Comunicato stampa
Aprile 2016
AGIRE
AGENZIA
ITALIANA RISPOSTA EMERGENZE
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TERREMOTO IN NEPAL UN ANNO DOPO
AGIRE:
le Persone al centro. ONG e comunità protagoniste degli aiuti.
Quasi
300mila persone soccorse con 1,4 milioni di euro raccolti.
<< Oltre 280.000 nepalesi
soccorsi e supportati dopo la catastrofe, grazie agli 1,4 milioni di euro
donati dagli italiani. A un anno dai terremoti che colpirono il Nepal il 25
aprile e il 12 maggio 2015, causando la morte di quasi 9.000 persone e
danneggiando o distruggendo oltre un milione di case, AGIRE scatta una
fotografia degli aiuti forniti dalle 7 ONG della rete - ActionAid, CESVI, GVC, Intersos, Oxfam,
SOS Villaggi dei Bambini, Terre des Hommes - che si sono attivate
allfindomani del sisma.
Centinaia di
operatori umanitari hanno garantito la distribuzione di cibo, acqua potabile, medicine,
lfallestimento di ripari temporanei, il supporto psico-sociale per i
soggetti più fragili (bambini, donne, anziani), la costruzione di centri
scolastici temporanei, la realizzazione di progetti educativi per
lfinfanzia e di centri comunitari per le donne, di attività generatrici di
reddito per la riabilitazione di sentieri, strade e rete idrica.
Numeri, trasparenza e
efficacia di AGIRE. La generosità degli italiani in poco più di un mese ha
permesso ad AGIRE di raccogliere oltre 1,4 milioni di euro per rispondere
all'emergenza in Nepal con interventi immediati, ma anche con la
consapevolezza di poter restare al
fianco delle popolazioni e delle persone più colpite nei mesi successivi al
sisma, contribuendo alla ricostruzione e al miglioramento delle
condizioni di vita con progetti specifici in 10 dei distretti più danneggiati, in particolare nelle zone
montane più remote e vicine allfepicentro. LE ONG di AGIRE si sono attivate
in 5 settori di intervento: il 62% delle risorse sono state destinate
alla prima emergenza e alle distribuzioni, il 14% ai ripari temporanei, lf11%
ha permesso riabilitazioni e ricostruzioni, lf8% ha sostenuto progetti di educazione e protezione dellfinfanzia
e delle donne, il 5% interventi igienico-sanitari.
AGIRE
ha garantito un utilizzo dei fondi della massima efficienza, assegnando ben
il 91% dei fondi
direttamente ai progetti, un 1% al monitoraggio e alla valutazione dellfimpatto
degli interventi sul campo e solo l'8% ai costi di supporto.
«Il Nepal ha rappresentato per noi una grande sfida:
difficoltà logistiche di accesso alle aree montane e ai villaggi isolati
più colpiti, stagione delle piogge immediatamente successiva al sisma,
ritardi legati al blocco di rifornimenti di combustibile. Malgrado questo
il paese è diventato per AGIRE un caso di successo riguardo lfefficacia e
lfefficienza degli aiuti che le 7 ONG hanno portato nel corso di questo
anno – spiega
Alessandra Fantuzi, Coordinatrice di AGIRE. La capacità di reazione dei Nepalesi si è unita allfapproccio di
AGIRE che ha privilegiato il dialogo, lfascolto delle comunità e delle loro
necessità, la previsione delle criticità e la condivisione della
programmazione con gli abitanti dei villaggi».
Oggi il 54% della popolazione sfollata vive
ancora in ricoveri temporanei, spesso, vicino alle case crollate, il
43% è potuta rientrare nella proprie abitazioni, lf1% è ospitato da amici o
parenti e solo lf1% vive nelle tende
dei campi allestiti dopo terremoto. Percentuali positive se confrontate
con il devastante terremoto di Haiti del 2010, dove, a un anno di distanza
su tre milioni di persone colpite, oltre un milione e mezzo viveva in
tendopoli senza servizi e unfepidemia di colera imperversava tra gli
sfollati.
La difficile ricostruzione, per ora solo le
ONG attive.
Nonostante questi dati ottimistici, in
Nepal la ricostruzione non è ancora cominciata e finora sono state
proprio le ONG locali e internazionali a dare il maggior contributo dopo il
terremoto.
Malgrado i 4,1
miliardi di dollari per la riabilitazione di case e edifici stanziati dalla
conferenza dei donatori lo scorso giugno, il governo nepalese non ha
avviato la fase post emergenza perché bloccato da una crisi istituzionale e
amministrativa scoppiata poco dopo il sisma. Il passaggio storico
dellfapprovazione della nuova Costituzione democratica, infatti, è stato
accompagnato da scontri violenti delle minoranze indù, che hanno causato lfembargo di carburante e beni primari
dalla vicina India con la chiusura delle frontiere e la crescita
dellfinflazione. I prezzi
delle derrate alimentari essenziali (olio per cucinare, riso, lenticchie,
zucchero e sale) sono cresciuti del
50-60%.
L'Autorità
Nazionale per la Ricostruzione, inaugurata solo il 16 gennaio scorso, non
sarà in grado di finire - o anche solo iniziare - la costruzione di alloggi
permanenti in molti distretti prima che arrivino le piogge. Centinaia di migliaia di persone si
stanno quindi preparando alla loro seconda stagione dei monsoni in rifugi
temporanei.
Agire: donne, eroine della ricostruzione. Povertà, insicurezza, rischio
di abusi e violenze, mancanza di igiene e cure. Sono le condizioni che le donne nepalesi hanno dovuto
affrontare subito dopo il terremoto.
Le donne, come
avviene in ogni crisi umanitaria, sono state le più colpite dal sisma,
proprio per questo gli interventi delle ONG di AGIRE hanno scelto di dare priorità alle donne,
ascoltare le loro necessità e proposte, renderle protagoniste del ritorno
alla vita del paese, mobilitando operatrici umanitarie e volontarie locali
nei progetti. AGIRE, grazie alle donne e alla loro capacità di saper
scegliere cosa è meglio per lfintera comunità, ha potuto costruire fiducia
e ricostruire il tessuto sociale insieme ai nepalesi.
Come insegna Mina, che coordina per Actionaid la ricostruzione di case
e scuole danneggiate nel suo villaggio a Sindupalchowk: «La cosa più
importante è parlare con le comunità, capire quello di cui hanno bisogno e
di conseguenza lavorare insieme. Credo che in ogni ambito le donne
dovrebbero essere parte della forza lavoro e avere gli stessi diritti degli
uomini a prendere le decisioni riguardanti la loro vita. Quando le donne sono coinvolte nella ricostruzione, dimostrano la
loro leadership».>>
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AGIRE
è il coordinamento di 9 tra le più autorevoli e accreditate
organizzazioni non governative italiane (ActionAid, Amref, CESVI, COOPI,
GVC, Oxfam, SOS Villaggi dei
Bambini, Terre des Hommes e VIS) che hanno scelto di unire le proprie forze
per intervenire in modo tempestivo sulle grandi emergenze umanitarie. 7
ONG del network si sono attivate in Nepal, allfindomani del
terremoto, per portare
soccorsi alle popolazioni più colpite.
Lfappello di
raccolta fondi per il Nepal è stato lanciato da AGIRE in collaborazione
con EXPO Milano 2015.
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