei
studi che da anni svolgo nel campo dellfastrologia mi confermano che cfè una
relazione tra professione e segno zodiacale, ovvero una relazione tra
performance e mese di nascita: una relazione che Jung (5) chiamerebbe gconnessioni significativeh. Si tratta di una
relazione causale, ma non casuale, e lfassunto è che deve esserci qualche
sincronicità. Come spiego nel mio libro, questo collegamento può essere
facilmente dimostrato osservando la distribuzione non casuale delle date di
nascita tra le diverse professioni. Gli studi che, da tempo, svolgo anche in
questo settore mi confermano che certe corrispondenze rilevate nel campo
dellfastrologia sono più probabili di quelle della matematica. Dobbiamo
quindi fare esperimenti anche in direzioni come queste. Bisogna avere la
mente aperta, non essere chiusi rispetto a certi argomenti.h E i
campi dfindagine in cui, come ricordato dallfinventore della PCR, la scienza
potrebbe trovare relazioni significative sono davvero molti. gA Palo Alto –
ha sottolineato Kary Mullis – cfè unfindustria sperimentale che programma su
connessioni casuali quantistiche e stabilisce delle correlazioni fra cose per
le quali, prima, si escludeva la possibilità di una relazioneh. Ci sono
invece alcuni argomenti sui quali Mullis, nella sua conferenza a
BergamoScienza, si è dichiarato decisamente scettico, e alcune nozioni (come
quella di infinito) da lui rifiutate. Ma procediamo con ordine. Odifreddi: gMullis, lei ha letto molti libri di matematica e di
filosofia della matematica: anche in base a questo tipo di studi, che idea si
è fatto dellfinfinito e della possibilità di misurarlo?h Mullis: gÈ
facile parlare di infinitoc Io rifiuto la nozione di infinito: dal momento
che non posso usare numeri così grandi per misurare lfinfinito, non posso
dire che è impossibile la misurazione dellfinfinito. Perciò lfinfinito non ha
un posto nella scienza, non cfè posto nella scienza per una fede assoluta,
per una fede incrollabileh. Odifreddi: gPer quanto riguarda invece il tempo, dove siamo con
la nostra coscienza? Siamo tra passato e futuro come indicherebbero gli studi
sulla coscienza?h Mullis: gGli
studi sulla coscienza affermano che è riproducibile lo sfasamento del tempo
della coscienza. Cfè unfonda che va dal passato al futuro, e unfonda che
proviene dal futuro e va nel passato: queste due onde sfincontrano nella
coscienza, nel cervello e lfinterazione di queste due onde, appunto, è
misurabile, anche se di per sé lfonda quantistica non è misurabile.h Le
osservazioni di Mullis si sono poi soffermate sulla teoria del big bang, la
teoria della ggrande esplosioneh e dellfinizio del tempo. gCi sono molti
universi, ci sono diverse prospettive, che vanno in sensi diversi del tempo.
Però io preferisco la gteoria dello stato fermoh. Non sappiamo - così ancora
Mullis – da dove veniamo, quindi non possiamo spiegare lfUniverso.h (6) gCfè
unfunica chiave che apre una porta sola. E io la trovai, allora, con quella
scoperta della PCRh. Così, a BergamoScienza, ha esordito Kary Mullis
ricordando lfevoluzione della sua scoperta della reazione a catena della
polimerasi. gGli ingredienti della scoperta della PCR – ha spiegato lo
scienziato – cferano già, e cferano anche le regole per combinare tra loro i
vari elementic ciò che io ho fatto è stato capire come combinare questi
elementi in modo un pof particolare, in modo da innescare nel processo di
polimerizzazione una reazione a catena.h La PCR è
la tecnica che consente di ottenere in provetta e in pochissimo tempo
lfamplificazione del DNA tramite la moltiplicazione di un microscopico
filamento di materiale genetico. Facciamo qualche passo indietro e cerchiamo
dunque di ripercorrere lfevoluzione della scoperta della PCR. In natura, ogni
volta che una cellula si divide in due, le molecole del DNA si riproducono:
entrano in azione alcuni enzimi cellulari, chiamati gpolimerasih, che
effettuano appunto una copia di tutto il DNA contenuto in qualsiasi
cromosoma. Lfidea di fondo di Kary Mullis per giungere ad un processo che
consentisse di riprodurre in poco tempo del materiale genetico in provetta
(senza quindi intervenire su organismi viventi) fu quella di far congiungere
un tratto molto breve di DNA sintetico a una porzione più lunga di DNA
naturale. Il problema affrontato da Mullis è stato proprio quello di trovare
un programma chimico che consentisse di grestringere la ricercah e
individuasse la parte in cui le due sequenze combaciano, evitando di
amplificare frammenti di DNA poco specifici. Come spiegato dallo stesso
Mullis nel suo libro: gSe con
un breve tratto di DNA potevo trovare un migliaio di sequenze su tre
miliardi, potevo utilizzare un altro tratto più breve per restringere la
ricerca. Questo sarebbe poi andato ad unirsi a un segmento della prima
sequenza trovata, avrebbe passato in rassegna il migliaio di possibilità
emerse dalla prima ricerca, fino a trovare proprio quello che stavo cercando.
Quindi, utilizzando la naturale propensione del DNA a duplicarsi in precise
condizioni, ricostruibili in laboratorio, avrei potuto far sì che la parte di
DNA collocata tra le sequenze collegate alle due brevi stringhe utilizzate
per la ricerca si riproducesse a tutto andare.h (7) La
tecnica della PCR consente di identificare il frammento di DNA ricercato e di
replicarlo in vitro in milioni di copie, nel giro di poche ore; è considerata
una scoperta scientifica di eccezionale importanza e trova larga applicazione
in molteplici campi: da quello della medicina (diagnostica in particolare) a
quella medico-legale, da quello della genetica a quello della biotecnologia;
grazie alla PCR è anche possibile estrarre il DNA dai fossili. gUna bomba
chimicah: questa la definizione dello stesso Mullis, a BergamoScienza, della
sua scoperta, fatta nel corso dei suoi studi sulla sintesi degli
oligonucleotidi. Una definizione volutamente iperbolica e che però è servita
allo scienziato americano (che attualmente è anche Distinguished Researcher
al Childrenfs Hospital and Research Institute di Oakland, California) per
riproporre ancora una volta, allfattenzione del pubblico e dei media, quelli
che da tempo egli considera debbano essere i campi di applicazione
privilegiati delle sue scoperte biochimiche: la cura di gravi malattie di cui
soffrono moltissime persone. Fra queste ricordiamo le lesioni del midollo spinale
e il diabete mellito insulino-dipendente cui, da anni, Mullis sta lavorando
non solo nei suoi laboratori, ma anche nella fasi, difficili, di promozione
su larga scala dei progetti di cura, a contatto con il complesso mondo degli
affari, dei brevetti, del marketing. Ancora per la PCR, questa eccezionale
scoperta scientifica che in pochi anni ha rivoluzionato lfapproccio alle
conoscenze genetiche e che, nondimeno, da alcune parti continua a suscitare
pesanti preoccupazioni per alcuni suoi utilizzi (in particolare per sistemi
di controllo in campo militare, per banche dati di schedatura biochimica e
simili) le indicazioni di Mullis continuano ad essere chiare: gLa PCR – ha
ribadito a BergamoScienza – può essere applicata per curare alcune malattie
che, ogni anno, provocano milioni di morti. Fra queste lfinfluenza, che
uccide dai 5 ai 10 milioni di persone allfanno. Oggi, per curare queste
malattie che invece la PCR può curare, si usa il farmaco, ma il farmaco può
avere delle controindicazioni.h Mullis
ha infine ricordato quella che è lfevoluzione più recente delle sue ricerche
in campo biochimico: un metodo di attivazione istantanea del sistema
immunitario che consente di neutralizzare agenti patogeni e tossine.
Lfapproccio multidisciplinare di tutti gli appuntamenti di
BergamoScienza. Su
tutto, ci sembra, è emersa la volontà di ribadire quanto sia necessario
utilizzare il sapere scientifico per indagare a fondo i vari aspetti che
riguardano lfesistenza e per verificare la fondatezza di tesi e di gassuntih
che, come sottolineato da Mullis, sono da considerarsi non già alla stregua
di gbeliefh, cioè come dei gcredoh, ma invece come gpezzi di ricerca, pezzi
di vitah. Proprio a partire da queste sue indicazioni e poi ripercorrendo i
dibattiti che si sono susseguiti nel corso di tutta la settimana di
BergamoScienza, non possiamo non rilevare la tempra altamente dialettica che
ha caratterizzato lfintera rassegna di divulgazione scientifica: una rassegna
che, anche sui temi più eticamente controversi, in particolare quelli sulla
riproduzione assistita, sulla ricerca genetica, sulla terapia cellulare, è
stata capace di mettere a confronto posizioni anche molto diverse tra loro e
di riunire, nelle varie Tavole rotonde, esperti di diversa formazione
accademica e culturale. Da questa volontà e capacità di confrontarsi in modo
aperto sui grandi temi della scienza non possiamo non rilevare, quindi,
quanto efficacemente sia stato steso, dai promotori e dagli organizzatori,
quel sottile filo conduttore che nel corso di tutta la rassegna ha saputo
attirare lfattenzione del pubblico sullfimportanza di un approccio
multidisciplinare al mondo della scienza, un approccio a gtrecentosessanta
gradih. Tutti gli appuntamenti hanno egregiamente soddisfatto lfobbiettivo di
riproporre allfattenzione del pubblico lfimportanza di quellfapproccio
multidisciplinare e lo hanno soddisfatto non solo tramite conferenze e Tavole
rotonde che hanno visto come protagonisti grandi personaggi scientifici di
calibro mondiale, ma anche tramite spazi di attività didattica, di
mostre-laboratorio, nonché di mostre culturali che hanno messo in risalto lo
stretto rapporto tra arte e scienza. Giova allora ricordare, terminando
questo nostro resoconto, una rosa particolarmente interessante degli incontri
di questa rassegna, incontri già programmaticamente interessanti e – ci piace
aggiungere – svolti proprio allfinsegna di quel gBisogna avere la mente
apertah enunciato da Kary Mullis allfapertura della manifestazione (8): œ gLa
clonazione fra realtà e fantasiah con, fra i vari relatori, il prof.
Edoardo Boncinelli, direttore della Scuola Internazionale Superiore di Studi
Avanzati di Trieste, membro dellfAccademia Europea e dellfOrganizzazione
Europea per la Biologia molecolare e autore di vari libri sui meccanismi
dellfevoluzione biologica, tra i quali ricordiamo qui: gGenoma: il grande
libro dellfuomoh. Così, pure in veste di relatore sullfargomento, il biologo
Carlo Alberto Redi: gLa clonazione riproduttiva umana deve ricevere, oggi, un
secco no dalla società civile per un semplicissimo motivo: se fosse permessa,
a farne le spese sarebbe la salute della donna, punto e basta. Per clonare, è
necessario disporre di decine e decine di ovuli e di pseudomadri: chi
fornisce gli ovuli? Chi funge da pseudomadre? Le donne degli strati sociali
meno protetti! Nel frattempo è necessario far capire ai decisori politici che
il no alla clonazione umana non deve comportare restrizioni legislative
allfuso della tecnica del trasferimento nucleare di nuclei somaticich œ gEtica,
scienza, fede e diritti dellfuomoh, con il Cardinale Renato Martino, il
filosofo Massimo Cacciari (attualmente preside della Facoltà di Filosofia
dellfUniversità Vita-Salute di Milano) e Mauro Ceruti, uno dei maggiori
protagonisti europei della Filosofia della complessità. Temi centrali di
questa Tavola rotonda: la mutata condizione di sviluppi scientifici e
tecnologici (biotecnologie, manipolazione genetica, terapie geniche, tecniche
di riproduzione, nuovi sistemi di trapianto). Che gimpone di ampliare e
trasformare lforizzonte etico e politico del concetto e del principio di
responsabilitàh e la necessità di una gridefinizione della nostra concezione
dellfidentità umanah. œ gLfevoluzione
vista attraverso i genih, con il prof. Luigi Luca Cavalli-Sforza,
genetista di chiara fama cui si deve la scoperta dei meccanismi di
ricombinazione genetica dei batteri e autore di corposi studi sulla genetica
delle popolazioni umane: studi, è stato sottolineato nella conferenza,
determinanti per la conoscenza della distribuzione geografica delle mutazioni
genetiche avvenute nel tempo e per spiegare come, nei vari flussi migratori,
gli esseri umani si siano scambiati materiale genetico e cultura. gLa quasi
totalità delle nostre caratteristiche biologiche è nascosta. Si tratta di
caratteri ereditari (il DNA) che non si rivelano allfocchio dellfosservatore.
I tratti esterni del corpo, quelli che mostrano maggiore variazione, sono
direttamente soggetti allfinfluenza dellfambiente e in particolare del clima.
Per quanto riguarda i caratteri nascosti – quelli che contano davvero nel
farci essere ciò che siamo – la variazione fra un popolo e un altro è ben
poco superiore alla variazione che si riscontra allfinterno di uno stesso
popolo. Si può quindi affermare che non vi è base alcuna per parlare di
distinzione di razze – e meno ancora in sottospecie – per la specie umanah. œ gSolo
lo stupore conosceh, con lfastrofisico Marco Bersanelli (esperto di
cosmologia osservazionale, di misurazione delle microonde cosmiche, delle
emissioni delle galassie e del loro assorbimento da parte dellfatmosfera
terrestre) e con Raffaele Crovi, noto scrittore, saggista e poeta. Nel corso
di questa conferenza sono state offerte testimonianze di alcuni grandi
scienziati che hanno documentato come unfaccezione ristretta di gragioneh sia
insufficiente a spiegare il fenomeno della conoscenza scientifica:
gContrariamente a una percezione largamente diffusa, lfazione del ricercare
in campo scientifico richiede motivazioni profonde, energia affettiva e senso
estetico, oltre che capacità logiche e deduttive. In particolare la
disponibilità a gessere stupitih dai fenomeni naturali, anche da quelli
apparentemente scontati, è parte necessaria del movimento della ragione
impegnata nella ricercah. (Marina Palmieri) Note
e riferimenti bibliografici (1) "Ballando
nudi nel campo della mente" (titolo originale: "Dancing naked in
the mind field"), Baldini&Castoldi, Milano 2000, 2003, Baldini
Castoldi Dalai editore, Milano 2004. £ (2) ibidem,
cfr. capitolo "Prendetevi le diapositive, io resto a casa". £ (3) cfr.
"Ballando nudi nel campo della mente", Baldini Castoldi Dalai
editore, Milano 2004, vd. "Il regno dei sensi", pp.71-75. £ (5) Carl
Gustav Jung (1875-1961) psichiatra svizzero, fondatore della psicologia
analitica. Celebri le sue formulazioni sul nesso tra inconscio del singolo e
"inconscio collettivo". Fra le sue opere: Psicologia e alchimia
(1944), L'io e l'inconscio (1945), Psicologia del transfert (1946). £ (6) Su
origine ed espansione dell'universo, freccia del tempo e argomenti correlati
segnaliamo qui: "Dal Big Bang ai buchi neri" di Stephen W. Hawking,
opera di divulgazione scientifica anche per i non specialisti. £ (7) cfr.
"Ballando nudi nel campo della mente", Baldini Castoldi Dalai
editore, Milano 2004, cfr. p. 12 e segg., capitolo "L'invenzione della
PCR". £ (8)
Documentazione BergamoScienza. £ |
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Rif.: «"BERGAMOSCIENZA": una coinvolgente
rassegna all'insegna della "scienza in presa diretta". L'incontro
con Kary Mullis, Premio Nobel per la Chimica 1993, e il confronto aperto sui
grandi temi della scienza.» - di Marina Palmieri £
Info Pubblicazione: Bollettino Cardiologico, Anno XVII, Numero 128,
Novembre/Dicembre 2004 -- pp. 7-11 |
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