Comunicato stampa
CS080-2009
KENYA:
DUE MILIONI DI PERSONE VIVONO IN UN BUCO NERO DEI DIRITTI
UMANI AL CENTRO DI NAIROBI, PRIVE DI SICUREZZA, SERVIZI E PAROLA.
AMNESTY INTERNATIONAL LANCIA NELLA CAPITALE DEL PAESE
AFRICANO LA SUA CAMPAGNA GLOBALE “IO PRETENDO DIGNITÀ”
La
Segretaria generale di Amnesty International, Irene Khan, ha presentato
oggi a Nairobi, capitale del Kenya, la campagna globale ‘Io pretendo
dignità’, che intende denunciare e combattere le violazioni dei diritti
umani che rendono le persone povere e le intrappolano nella povertà.
In un rapporto illustrato questa mattina e intitolato 'La maggioranza
invisibile', Irene Khan ha denunciato la drammatica condizione di due
milioni di persone (la metà della popolazione di Nairobi), che vivono in
insediamenti abitativi precari, stipati nel cinque per cento della
superficie residenziale e nell’un per cento dei terreni su cui si estende
la citta'. Amnesty International sta mobilitando gli abitanti di questi
insediamenti affinché 'pretendano dignità' e rivendichino il loro
diritto a un alloggio adeguato. La campagna 'Io pretendo dignità'
amplificherà la loro voce e chiederà risposte concrete da parte dei
leader politici del Kenya.
Tra le tante iniziative già avviate, Amnesty International ha messo a
disposizione dei cittadini del Kenya il numero gratuito 3221, invitandoli
a mandare un sms al governo per chiedere dignità e alloggio adeguato.
'Milioni di persone vivono in condizioni squallide, a causa non solo della
mancanza dei servizi fondamentali ma anche di discriminazione, insicurezza
ed emarginazione. Le loro voci vengono ignorate, non vengono informate né
tanto meno consultate sulle decisioni che riguardano le loro vite. Questo
non è altro che uno scandalo dei diritti umani' – ha dichiarato Khan.
Il rapporto presentato questa mattina descrive come i governi che si sono
succeduti alla guida del Kenya non abbiano garantito protezione agli
abitanti degli slum e come anni e anni di disinteresse abbiano fatto sì
che questi insediamenti crescessero e che i loro abitanti finissero per
diventare prigionieri della povertà. Amnesty International è convinta
che la chiave per uscire da questa trappola siano i diritti umani.
Gli abitanti degli slum di Nairobi intervistati nel rapporto descrivono
una vita fatta di privazione, aumento del prezzo del cibo, mancanza di
servizi sanitari ed educativi, persecuzione da parte delle autorità e
costante minaccia di sgombero forzato. Questi vengono spesso eseguiti di
notte, in condizioni meteorologiche avverse e col ricorso a forza
eccessiva. A causa dello scarso, se non inesistente preavviso, i beni
personali degli abitanti vengono distrutti insieme alle loro case.
Il rapporto contiene numerose testimonianze, tra cui quella di una donna
rimasta per due volte senza casa, a causa di uno sgombero forzato e poi di
un incendio; per evitare di essere arsa viva, l’unica cosa che è riuscita
a salvare è stata la carta d’identità. Una seconda donna ha denunciato
di non aver potuto mandare i figli a scuola per alcune settimane poiché i
loro libri, le uniformi e altro materiale scolastico erano finiti sotto il
bulldozer durante lo sgombero forzato della loro casa. Un’altra vittima ha
raccontato di essere uscita dalla messa e di aver trovato la propria casa
e quella dei vicini in macerie.
Secondo Amnesty International, fino a 127.000 persone corrono il rischio
immediato di veder demolire le proprie abitazioni e i propri esercizi
commerciali informali, a causa di un progetto governativo che vuole
bonificare la zona del bacino del fiume Nairobi.
Nonostante il Piano nazionale sulla casa adottato quattro anni fa avesse
promesso la progressiva realizzazione del diritto a un alloggio, il
governo non ha saputo garantire abitazioni adeguate e a un costo
accessibile. A sua volta, il Programma di miglioramento degli slum è
risultato lento e privo di risorse sufficienti e i residenti denunciano di
non essere stati consultati sulla sua attuazione.
'Sfruttati dai signori della terra, minacciati dalla polizia, sottoposti a
estorsioni da parte delle bande armate: gli slum di Nairobi sono un buco
nero ai cui residenti vengono negati i servizi fondamentali, la sicurezza
e la possibilità di prendere la parola sul proprio futuro' – ha aggiunto
Khan.
Il rapporto di Amnesty International chiede al governo del Kenya di:
- porre fine agli sgomberi forzati;
-
adottare linee guida conformi agli standard internazionali che tutelino
la
proprietà e proteggano i residenti dagli sgomberi forzati;
- dare vita a consultazioni effettive con le comunità interessate;
- migliorare il coordinamento tra i dipartimenti governativi che si
occupano di questioni legate alla terra e all’abitazione.
’È da troppo tempo che i residenti degli slum attendono che le promesse
di fornire alloggi e servizi adeguati diventino realtà – ha concluso
Khan.
Ulteriori informazioni:
Nel corso della sua missione in Kenya, Irene Khan ha avuto colloqui col
primo ministro Raila Odinga, col vicepresidente Kalonzo Musyoka e con i
ministri del Governo locale, della Sicurezza interna, della Giustizia,
della Terra e dell’Abitazione. Ha inoltre incontrato la Commissione
nazionale dei diritti umani, organismi della società civile e
rappresentanti diplomatici. Oltre al diniego del diritto a un alloggio
adeguato, Irene Khan ha sollevato i problemi dell’impunità per le
violazioni commesse nel corso delle violenze post-elettorali del gennaio
2008, ha invocato riforme nel campo giudiziario, di polizia e di sicurezza
e ha sollecitato protezione per i difensori dei diritti umani.
Irene Khan ha incontrato attivisti e residenti degli insediamenti
abitativi precari di Soweto (Kibera) e Korogocho. Delegati di Amnesty
International hanno anche visitato l’insediamento Deep Sea. La delegazione
ha poi partecipato a una marcia cui hanno preso parte centinaia di
abitanti degli slum, per pretendere il loro diritto a un alloggio
adeguato.
L’appello al governo del Kenya è disponibile on line al seguente
indirizzo:
http://www.amnesty.it/dignita_residenti_insediamenti_abitativi_nairobi.html
La campagna 'Io pretendo dignità è on line all’indirizzo:
http://www.amnesty.it/iopretendodignita
Una sintesi delle principali preoccupazioni di Amnesty International sugli
insediamenti abitativi precari di Nairobi è disponibile presso l'Ufficio
stampa di Amnesty International Italia.
Roma, 12
giugno 2009
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