Caro
Francesco,
celebro
con te e con tutti i battezzati la tua missione, e soprattutto il
servizio, di guida della nostra Chiesa in cammino. Incredibilmente sono
passati già 10 anni da quella sera dellfuscita sul balcone della
basilica di San Pietro, quando si annunciò il tuo nome come
Padre-Fratello-Pastore di tutti noi credenti.
Mentre
aspettavamo lfannuncio, lfansia e il cuore acceleravano, per vedere il
nuovo vescovo di Roma. Sentire pronunciare il tuo nome: gJorge Mario
Bergoglioh, è stata una cosa inaspettata. Tutti i fedeli in piazza e
nel mondo si chiedevano: di dove è? chi è? chi lo conosce? qual è la
sua origine? La risposta cominciò a risuonare: è un Argentino.
La
scelta del nome Francesco è stato il primo segnale di una volontà che
con il tempo è diventata segno di identità.
Vederti apparire quella sera non fu soltanto una gioia. Quando si aprì
la finestra avvertii come lfaria cominciava a circolare. Ho sentito una
grande speranza e una profonda, intima fiducia quando hai fatto gli
auguri di buona notte e di buon riposo: quanta umanità in quelle poche
parole!
In
questi anni ci hai tramesso ciò che è fondamentale: lfamore per i
poveri, i bisognosi, i peccatori, soprattutto lo stimolo a vedere in
loro un Dio misericordioso, tenero e vicino. E
sei andato oltre, promuovendo una Chiesa povera e al servizio, che non
deve seguire le strade del potere e dei beni materiali, ma deve essere
una Chiesa capace di mostrare al mondo il volto di un Dio che invita ad
andare incontro allfaltro.
Come
hai detto, tu arrivi dalla fine del mondo dove il vento ti spinge ad
andare avanti; così è il vento in Patagonia: non ti lascia stare in
piedi, fermo. È unfaria che rinnova, rimuove e, soprattutto, ti muove.
In questo mi sento di dire che tu sei così, un vento che soffia e che
vuole che la Chiesa, con ognuno di noi, possa sentire questo vento come
una nuova Pentecoste. Non dobbiamo avere paura, lasciamo operare lo
Spirito che rinnova tutte le cose!
Che
la Madonna sia per tutta la Chiesa e per la tua vita ragione di
speranza.
Prego
per te.
Grazie,
Francesco.
Don Daniel Antúnez,
salesiano di Don Bosco
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