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Comunicato Melatonina: lformone del sonno è un
prezioso alleato anche per la vista - Sintetizzata a livello
oculare, oltre che nel cervello, è la sostanza a maggior effetto protettivo
contro lo stress ossidativo della retina, tra i principali imputati della
degenerazione maculare senile[1-5]. - La produzione di melatonina diminuisce con
lfetà: aumenta nella prima infanzia, per poi ridursi progressivamente fino ad
arrivare, dopo i 65-70 anni, a livelli prossimi allo zero[6]. - Studi confermano i benefici
di unfintegrazione a base di melatonina per prevenire e rallentare la
progressione della degenerazione maculare senile, tra i problemi più diffusi
e refrattari alle cure. «Roma,
23 maggio 2019 – La melatonina è comunemente nota come lformone che aiuta
a regolare il ritmo sonno-veglia; in pochi però sanno che si tratta soltanto
di uno degli aspetti legati allfazione biologica di questa sostanza vitale
prodotta dalla ghiandola pineale, un piccolo organo situato nel cervello.
Recenti studi[1-5] hanno infatti confermato che la sintesi
della melatonina avviene anche a livello oculare, dove sono presenti
recettori specifici per questo ormone, da cui derivano importanti benefici
in termini di protezione della retina dallo stress ossidativo, tra le
principali cause, insieme allfetà, della degenerazione maculare senile
(DMLE). Si tratta di una delle più gravi patologie dellfocchio che
interessa oltre 1 milione di italiani, e rappresenta la prima causa
di grave perdita della vista e cecità nella popolazione occidentale di
età superiore ai 65 anni[7] Di
questi temi si è discusso oggi a Roma, allfincontro gMelatonina
dallfocchio al cervello, andata e ritornoh, organizzato, nellfambito del 17‹
Congresso della SOI - Società Oftalmologica Italiana, da Polifarma, azienda italiana leader in ambito
oftalmologico, con soluzioni terapeutiche efficaci e di qualità per
migliorare la vita delle persone affette da patologie dellfocchio. gLa melatonina è sintetizzata in molti
tessuti, tra cui lfocchio, dove esercita un potente effetto protettivo sulle
cellule retiniche, eliminando le proteine danneggiate, spesso
irreversibilmente, per effetto dellfossidazioneh, spiega Gianluca Scuderi, Professore associato di Oftalmologia allfUniversità
La Sapienza e Responsabile UOC Oculistica allfOspedale Sant'Andrea di Roma.
gÈ stata ipotizzata una stretta correlazione
tra la carenza di melatonina e la degenerazione maculare senile,
patologia dellfocchio che insorge principalmente dopo i 65 anni e rappresenta
una delle principali cause di ipovisione importante nel 7-10% della
popolazione mondiale. La malattia si caratterizza per alterazioni nella parte
centrale della retina, la macula, causate da una combinazione di fattori
ambientali (in primis lfetà) e stress ossidativo. Non dobbiamo dimenticare che lfocchio
è lforgano bersaglio del nostro stile di vita e, come tale, subisce i
danni di comportamenti scorretti: fumo, dieta ricca di grassi, eccessiva
esposizione alla luce blu di schermi e lampade al LEDh. La produzione di
melatonina diminuisce con lfavanzare dellfetà: raggiunge i livelli massimi durante lfinfanzia – il picco si registra
intorno ai 10 anni – per poi ridursi progressivamente. Già a 40 anni la sua
concentrazione è un quarto rispetto a 20 anni, fino a raggiungere livelli
prossimi allo zero dopo i 65-70 anni[6]. gPer
supplire alla riduzione della melatonina correlata allfavanzamento dellfetà e
proteggere lfocchio dalle patologie della retina che hanno un peso rilevante
sulla qualità di vita di chi ne è affetto, è razionale il ricorso allfintegrazione
di questa sostanza dallfesterno, beneficiando così delle sue proprietà
antiossidanti, in grado di eliminare i radicali liberi e inibire
significativamente il danno cellulare provocato alla retinah, commenta Giovanni
Scapagnini, Professore ordinario di Nutrizione
umana allfUniversità del Molise e Vicepresidente della Società Italiana di Nutraceutica. gNumerosi
studi internazionali – tra cui gli studi AREDS condotti dal National Eye Institute
statunitense – hanno dimostrato che lfutilizzo di una supplementazione
specifica è efficace nel bloccare o quantomeno ritardare la progressione
della degenerazione maculare, preservando la visione. Tra le sostanze
antiossidanti, anche la melatonina può avere un ruolo importante contro
lfinvecchiamento dellfocchio. Unfintegrazione di melatonina può essere
somministrata, in unfottica di prevenzione, già dopo i 40-45 anni, ed è
consigliata nei soggetti con i primi segni di diagnosi di DMLEh. La
prevenzione gioca un ruolo importante nel contrastare il processo di
deterioramento delle cellule della retina, dal momento che chi soffre di
degenerazione maculare senile, in particolare della forma secca che è
quella più diffusa (85% dei pazienti), si trova ad affrontare una
malattia irreversibile, per la quale non esiste una cura definitiva.» || Value Relations - vrelations.it ▪ „Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ„Ÿ ▪
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¡ Rif.: «Melatonina:
lformone del sonno è un prezioso alleato anche per la vista» || 2019, Convegno
gMelatonina dallfocchio al cervello, andata e ritornoh - Ambito: 17‹
Congresso della SOI - Società Oftalmologica Italiana £ |
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