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LA MADONNA DEL PRESEPE
DA DONATELLO A GUERCINO

Una devozione antica e nuova nella terra di Cento

 

Immagine - Rif. "LA MADONNA DEL PRESEPE DA DONATELLO A GUERCINO - Una devozione antica e nuova nella terra di Cento" / Pinacoteca Civica di Cento (FE) / dal 2 Dicembre 2007 al 13 Aprile 2008 // logo

 

 

Comune di Cento
Associazione Amici della Pinacoteca Civica di Cento

 

Pinacoteca Civica di Cento (FE) - dal 2 Dicembre 2007 al 13 Aprile 2008

   "La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino: continuità nel segno dell'arte e della fede."  >>>

 

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da Photo Gallery

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 La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino”:

continuità nel segno dell'arte e della fede.

Il ritrovamento del capolavoro guerciniano. Un'immagine mariana di intensa devozione ispirata dal grande Donatello.

- di Marina Palmieri -

 

 

■ “La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino”. La duplice valenza della grande mostra centese.

Una storia in cui arte e fede si sono indissolubilmente intrecciate.

“La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino - Una devozione antica e nuova nella terra di Cento": una Grande mostra italiana quella proposta dalla città di Cento nella Pinacoteca Civica, grazie alla quale e per la prima volta viene offerta al pubblico la possibilità di ammirare una serie preziosa di opere d’arte che documentano il collegamento tra Guercino e Donatello e le rispettive botteghe artistiche. Tema portante e “cuore” della mostra il recente ritrovamento della “Madonna del Presepe” fissata nel disegno del Guercino, capolavoro grafico che si credeva irrimediabilmente perduto e che, come confermato da rigorose indagini compiute sul piano stilistico e storico-documentario, testimonia oggi il nesso di continuità, nel segno dell’arte e della fede intrecciate nella storia della particolare immagine mariana, tra i due sommi artisti. Da Donatello a Guercino, quindi, con rimandi, confronti, accurate analisi comparative che un team di massimi esperti internazionali di storia dell’arte - presidente del Comitato scientifico della mostra il Professor Antonio Paolucci - ha voluto portare all’attenzione del vasto pubblico con la realizzazione di questo evento e del prestigioso allestimento.

Promossa dal Comune di Cento e dall’Associazione Amici della Pinacoteca di Cento e patrocinata dalla Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, dall’Arcidiocesi di Bologna, dall’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la mostra ha una valenza non soltanto artistico-culturale ma anche storico-religiosa «perché vuole riannodare i fili di questa storia di fede e pietà popolare, così importante per Cento, attraverso le testimonianze rimaste e l’approfondimento anche iconologico dell’invenzione donatelliana».

Il disegno del grande Guercino, capolavoro grafico ispirato a quello scultoreo di Donatello, rimarrà esposto nella Pinacoteca Civica di Cento fino al 13 Aprile 2008. Dopo la mostra, “La Madonna del Presepe” verrà traslata nella chiesa parrocchiale di S. Pietro a Cento dove (così ancora con le parole dei promotori della mostra stessa) «sarà possibile pregare davanti ad essa e far così rinascere la devozione antica, nello spirito di una riappropriazione culturale e spirituale della tradizione centese più autentica».

Per il pubblico dei visitatori è anche utile ricordare che nella Pinacoteca Civica di Cento è presente la maggior concentrazione al mondo di opere di Guercino e della sua Bottega: una ricca raccolta delle opere del Maestro che offre dunque la possibilità di ripercorrerne tutta l’evoluzione stilistica, a partire dalle fasi giovanili più stilisticamente impetuose, caratterizzate da intenso colorismo e grandi contrasti chiaroscurali, fino a quelle classicistiche della maturità.

La presentazione di questa mostra, che ha visto impegnati in un’attiva sinergia virtuosa tutti i suoi promotori e sostenitori (aspetto - si vuole qui aggiungere - decisamente rilevante per la valorizzazione a tutto tondo dei grandi appuntamenti dedicati all’arte e alla cultura del nostro Paese), è stata anche l’occasione per anticipare una delle prossime “tappe” delle opere guerciniane presenti nella Pinacoteca Civica di Cento: come ricordato dal Professor Antonio Paolucci, è infatti in fase di preparazione una grande tournée nei musei americani tutta dedicata al Guercino.

 

■ L’immagine di devozione mariana. La riscoperta di una profonda complessità simbolica.

Arte e fede è il connubio indissolubile che nell’immagine mariana denominata “La Madonna del Presepe” riscoperta di recente nella chiesa dei SS. Sebastiano e Rocco a Cento (Ferrara) accomuna i geni artistici di due sommi protagonisti dell’arte italiana: Donatello e Guercino. Dopo un approfondito lavoro di indagine svolto sul piano stilistico, documentario e storico i curatori della mostra hanno riconosciuto in Donatello il primo ispiratore e forse co-autore, insieme al discepolo Bartolomeo Bellano, del bassorilievo in stucco policromo raffigurante la Madonna in adorazione del Bambino, con San Giuseppe, il bue e l’asinello:

«un mistico presepe, nato intorno alla metà del XV secolo e divenuto singolarmente importante per Cento, oltre che per il suo valore artistico, per la particolare, intensa venerazione suscitata in terra centese nel corso di ben trecento anni.»

In che modo la preziosa immagine di devozione mariana ha finito con l’unire i due sommi artisti? Rimandando il lettore che volesse approfondire l’argomento ai testi del catalogo che accompagna l’evento culturale (1), riportiamo qui alcune annotazioni storiche dei curatori della mostra sul “percorso” del bassorilievo donatelliano:

«Il bassorilievo giunse a Cento, attraverso le vie misteriose legate all’arte e alla pietà popolare, nel lontano 1516, donato alle Suore Agostiniane del Convento di S. Caterina da una famiglia particolarmente generosa di Pieve di Cento, i Vigorosi. In breve tempo l’immagine divenne cara ai centesi quanto la Madonna di S. Luca lo era per i bolognesi. La fama dei suoi prodigiosi miracoli e delle grazie concesse fu tale che Ella fu poi incoronata Regina nella pubblica piazza di Cento, il 4 giugno 1606, davanti a tutta la città in festa.

Pochi anni dopo, “Madonna del Presepe” ricevette l’omaggio del grande Guercino, che la fissò per sempre in un disegno di straordinaria modernità e scioltezza di tocco, aggiungendo all’invenzione di Donatello due splendidi angeli che porgono alla nostra venerazione la Madonna incoronata. (..)»

Verso la fine del Settecento il Monastero di S. Caterina venne chiuso, e ciò contribuì a un lento affievolimento delle tradizionali espressioni devozionali rivolte alla sacra rappresentazione. Poi, recentemente, in una nicchia della chiesa dei SS. Sebastiano e Rocco, il ritrovamento dell’opera, e con esso la fine di ciò che altrimenti sarebbe stato l’abbandono all’oblio del prezioso manufatto artistico.

Parallelamente al ritrovamento e, di lì appresso, all’attento lavoro di restauro dell’opera per restituirla al suo splendore originale, ebbe inizio un complesso lavoro di indagine di tutti gli aspetti legati alla stessa “Madonna del Presepe”, oltre a quelli prettamente stilistici. Come spiegato dalla dr.ssa Cristina Grimaldi Fava, Presidente dell’Associazione Amici della Pinacoteca Civica di Cento, il ritrovamento della “Madonna del Presepe” del Guercino - disegno la cui datazione risalirebbe al 1624-25 - ha rappresentato e rappresenta un’occasione di straordinario interesse anche per la “riscoperta dei tanti simboli nascosti delle immagini artistiche legate alla devozione mariana”. Valori, dunque, anche simbolici quelli sui quali s’impernia l’importanza della mostra centese dedicata alla “Madonna del Presepe”, valori simbolici che al pari di quelli squisitamente artistici - così ancora il Presidente dell’Associazione Amici della Pinacoteca Civica di Cento - sono di grande importanza “per comprendere appieno la completezza dell’opera d’arte, specie l’opera d’arte sacra”.

Nella fattispecie della mostra centese, di grande richiamo per il pubblico è precisamente il “Sacro domestico”, concetto al quale vanno ricondotte le varie forme di rappresentazione artistica raffiguranti soggetti religiosi particolarmente legati alla devozione e alla tradizione popolare, e che per essere pienamente apprezzato, compreso nei suoi vari e diversi aspetti, va per l’appunto interpretato e letto anche alla luce della sua molteplice valenza simbolica. Con un’espressione efficace e volutamente ardita l’illustre critico d’arte Rodolfo Papa, in occasione del preview della mostra, soffermandosi proprio sull’importanza della scoperta simbolica dell’opera artistica ha sottolineato come tale operazione di scoperta, di ricerca, sia in fondo “più affine alla letteratura gialla che non alla storia dell’arte”; e riuscire a scoprire i simboli racchiusi in un’opera d’arte è cioè che consente di “ricollocare l’opera stessa nel suo contesto ambientale”, con il risultato che “l’opera ritorna ad essere quella che è”, nel suo esatto contesto di significati del suo tempo, di riferimenti ambientali, di portato simbolico.

 

■ I bassorilievi donatelliani - La genesi della composizione della “Madonna del Presepe” nell’opera di Donatello.

La mostra “La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino” allestita alla Pinacoteca Civica di Cento (2 dicembre 2007 - 13 aprile 2008) vuole approfondire con rigore scientifico lo studio, il confronto e la conoscenza dei bassorilievi donatelliani simili, con varianti e speculari alla “Madonna del Presepe”, conservati in chiese e musei italiani e stranieri, attraverso un censimento rigoroso, compiuto da Giancarlo Gentilini e da Alessandra Sarchi, tra i più stimati studiosi di scultura rinascimentale. Tra quelli più interessanti e in mostra, i rilievi provenienti da Bologna, Ferrara, Firenze e Prato.

Inoltre viene indagata la genesi della composizione de “La Madonna del Presepe” nell’opera di Donatello stesso, di cui sono in mostra due opere di straordinaria importanza e bellezza:

-“La Madonna dei cordai” (rilievo mariano in stucco arricchito da un fondo musivo) proveniente dal Museo Bardini di Firenze;

-“La Madonna del seggiolino” (rilievo mariano in terracotta dorata) eccezionalmente prestata dal Victoria and Albert Museum di Londra.

 

Vd. da Photo Gallery

 

 

■ Un richiamo dalle molte testimonianze.

Il profondo richiamo, sia di carattere culturale sia di carattere storico-religioso, che la “Madonna del Presepe” ha suscitato a lungo e nei diversi linguaggi dell’arte, della poesia, della musica, è testimoniato anche dalle numerose cartapeste, terracotte, incisioni, nonché canzonette spirituali e immagini di santini, derivate nel ‘600 e nel ‘700 dal disegno del Guercino. Una serie, anche questa, ampiamente documentata nella mostra centese. Tra queste testimonianze ricordiamo qui: il gruppo di otto cartapeste policrome del XVII e XVIII secolo riproducenti “La Madonna del Presepe” (provenienti da Collezioni private di Cento e da Antichità Porta Borsari di Firenze), le canzonette spirituali dedicate a “La Madonna del Presepe”, gruppo di tredici libretti datati dal 1688 al 1735 (provenienti dalla Biblioteca Ariostea di Ferrara), l’opera di Antonio Coma “Officium Beatae Mariae Virginis” (Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, Bologna).

Di grande interesse storico sono anche i vari documenti in fac-simile provenienti dall’Archivio di Stato di Bologna, tra i quali ricordiamo qui la Bolla di Leone X del 20 settembre 1518, un Inventario del 1523, la Breve di Benedetto XIV del 28 giugno 1742.

 

 

Note sulla Pinacoteca Civica di Cento

 

La Pinacoteca Civica di Cento registra la maggior concentrazione al mondo di opere di Guercino e della sua Bottega, compresi disegni e incisioni. È possibile pertanto seguire l’evoluzione stilistica del Maestro: dalla pittura tutta d’impeto, drammatica, chiaroscurale della giovinezza al classicismo della maturità, con immagini aristocratiche ed idealizzate.

All’interno della Pinacoteca è presente anche una pregevole raccolta di disegni dei Guercino e della sua scuola e una notevole serie di incisioni del periodo compreso tra il ‘600 e l’800 tratte da opere di Guercino.

 

Non solo Guercino

Nella Pinacoteca Civica di Cento si possono ammirare anche:

opere dell’arte popolare del “Compianto sul Cristo morto” (gruppo ligneo quattrocentesco di provenienza nordica);

opere del Cinquecento fra pittori emiliani (Marcello Provenzali, Domenico Panetti, Bagnocavallo junior, Denys Calvaert, Ludovico Carracci) e manieristi nordici;

opere di Natura morta (due filoni del Seicento emiliano: natura morta rustico-popolare e natura morta aristocratico-decorativa);

opere del Settecento (pittura dell’ambito dei Galli Bibiena, di Ubaldo Gandolfi, di Ercole Graziani);

opera scultorea del centese Stefano Galletti (attivo nel secondo Ottocento su tutto il territorio nazionale).

 

 

 

Note bibliografiche:

(1) “La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino - Una devozione antica e nuova nella terra di Cento", Minerva Edizioni, a cura di Giuseppe Adani, Giancarlo Gentilini, Cristina Grimaldi Fava.

Testi di:

Card. Carlo Caffarra, Antonio Paolucci, Giuseppe Adani, Cristina Grimaldi Fava, Don Pietro Mazzanti, Salvatore Baviera, Marco Cecchelli, Rodolfo Papa, Renza Bolognesi, Giancarlo Gentilini, Alessandra Sarchi, Luigi Samoggia, Anna Valentini.

 

 

Marina Palmieri

 

 

 

 

 

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