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MARINO MARINI opere grafiche ◄●► a cura di Mario Napoli Genova, SATURA Associazione Culturale - dal 17 Gennaio al 4 Febbraio 2009 |
Comunicato >>> - Note su Marino Marini >>> - Immagine >>> Scheda tecnica e Orari >>> |
Rif.: MARINO MARINI opere grafiche - Genova, Ass. Cult. Satura |
Note sull’Artista MARINO MARINI Pistoia 1901 - Viareggio (LU)
1980 Frequenta a Firenze l’Accademia
di Belle Arti, allievo di Galileo Chini e di Domenico Trentacoste, scultore,
questi, sensibile alle correnti artistiche straniere e in particolare alla
lezione di Rodin. Inizialmente si dedica soprattutto al disegno ed alla
pittura di stampo naturalista, modellando tuttavia alcuni ritratti che già si
allontanano dallo stile celebrativo ed elegiaco allora in auge, e che
precedono di pochi anni quel Cieco (1928) con cui Marino inaugura il
suo vero curriculum di scultore;
dell’anno successivo è invece Il Popolo,
terracotta in cui si riscontra un addensamento di temi che poi saranno
costanti, che esibisce come referenze culturali i sarcofaghi etruschi di
Cerveteri, Chiusi e Cere. Sempre nel 1929 è chiamato da Arturo Martini a
succedergli nell’insegnamento alla Scuola d’Arte di Monza (cattedra di
scultura che Marino lascia nel 1940 per assumere quella all’Accademia di
Brera a Milano). Compie un primo soggiorno a Parigi dove si interessa alle
opere di Rodin e Maillol, conosce Picasso, Lipchitz, Braque, Laurens, nonché
de Pisis, de Chirico e Campigli. Espone con gli artisti di Novecento (Milano
e Nizza 1929; Helsinki 1930; Stoccolma 1931). Nel 1931 partecipa alla I
Quadriennale di Roma, esperienza che ripete nel 1935 ricevendo il Primo
Premio per la scultura. Durante
questi anni Marino continua ad attingere alla tradizione arcaica ed antica
reinventandola in chiave drammaticamente espressionista, circoscrivendo via
via la propria ricerca artistica a due tematiche essenziali: il Cavaliere e la Pomona (pur non escludendo, successivamente, modelli “gotici” o
cinesi). Nel 1938, anno del suo matrimonio con Mercedes Pedrazzini, espone
alla Biennale di Venezia una serie di ritratti che si richiamano alla
componente culturale dell’arte egizia o di certa ritrattistica romana, e che
esprimono la vita autonoma di forme costruite con notevole solidità. Negli
anni a seguire Marino si volge ad opere più compatte che si inseriscono
nell’ambito della sua tematica formata essenzialmente ai nudi femminili, ai
ritratti ed ai cavalieri, temi che percorrono tutta la sua produzione a
partire dal 1926, e si dedica prevalentemente alla pittura, tante volte
presente nelle sue sculture, linguaggio con cui, assieme all’incisione,
l’artista dà forma ad immagini di altrettanta alta espressione. Alla fine degli anni Quaranta,
continuando ad operare lontano dalla retorica novecentista, si volge in
direzione di una maggiore tensione dinamica. Durante il secondo conflitto
mondiale vive in Svizzera, dove conosce Giacometti, Wotruba, la Richier,
Haller e Banninger, ed entra in contatto con le realtà artistiche più
avanzate in Europa. Terminata la guerra Marino torna a Milano, dove riapre lo
studio e riprende l'insegnamento a Brera. Nel 1948 la Biennale di Venezia gli
dedica una sala personale; incontra Henry Moore, con il quale stringe
un'amicizia particolarmente importante per la sua produzione artistica, e
Curt Valentin, mercante che lo fa conoscere sul mercato europeo e
statunitense. Durante il soggiorno americano Marino conosce Arp, Feininger,
Calder, Dalí, Tanguy. Si intensificano le esposizioni e i riconoscimenti
ufficiali in ambito internazionale a partire dalla personale a New York nel
1950, al monumento equestre commissionato dalla municipalità dell'Aia nel
1958-59, alle mostre di Zurigo (1962), Roma (1966) e l’esposizione itinerante
in Giappone (1978). A partire dagli anni Settanta prendono forma realtà
museali a lui dedicate. Nel 1973 a Milano si inaugura il Museo Marino Marini
nella Civica Galleria d'Arte Moderna. Nel 1976 la Nuova Pinacoteca di Monaco
di Baviera gli dedica una sala permanente. Nel 1979 si inaugura a Pistoia il
Centro di Documentazione dell'Opera di Marino Marini, che dal 1989 viene
collocato nel restaurato Convento del Tau. Marino muore a Viareggio nel 1980.
Nel 1988, si inaugura il Museo Marino Marini di Firenze, a seguito di una
donazione di opere fatta dall’artista stesso al capoluogo toscano. |
Tra le
parole e i concetti-chiave: .. scultura - disegni -
incisioni - litografie .. .. lezione di Rodin -
tradizione arcaica - modelli “gotici” o cinesi .. ..
Centro di Documentazione dell'Opera di Marino Marini - Convento del
Tau .. ..
Monumento equestre - Museo Marino Marini di Firenze .. |
Rif.: SATURA associazione culturale - centro
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