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"Libri
antichi e di pregio a Milano"
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Machiavelli
Nicolò
“Libro de la
arte della guerra…”
“Il
principe…”
[colophon:] MDXXXVII In Vinegia. (1537).
(Unitovi:) Il principe... MDXXXV. S.n.t., (1535).
Due opere
rilegate in un volume in-8° (mm.156 x 970). Legatura in pergamena floscia
coeva.
Bellissimo
esemplare in ottime condizioni.
1:
"Libro de la arte della guerra di Niccolo Machiauegli cittadino et
segretario fiorentino". Cc.nn. 120 (le ultime 7 c. figurate a p.
pag.).
2: "Il
principe de Niccolo Machiauelli, al magnifico Lorenzo di Piero de Medici.
La uita de Castruccio Castracani da Lucca, à Zanobi Buondelmonti, & à
Luigi Alamani, composta per il medesimo. Il modo che tenne il duca
Valentino per ammazare Vitellozo, Oliuerotto da Fermo, il s. Pagolo, &
il duca di Grauina, discritta per il medesimo. I ritratti delle cose della
Francia, & della Alamagna, per il medesimo, nuouamente aggiunti."
Cc.nn.4, pp.num. 83, 1 c.b.
Rarissima
edizione del Principe, scritto dal celeberrimo umanista fiorentino nel 1513
nella villa "L'Albergaccio" presso San Casciano, dove Machiavelli
si era ritirato in seguito alla caduta della Repubblica fiorentina e al
ritorno dei Medici a Firenze. Machiavelli dedicò l'opera a Lorenzo II,
figlio di Piero II de' Medici, con la speranza di riacquistare l'incarico
di Segretario della Repubblica. Fu pubblicato postumo a Roma da Antonio
Blado nel 1532. Il Principe si compone di una Dedica e ventisei capitoli di
varia lunghezza; l'ultimo capitolo consiste nell'appello ai de' Medici ad
accettare le tesi espresse nel testo. Si tratta senza dubbio della sua
opera più rinomata, quella che ha ispirato i principi del pensiero politico
moderno.
Della nostra
edizione del Principe è censita una sola copia presente alla Biblioteca
Nazionale di Firenze; mentre l'edizione del Libro de la arte della guerra è
censita in due biblioteche italiane.
Bertelli-Innocenti,
"Bibliografia Machiavelliana", n.28 e n.36. Adams, M32.
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Gualtieri
Niccolò
Index Testarum Conchyliorum
Florence, C.
Albizzini, 1742.
In folio
(435x300).
Occhietto,
antiporta allegorico in acquaforte disegnato da Campiglia, ritratto
dell’autore entro ovale disegnato da Maria Maddalena Gozzi, il tutto inciso
da Pazzi; frontespizio in rosso e nero con grande vignetta paesaggistica di
soggetto marino. Dedica a Francesco III Medici. 5 parti in un volume ognuna
con proprio frontespizio, ciascuno con vignetta ovale, 8 tavole in rosso e
nero raffiguranti coralli, madrepore e 110 raffinate tavole a piena pagg.
numerate incise in rame raffiguranti conchiglie, tutte entro una bordura
con doppio filetto, disegnate da Menabuoni e incise da Pazzi con a fronte
il testo; 16 belle tavv. nel testo sempre in acquaforte, su disegno di
Menabuoni ed incise da Bernardo Sgrilli. Legatura in piena pelle coeva con
dorso a sei nervi, titolo su tassello in oro, dorso a 7 scomparti con
ricchi fregi di carattere floreale, dentelle dorate, alla cuffia inf. e
impresso uno stemma gentilizio raffigurante una torre inscritta in un ovale
sormontata da corona.
Prima
edizione di questa magnifica opera del Gualtieri (1688-1744) che fu medico
personale di Cosimo III de’ Medici, il quale, grande collezionista ed
estimatore di rarità, possedeva un magnifico gabinetto di conchiglie
includendo circa 360 specie, che gli furono mandate da Rumphyus; il Duca
diede al Gualtieri molti dei suoi duplicati. Gualtieri fu inoltre
professore all’università di Pisa, dedicando i suoi studi alla botanica,
geologia ed alla zoologia. Assai raffinato l’apparato iconografico, che
illustra dettagliatamente centinaia di molluschi e fossili che appartenevano
alla collezione privata dell’autore. Splendido esemplare stampato su carta
forte.
Lievi tracce
d’uso alla legatura (allo spigolo inf. del piatto posteriore).
Nissen ZBI
1736. Cobres p. 110, n. 23.
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Imperato
Ferrante
“Dell’historia
naturale di Ferrante Imperato napoletano. Libri XXVIII. Nella quale
ordinatamente si tratta della diversa condition di miniere, e pietre. Con
alcune historie di piante, & animali, fin’hora non date in luce. Con
privilegio”
In Napoli,
Nella Stamparia à Porta Reale, per Costantino Vitale, 1599.
In folio,
legatura coeva (o di poco successiva) in pieno vitello piatti inquadrati da
filetto a doppio filo in oro, dorso a 6 nervi con scomparti anch’essi
incorniciati da filetto e singoli ferri vegetali in oro al centro. Titolo
in oro nel secondo scomparto superiore, tagli spruzzati, pp. [24], 791,
[1]. Con numerose ill. xilografiche di argomento zoologico, botanico e
mineralogico n.t. e una tavola. a doppia pagina raffigurante il museo di
Ferrante Imperato (mm. 372x300).
Buon
esemplare: restauri ben eseguiti lungo le cerniere e alle punte dei piatti,
leggeri aloni marginali dovuti a vecchia umidità, la tavola è stata
rifilata lungo i margini esterni e qui ha perso il filetto di contorno.
Prima
edizione. Dalla presentazione di M. Capaccioli e C. Sbordone del lavoro di
E. Stendardo “Il Museo Imperato”, Napoli, Giannini, 2001: “Personaggio di
spicco della cultura scientifico-naturalistica napoletana di fine '500 ed
inizi '600, Ferrante Imperato fu vicino ai Lincei e corrispondente di
illustri studiosi europei [...] la circolazione della sua opera, l'Historia
Naturale, pubblicata a Napoli nel 1599 [...] e la fortuna del suo
rinomatissimo museo, visitato da studiosi e viaggiatori colti di passaggio
in città, segnalato addirittura nelle guide storico-artistiche dell'epoca,
attestano il ruolo non marginale di questo speziale,
studioso-collezionista, nel dibattito sulla scienza della natura tra Cinque
e Seicento”. Choix, n.
4693. Pritzel, 4433.
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