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“CENTO STRADE PER GIOCARE”

iniziativa a carattere nazionale - Circoli Provinciali di Legambiente

 

 

 

Comunicato stampa - rif. “Cento strade per giocare” Domenica 15 Aprile 2007:

 

 

«Perché 100 strade per giocare?

Fino a poche decine di anni fa la strada era dei bambini, o meglio era anche dei bambini. Lo era non perché la città si preoccupasse di loro ma forse proprio perché non lo faceva.

La città era il luogo dell’incontro, dello scambio, del passeggio. Per questo doveva essere, ed era, ricca di monumenti, di sorprese, di prospettive sempre nuove.

L’interesse delle persone era quello di uscire di casa e di vivere la città: di frequentarne le strade, le piazze e i luoghi di incontro. La casa era un luogo importante ma semplicemente legato alle funzioni primarie, mangiare, dormire: tutta la vita sociale, gli interessi, il divertimento, si collocavano negli spazi pubblici della città.

Oggi sembra tutto completamente rovesciato. La casa è diventata ricca e confortevole, un luogo difeso verso l’esterno, rassicurante e rilassante verso l’interno. La città è diventata ostile, la si vive come un pericolo da evitare.

In questa città organizzata la strada è diventata il luogo delle macchine, dei loro spostamenti veloci, dei loro parcheggi. I marciapiedi si sono ristretti, tanto tutti si muovono dentro alle loro auto.

La città risponde così alle esigenze dei cittadini adulti e produttivi. Gli altri quelli più deboli come i bambini preferiscono non uscire di casa.

Insomma nelle nostre strade si vedono sempre meno anziani e bambini.

Certo nella città moderna si pensa anche ai bambini, si dedica a loro spazi e servizi, dalla cameretta in casa al giardinetto con scivoli, altalene e giostrine, scuole pomeridiane di lingue, di sport, di strumenti musicali, di attività artistiche. Quello che il bambino non può più fare in queste città è uscire da solo di casa, cercarsi un amico, giocare con lui, esplorare l’ambiente, scoprire cose nuove, imparare a tenere conto dei pericoli.

Il fatto vero è che per un bambino di oggi, come di ieri, questo non è un lusso, ma una necessità.

Senza esperienze come queste un bambino diventa grande o non ci diventa nel modo migliore. Senza potere uscire da solo il bambino è condannato a passare in casa gran parte del suo tempo correndo il rischio reale degli incidenti domestici e rimanendo intrappolato nelle braccia premurose, ma preoccupanti, della televisione.

Ma se i bambini devono uscire da soli, andare da soli a scuola, a fare la spesa, a esplorare il quartiere, allora la città deve cambiare. Per questo è necessario assumere il bambino come parametro del cambiamento e attraverso di lui anche di tutti gli altri cittadini che si muovono a piedi. Una maggioranza anche nella città tecnologica di oggi.

Ma se i bambini potranno uscire soli da casa, dovranno disporre di luoghi stimolanti dove andare. Dovranno essere luoghi veri, belli, interessanti, stimolanti per le varie generazioni e quindi vissuti e frequentati e per questo sicuri.

Se i bambini potranno scendere in strada, se potranno muoversi con sicurezza a piedi e in bicicletta, i bambini guadagneranno autonomia, esperienza e possibilità di uno sviluppo armonico, ma la città guadagnerà molto di più: riuscirà a diventare uno spazio sociale nel quale tutti i cittadini potranno muoversi nei modi più semplici e vantaggiosi per il loro benessere psicologico. E di questi tempi, ciò non è poco.

Centostrade per giocare, iniziativa di Legambiente a carattere nazionale, fa propria questa filosofia e lavora per creare città a misura di ragazzo.»

 

 

Fonte: Circolo Legambiente "Il Colibrì" >>

Note: “Cento strade per giocare” Domenica 15 Aprile 2007 - A Vigevano (Pv) presso Cavallerizza del Castello - Circolo Legambiente "Il Colibrì", in collaborazione con Ass. Irrigazione Est Sesia e Laboratorio Creativamente di Vigevano

 

 

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