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Comunicato «Iperplasia
prostatica benigna: un problema per metà degli over
50. A
Varese summit di esperti sulle più innovative tecniche laser» «Mininvasivo,
con meno di giorni di degenza e di cateterizzazione,
ridotti rischi di sanguinamento. È lfintervento alla prostata condotto
impiegando il laser. LfAsst dei Sette Laghi, punto
di riferimento per la laseristica dfavanguardia in
Urologia, organizza una due giorni di formazione ultraspecialistica per
urologi di tuttfItalia. Al via, inoltre, il primo studio multicentrico
nazionale sui pazienti operati con laser Tulio, per indagare, valutare e nel
futuro ridurre gli effetti irritativi nel post-operatorio. Varese,
28 novembre 2018 – La
prostata aumenta di dimensioni, comprime l'uretra e ostacola la fuoriuscita
dell'urina: è lfiperplasia prostatica benigna, conosciuta anche come
adenoma prostatico, patologia tra le più diffuse negli uomini, seconda solo
allfipertensione arteriosa. La sua prevalenza nella popolazione
maschile è del 50% per la fascia 51-60 anni, e del 90% per quella 81-90.
Quando diventa sintomatica (in circa la metà dei casi), compromette la
qualità di vita del paziente e rappresenta un disturbo da curare. Se la
terapia farmacologica non è sufficiente, metodiche dfintervento innovative,
basate sullfimpiego di laser come Tulio e Olmio, permettono di rimuovere per
via endoscopica in modo mininvasivo anche adenomi
voluminosi, riducendo la durata del decorso post-operatorio, le perdite di
sangue e le giornate di cateterizzazione. Su
questo faranno il punto, oggi e domani, a Varese, esperti di chirurgia
urologica provenienti da tuttfItalia, nellfambito di un corso
ultraspecialistico promosso dallfASST dei Sette Laghi, con il
patrocinio dellfUniversità dellfInsubria. Con una
casistica di oltre 700 interventi condotti impiegando la tecnica ThuLEP (Enucleazione Prostatica mediante Thulium Laser), lfOspedale di Circolo di Varese è
un centro dfeccellenza, attivo nella pubblicazione di numerosi studi
scientifici[i] e punto di
riferimento per la laseristica dfavanguardia:
ogni anno, nellfambito di diversi eventi formativi, 'fa scuola' a centinaia
di chirurghi provenienti da tutto il mondo. gNellfuomo
lfoperazione per iperplasia prostatica benigna, dopo quella per cataratta, è
la più frequenteh,
spiega il dottor Giovanni Saredi,
Responsabile dell'Urologia dellfOspedale varesino e responsabile scientifico
del corso. gLfindicazione allfintervento non è legata tanto alle
dimensioni dellfadenoma, quanto allfimpatto effettivo che la patologia ha
sulla quotidianità del paziente. Uomini in piena età lavorativa, con uno
stile di vita attivo, sono potenziali candidati, soprattutto allfintervento
con laser che, rispetto alla chirurgia tradizionale, consente di diminuire i
giorni di degenza e di cateterizzazione, nonché i
rischi di sanguinamento. Oggi a Varese, quando eseguiamo unfenucleazione
della prostata, siamo in grado di togliere il catetere al paziente il giorno
successivo allfoperazione e di dimetterlo il giorno dopo ancora: un totale di
3 giorni contro i 4-6 delle metodiche tradizionali. Anche soggetti in terapia
con anticoagulanti o i cardiopatici possono trarre beneficio dallfintervento
con laser, date le minori perdite ematiche che comportah. Grazie
alla dotazione sia del laser Tulio Cyber TM 200 Watt (che offre la
maneggevolezza necessaria ad operare qualsiasi adenoma, indipendentemente
dalla dimensione) sia dellfOlmio Cyber Ho 105 Watt (che permette anche
di frantumare i calcoli vescicali), allfUrologia dellfOspedale di Circolo tutti
i pazienti con iperplasia prostatica benigna possono essere trattati
esclusivamente per via endoscopica. A Varese arrivano, infatti, molti
pazienti, provenienti anche da altre Regioni, e i casi riguardano spesso
adenomi particolarmente voluminosi che in altre strutture verrebbero operati
con chirurgia a cielo aperto. Ogni settimana vengono eseguiti dai 3 ai 4 interventi,
per un totale di circa 150 in un anno. gIn
occasione del corso –
prosegue il dottor Saredi – grazie alla
partecipazione del dottor Daniele Castellani dellfI.N.R.C.A.
di Ancona, presenteremo anche un nuovo protocollo di studio multicentrico per
raccogliere dati su pazienti operati con laser Tulio. Lfobiettivo sarà
indagare, per la prima volta, che cosa accade nel post-intervento e se si
verificano sintomi irritativi. Con il Tulio, infatti, lfoperazione non è
standardizzata, sono possibili diverse varianti, a seconda della tecnica
adottata (vaporizzazione piuttosto che enucleazione), della potenza e delle
fibre che si utilizzano. Attraverso lfanalisi dei dati raccolti in circa 10
centri che impiegano il Tulio, prendendo in esame tra i 600 e i 700 pazienti
in un anno, cercheremo di identificare il miglior tipo di intervento, quello
in grado di minimizzare la possibilità di effetti irritativi nel periodo
post-operatorio. LfOspedale di Varese, insieme alla struttura di Ancona, sarà
capofila dello studioh.»
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prostatica benigna: un problema per metà degli over 50. A Varese summit di
esperti sulle più innovative tecniche laser» £ |
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