Comunicato
stampa n. 1
Salla Tykkä, Lasso, 2000
Master Betacam + DVD, 3’ 48”,
edition of 7, courtesy artista e Yvon Lambert, Paris
La relazione fra l'uomo e l'ambiente che lo circonda
è il tema portante della mostra Sguardi da nord. Reflecting with Images
che inaugura il 27 gennaio 2007 alle 12 e si protrarrà fino al 6 maggio 2007.
A cura di Filippo Maggia, organizzata e prodotta dalla Galleria
Civica di Modena _ e dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Modena _ si svolgerà nelle due sedi
espositive della Galleria Civica di Modena: Palazzo Santa Margherita e
Palazzina dei Giardini.
Natura e ambienti domestici vengono visti dal nord dell'Europa sino al nord
dell'Italia: la rassegna comprende infatti le ricerche di alcuni artisti oggi
fra i più interessanti a livello internazionale: Salla Tykkä
(Helsinki, 1973), Elina Brotherus (Helsinki, 1972), Annika von
Hausswolff (Gothenburg, 1967), Walker and Walker (Dublin, 1962),
Sarah Jones (London, 1959), Walter Niedermayr (Bolzano,
1952).
Il curatore ha chiamato ad intervenire nel
progetto alcuni artisti della generazione più recente, giovani ma in molti
casi già di notevole notorietà internazionale. Il loro modo di guardare il
mondo è accomunato da una falsa freddezza, che nasconde un profondo
coinvolgimento con la sfera emotiva. La figura umana è sempre centrale nei
lavori esposti, ed è sempre protagonista dell'opera anche quando appare
collocata come in un dipinto, persa nel paesaggio oppure tratteggiata
all'interno di una casa: affiora dalla nebbia oppure volge le spalle seduta a
un tavolo, guarda assente senza in realtà vedere nulla, o dialoga
silenziosamente con se stessa seduta sulle sponde di un lago. La sua
condizione, il suo manifestarsi, o la sua improvvisa sparizione esprimono
alle volte melanconia, disagio, ma anche una cosciente rassegnazione che non
vuol dire perdita o sconfitta, bensì bisogno di libertà, di rivincita.
Le immagini, in forma di fotografie, video o
film, inducono lo spettatore a farsi avanti, a partecipare tentando di
immedesimarsi nel soggetto e nella sua solitudine, di capirne e svelarne le
paure, le gioie, il rapporto che questi ha con il mondo, con ciò che tocca,
che vede, per capire innanzitutto chi abita dentro di lui.
Sfondo comune a molti dei lavori esposti è
la natura, qui intesa non più come campo esperienziale né come classico
paesaggio, quanto come luogo ove lasciare emergere tutto ciò che sovente è
sottomesso alla ragione: scenografia passiva eppure indispensabile, mai
casuale né intercambiabile. Come del resto sono tutte le altre
ambientazioni pensate e organizzate dagli artisti in mostra.
La figura umana, alle volte minuscola, altre volte ossessiva, domina il campo
evocando nello spettatore le medesime emozioni che l'artista ha voluto esprimere.
Così avviene infatti assistendo al viaggio del solitario protagonista del
film dei Walkers, che, al crepuscolo, vede un altro se stesso avvicinarsi
alla sponda del lago da cui è appena partito, avvolto da una sorta di
inquietudine schnitzleriana.
Una certa preoccupazione - in questo caso lucida e ragionata - suscitano le
adolescenti che posano nelle fotografie di Sarah Jones, chiamate a
interrogarci su ciò che presumiamo conoscere del loro mondo.
Ancora la casa, il luogo a noi più familiare, diventa una palestra per Annika
von Hausswolff che con determinata e solo apparente freddezza analizza il
rapporto fisico che l'uomo ha con essa, liberando in ogni sua fotografia
emozioni forti. Casa che anche nei film di Salla Tikkä può divenire un luogo
misterioso, o di scoperte inattese, come nella trilogia che l'ha resa
internazionalmente celebre composta da Thriller, Lasso e Cave.
Di lei viene proposto, in anteprima per l'Italia, il nuovo film Zoo,
insieme a una serie anch'essa inedita di fotografie dal titolo Distance,
ove chiaro e limpido torna il rapporto con la natura. Quest'ultimo tema viene
affrontato con grande coinvolgimento anche dall'altra artista finlandese in
mostra, Elina Brotherus. La Brotherus, attrice protagonista di tutti i suoi
lavori, ci appare sovente da un lato persa nello scoprire se stessa
attraverso l'intimità del mondo che la circonda, dall'altro incline a
collocare l'uomo nel paesaggio per studiarlo, analizzarlo. Pratica questa
condotta in modo esemplare anche da Walter Niedermayr, nei video come nelle
fotografie che indagano il difficile rapporto fra uomo e natura, restituendo
a quest'ultima un primato in realtà mai perduto né discusso, ma che anzi
riconduce la presunzione umana a un normale dialogo con essa e con i suoi
lunghi e profondi silenzi.
Le immagini, che mai come in questa epoca dipingono il mondo, qui lo
raccontano traducendo in colori la sua anima contemporanea, senza tralasciare
nulla poiché per la loro stessa natura non solo riproducono ma riflettono,
costringendo l'uomo ad avere infine piena consapevolezza di sé e della realtà
sempre cangiante intorno a lui.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese), edito da
Silvana Editoriale, che raccoglie testi critici e la riproduzione di tutte le
opere in mostra.
Note biografiche
Salla Tykkä
Nata a Helsinki (Finlandia) nel 1973
dove attualmente vive e lavora, si esprime attraverso diverse tecniche:
fotografia, video e film.
Dopo aver presentato la sua prima personale nel 1997 all'Accademia di Belle
Arti di Helsinki, ha poi esposto in gallerie e musei in Europa e oltreoceano,
fra cui la Kunsthalle di Berna (2002), il Museo d'Arte Contemporanea di
Helsinki (2002), la Galleria Yvon Lambert di Parigi (2002), l'istituto di
Arti Visive di Milwakee (2003) e lo SMAK di Gent (2006). Numerose poi le
partecipazioni a collettive, come Girls don't cry, Parco Museum di
Tokyo (2003), Transparente, MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI
secolo a Roma (2003). Inoltre ha partecipato ad importanti festival cinematografici
internazionali come: Tribeca Film Festival di New York (2003), Locarno Film
Festival (2002), Festival Internacional de Cine Documental y Cortometraje de
Bilbao (2002).
Elina Brotherus
Nata a Helsinki (Finlandia) nel 1972 vive e lavora tra Helsinki e Parigi.
Le sue fotografie sono sovente riferite a se stessa e alla propria
esperienza: si tratta di lavori che combinano l'autoritratto alla
rappresentazione del paesaggio, due elementi che si riflettono l'uno
nell'altro, quasi a caricarsi vicendevolmente di nuovi significati. Fra le
mostre personali più importanti citiamo: The Wapping Project, Londra
(2001 e 2004), Photo España ai Giardini Botanici di Madrid (2002),
Contemporary Art Centre Tinglado, Tarragona (2005), The New Painting,
mostra itinerante partita da The Finnish Museum of Photography, Helsinki
(2006). Ha partecipato a diverse collettive fra le quali la Biennale di
Istanbul (1999), Norden/North, Kunsthalle di Vienna (2000), CitigroupPhotography
Prize presso The Photographers' Gallery, Londra (2002), Transparente
al MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma (2003), Self-Timer,
Kunsthalle Fridericanum, Kassel (2005), Biennale di Sidney (2006).
Annika von Hausswolff
Nata in Svezia nel 1967, ha studiato all'Academy of Photograpy e
all'University College of Art, Crafts and Design a Stoccolma nei primi anni
Novanta. Da allora ha cominciato a esporre in tutto il mondo e ha
rappresentato la Svezia alle Biennali di San Paolo nel 1996 e di Venezia nel
1999. Con la staged photography (la tecnica fotografica dove le
immagini sono preventivamente organizzate e curate nei dettagli all'interno
di set veri e propri) l'artista nel corso degli ultimi anni ha anche
sperimentato l'installazione di fotografie in ambientazioni tridimensionali.
Recentemente si è trasferita a Gothenburg, in Svezia, dopo aver vissuto e
lavorato quattro anni a Berlino.
Annika von Hausswolff lavora con la Galleria Andréhn-Schiptjenko di Stoccolma
e la Galleria Casey Kaplan a New York.
Walker and Walker
I gemelli Joe e Pat Walker, nati nel 1962 a Dublino dove vivono e
lavorano, iniziano a collaborare nel 1989 come Walker and Walker. Nel 2005
hanno co-rappresentato l'Irlanda alla Cinquantunesima Biennale di Venezia con
un'istallazione video dal titolo Nightfall. Fra le collettive più
recenti si ricordano Presence alla Gimpel Fils Gallery di Londra
(2005), Time's Arrow alla Rotunda Gallery di New York (2005), Red,
White, Blue alla Spencer Brownstone Gallery di New York (2005), How
Things Turn Out all'Irish Museum of Modern Art di Dublino (2002), Are
We There Yet? alla Glassbox di Parigi (2001), Propositions alla
Locks Gallery di Philadelphia (2000), Utopias alla Douglas Hyde
Gallery di Dublino (1999), Dublin and (In)Consistency alla Arthur R.
Rose Gallery di Londra (1999). Tra le personali citiamo quelle al RHA Gallery
di Dublino (2005), Floating IP di Manchester e Temple Bar Gallery di Dublino
(2003). Hanno ricevuto riconoscimenti e premi dall'Arts Council of
Ireland e figurano nella collezione d'arte The Arts Council of Northern
Ireland. Recentemente hanno prodotto un catalogo antologico dal titolo Until
Now.
Sarah Jones
Nata a Londra nel 1959 dove vive e lavora, Sarah Jones realizza
fotografie di grande formato, a colori, prestando grande cura ai set
fotografici. La sua tecnica fotografica accentua la relazione tra i soggetti
a grandezza naturale - spazi domestici e persone, spesso ragazze adolescenti
- e lo spettatore. Vincitrice nel corso della sua carriera di numerosi premi
e riconoscimenti internazionali, ha preso parte a numerose collettive fra cui
quella al Centro Internazionale d'Arte Contemporanea di Grenoble (1997), The
New Neurotic Realisme alla Saatchi Gallery di Londra (1998), Terza
Biennale Fotografica Internazionale di Tokyo al Metropolitan Museum of
Photography di Tokyo (1999), Quotidiana, Castello di Rivoli di Torino
(2000), Art of The Garden alla Tate Britain di Londra (2004). Tra le
personali citiamo le principali a Le Consortium di Dijon (1997 e 2000), Museo
Reìna Sofìa di Madrid (1999), Maureeen Paley Interim Art di Londra (2002).
Walter Niedermayr
Nato a Bolzano nel 1952, si occupa dagli inizi degli anni Ottanta di
vari progetti: paesaggi alpini, artefatti, edifici grezzi, spazi
consequenziali e Bildraum. Un elemento tipico e fondamentale del
suo lavoro è il principio compositivo delle sequenze di fotografie e le
discontinuità nell'immagine.
Ha partecipato a numerose ed importanti collettive in Europa, negli Stati
Uniti e in Giappone, fra queste Morceaux Choises al Centro Nazionale
d'Arte Contemporanea di Grenoble (1995), al Museo d'Arte Contemporanea di
Tokyo (1999), Luoghi come paesaggi alla Galleria degli Uffizi a
Firenze (2000), L'idea di paesaggio nella fotografia italiana dal 1850 ad
oggi, Modena per la fotografia, alla Galleria Civica di Modena (2003), Public
Record al Museo d'Arte Contemporanea di Los Angeles (2004).
Ha allestito personali in prestigiose gallerie e musei di tutto il mondo fra
cui quelle alla White Cube di Londra (1998), alla Galleria Koyanagi di Tokyo
(2000), alla Galleria Nordenhake di Berlino/Stoccolma (2001), al Kunstverein
di Hannover (2003) e alla Kunsthalle di Vienna (2003), alla Galleria Suzy
Shammah di Milano (2005) e alla Galleria Robert Miller di New York (2006).
Scheda tecnica
Mostra
Sguardi da nord. Reflecting with Images
Sedi
Galleria Civica di Modena
Palazzo Santa Margherita, Corso Canalgrande 103
Palazzina dei Giardini, Corso Canalgrande
Periodo
27 gennaio - 6 maggio 2007
Inaugurazione
sabato 27 gennaio 2007, ore 12.00
A cura di
Filippo Maggia
Organizzazione e
Produzione
Galleria Civica di Modena
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Catalogo
Silvana Editoriale
Preview per la stampa
26 gennaio 2007, ore 11.30
Orari
Martedì - Venerdì dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30
Sabato, domenica e festivi, 9 e 25 aprile, 1 maggio, 10.30 - 18.30
Lunedì chiuso
Ingresso
gratuito
Informazioni
Galleria Civica, Corso Canalgrande 103, 41100 Modena
Tel. +39 059 2032911/2032940 – Fax +39 059 2032932
www.comune.modena.it/galleria
galcivmo@comune.modena.it
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