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MdB:  «Missioni Don Bosco raccoglie i semi di speranza nellfUcraina in guerra»  œ

 

 

 

 

 

 

 

Missioni Don Bosco

 

<  Nella Giornata nazionale dellfinformazione costruttiva il 3 maggio 2022  >

«La nostra riflessione sulle notizie che danno conto delle azioni pacificatrici possibili in Ucraina che possiamo sostenere.»

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28 Aprile 2022

 

 

 

Antonio R. Labanca - Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

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||  missionidonbosco.org  ||

 

 

 

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Rif.: Missioni Don Bosco

Comunicato stampa - 28 Aprile 2022

 

 

 

<  Nella Giornata nazionale dellfinformazione costruttiva il 3 maggio 2022  >

«La nostra riflessione sulle notizie che danno conto delle azioni pacificatrici possibili in Ucraina che possiamo sostenere.»

 

 

 

«Lfespressione ginformazione costruttivah può suonare come una ripetizione: informare è costruire conoscenza e relazioni, costruire è dare forma a una realtà nuova o rinnovata. Non dovrebbe essere necessario, in un mondo perfetto, sottolineare che lfinformazione sia pensata e agita come gdare notizieh per lo sviluppo di una comunità.

Lfopposto di informare è fare la guerra. La guerra distrugge. Dire gguerra distruttivah è anchfessa una ripetizione: una pallottola o una bomba hanno sempre come risultato la cancellazione di una vita e di una società. Moltiplicata per lfuso dellfinformazione a fini propagandistici, la guerra è anche distruzione della verità, è cancro dei legami fra le persone.

Ce ne stiamo rendendo conto in maniera evidente in questo stato di guerra, che per noi si svolge a colpi di sanzioni e di restrizioni, di scontri politici e di timori economici; per chi è sul campo in Ucraina si svolge contando i morti e le devastazioni.

 

Alla luce di queste considerazioni, il fatto di sottolineare in una Giornata come questa lfutilità di dare risalto a quanti – in un mondo imperfetto – compiono lo sforzo di ricercare ciò che si sta costruendo (e non distruggendo) e con i loro mezzi lo comunicano, si rivela una necessità. Lfinformazione di questi mesi sul conflitto in terra ucraina presenta al pubblico una dovizia di dati sugli armamenti, sulle operazioni di attacco e di difesa, sulle tragiche conseguenze per soldati e civili, per i territori e quanto contengono. Molto meno si viene a sapere degli appelli al cessate il fuoco, degli sforzi reali delle diplomazie una volta lontane dai riflettori e realmente impegnate a raggiungere accordi di pace, delle azioni di difesa non-violenta e del rispetto dei diritti umani pur in uno stato di belligeranza.

Anche il contatto di una larga base di comuni cittadini con i profughi per aiutarli a fuggire, per accoglierli nellfemergenza, per dare loro una sistemazione nel medio periodo non trovano la giusta rilevanza nelle pagine dei giornali, al di là dellfemozione suscitata da singoli casi umani. È la gregola del giornalismoh, si dirà: individuare un caso estremo per attirare la giusta attenzione su una situazione diffusa. Peccato però che dopo la sollecitazione dei sentimenti di solidarietà non si dia lfinformazione per rendersi più capaci di una risposta duratura. E per corroborare lfopinione pubblica che si oppone alla guerra e alle mistificazioni delle campagne di comunicazione prevalenti.

 

Missioni Don Bosco ha il privilegio di poter toccare con mano glfaltra facciah di questa guerra e delle purtroppo numerose altre in corso nei diversi continenti. I salesiani dellfUcraina, insieme a quelli dei Paesi limitrofi stanno accogliendo senza clamori le masse di sfollati; lfintera Congregazione sta provvedendo anche da lontano a fornire non solo i generi di prima necessità ma anche i supporti per far funzionare le case, per assistere sul piano della sanità fisica e psicologica donne e bambini traumatizzati, per non far mancare scuola e gioco ai ragazzi.

Il servizio di comunicazione, assunto come impegno più forte in questo momento, consiste nel dare notizia della fratellanza che si esprime e si organizza, dellfintelligenza che guida lfintervento immediato insieme ai piani per la ricostruzione a lungo termine, della speranza che sacerdoti e laici stanno coltivando in un orticello dove la gramigna sembra inestirpabile.

Ci sono di aiuto insostituibile coloro che operano sul posto: (preti, suore e laici che hanno messo in sicurezza i bambini orfani o senza famiglia, sottraendoli tra lfaltro al rischio di rapimento o di deportazione; quelli che difendono la dignità delle donne che si trovano addosso lfintera responsabilità della famiglia; quelli che si avvicinano alla linea del fronte per portare parole di conforto e tenere alta la fede in Dio di chi va incontro quotidianamente alla morte. I salesiani hanno celebrato la Pasqua sia con il calendario latino sia con quello bizantino, sfidando anche la mancata sospensione bellica nei giorni consacrati, per rispondere a unfineludibile chiamata alla testimonianza della Risurrezione. Al contempo hanno comunicato la tenacia della loro gente, radunata nelle chiese e intorno ad esse in misura forzatamente ridotta, informato sullfamicizia cristiana che anche a distanza li sostiene. Hanno fatto – con i loro atti – quellfginformazione costruttivah che sarà capace di superare la gdisinformazione distruttivah dei cultori di morte.»

 

 

Antonio R. Labanca

Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

 

Telefono: +390113990157
Email: 
antonio.labanca@missionidonbosco.org
Web: www.missionidonbosco.org

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