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La verità nella natura

 

   - di Marina Palmieri - Info Pubblicazioni, "La verità nella natura"
Marina Palmieri, www.COMUNICARECOME.it

 

 

La natura ha una sua personalità: anzi sue personalità. E favorisce di volta in volta sensi di tranquillità e compostezza, spazi di meditazione, dona sferzate di tonicità o inonda l’animo di dolce quiete. Ma quando si indaga sulle proprie insoddisfazioni e disarmonie interiori quasi mai ci si chiede: “Alt, guardati attorno e rifletti: in quale condizione di natura ti senti più a tuo agio?”.

Forse nella solitudine e nel silenzio delle vette? Oppure nelle praterie aperte dei campi o, ancora, fra le onde tumultuose e imprevedibili delle marine? E allora: quale scelta di vita (sociale, professionale, affettiva) adottare? Perché non indirizzare gli stessi ritmi quotidiani alla vera indole? Va ammesso che non è sempre facile mettere in pratica tutto questo ma forse, anche nel nostro piccolo e nella vita di tutti i giorni, qualche correzione dello stile e quindi della “qualità della vita" possiamo compierla. Certo, possiamo anche far finta di niente negando ascolto alla nostra natura più intima; possiamo sciupare l’esistenza (forse pensando che la vita sia infinita) affidandoci a modelli preconfezionati e frastornarci di caos, disordine e illusorie lusinghe. Prima o poi, però, giunge il momento in cui si fa un bilancio, in cui si riflette se abbiamo vissuto più in funzione di consensi esterni che di noi stessi: e non sempre si ha poi il tempo per cambiare condizioni di vita né per sanare le distorsioni della personalità. “Se vivi secondo la natura, non sarai mai povero; se vivi secondo i capricci (tuoi o della società), non sarai mai ricco”, ricordava Seneca. Se solo, quindi, ci disponessimo ad ascoltare i richiami e i suggerimenti della natura esterna potremmo forse capire qualcosa di più essenziale della nostra natura più profonda, potremmo vivificare le nostre percezioni, la nostra stessa intelligenza, e individuare quali ambienti, relazioni e soprattutto ritmi di vita ci sono più congeniali. Avete mai osservato il passo dei montanari, degli alpini? È un passo lento ma cadenzato, fermo, inarrestabile, è un passo che parla di pazienza, una pazienza insegnata dalla montagna, che fortifica nell’esercizio della calma, della perseveranza e dell’umiltà: una vera e propria lezione di vita.

Gli esempi potrebbero continuare ma è certo che ognuno di noi dovrebbe (re)imparare ad ascoltare la natura esterna e a far “colloquiare” con essa la propria natura interiore: per una conferma, un conforto o per una correzione o modifica dei propri comportamenti. Anche perché “Ciò che natura nega nessun uomo può dare”. E questo, che piaccia o no alle nostre impazienze o ai nostri spiccioli arrivismi di oggi, è un’altra massima della saggezza.

 

 

 

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Info Pubblicazioni:

- l’Informatore Vigevanese, 10 ottobre 1996

 

 

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