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__  OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità

__  Istituto Nazionale per la Comunicazione

 

 

 

 

 

OMS

Organizzazione Mondiale della Sanità

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GLOBAL STRATEGY 2016 -2030 - NEW YORK, ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE

 

« SALUTE: L’OMS PRESENTA LA STRATEGIA GLOBALE IN DIFESA DELLE

DONNE, DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI »

 

 

 

 

 

 

||  OMS > GLOBAL STRATEGY 2016 - 2030

2015

 

Rif.:

Istituto Nazionale per la Comunicazione

 

 

Comunicato

 

 

OMS

Organizzazione Mondiale della Sanità

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GLOBAL STRATEGY 2016 -2030 - NEW YORK, ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE

 

« SALUTE: L’OMS PRESENTA LA STRATEGIA GLOBALE IN DIFESA DELLE

DONNE, DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI »

 

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità presenta a New York, in collaborazione con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, durante l’Assemblea Generale,

la road map che fissa gli obiettivi da realizzare entro il 2030.

Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale dell’OMS per la Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini, a capo del team di sviluppo della Global Strategy:

“Garantire il pieno diritto alla salute alle donne, ai bambini e agli adolescenti di tutto il mondo. Ogni paese continui a dare il suo contributo,

nessuno dovrebbe correre il rischio di perdere la vita per cause prevedibili solo in ragione di dove vive”.

 

 

 

Garantire ad ogni donna, bambino e adolescente nel mondo il diritto al più elevato standard di vita e di salute possibile. Abbattere la mortalità infantile e delle donne in gravidanza. Individuare le soluzioni più efficaci affinché ad ogni donna, bambino e adolescente nel mondo vengano assicurate la stesse chance di sopravvivenza e prosperità.

Sono i principali obiettivi della Strategia Globale per la Salute delle Donne e dei Bambini (Global Strategy) sviluppata dall'OMS in collaborazione con l'ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite, la road map globale che contribuisce a posizionare tra le priorità delle agende politiche mondiali la salute delle donne e dei bambini, presentata oggi a New York dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

A quindici anni di distanza dal lancio degli Obiettivi dello Sviluppo del Millennio, che fissavano gli otto obiettivi che tutti i 193 paesi dell’Onu si sono impegnati a raggiungere entro il 2015 per migliorare le condizioni di vita della popolazione di tutto il mondo, gli impegni assunti con la Global Strategy del 2010 vengono oggi amplificati e rinnovati con la stesura della nuova Strategia Globale, che indica gli obiettivi da raggiungere entro il 2030. 

 

Ogni anno nel mondo 290 mila donne – una ogni due muniti - perdono la vita durante la gravidanza o il parto, il 52% delle quali per cause prevedibili come emorragie o infezioni. Sono 2,6 milioni i bambini che perdono la vita negli ultimi tre mesi della gravidanza o durante la nascita, 6,3 milioni quelli sotto i cinque anni che muoiono per cause prevenibili, oltre la metà a causa di malattie come la polmonite, la diarrea e la malaria. Sono 1,3 milioni gli adolescenti che perdono la vita ogni anno a causa di Hiv, suicidi e violenze. Una ragazza su 10 nel mondo (circa 120 milioni) è vittima di violenza sessuale, 30 milioni di ragazze sono a rischio di mutilazioni genitali, 15 milioni vengono date in sposa sotto i 18 anni e 2,5 milioni hanno una gravidanza prima di compiere 16 anni. 

 

In questo contesto l’Organizzazione Mondiale della Sanità si sta impegnando affinché la salute delle donne e dei bambini, così come la salute degli adolescenti, rimanga una priorità all’interno dell’agenda globale e nell’agenda dei Paesi. “La nuova Strategia parte da importanti successi e da quanto abbiamo appreso in questi 15 anni spiega Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini dell’OMS che ha guidato il team di sviluppo della strategia e si rivolge principalmente ai Paesi e ai loro politici e leader, affinché proseguano l’azione di cambiamento e miglioramento delle condizioni di vita e di salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti nel mondo. Ma è anche alle donne, ai bambini e agli adolescenti che la strategia si rivolge direttamente, così come alle loro famiglie e alle comunità, perché diventino essi stessi fautori del cambiamento e chiedano a gran voce che il loro diritto alla salute venga tutelato e rispettato. Ogni paese conclude è chiamato a dare il suo contributo e a dichiarare il proprio impegno nei confronti della Strategia Globale, compreso l’Italia, che in materia di salute materno-infantile ha raggiunto traguardi importanti. L’Italia ha infatti molto da insegnare visti i risultati eccellenti ottenuti in materia di salute materna ed infantile, e potrebbe giocare un ruolo di leader in questo settore. Per queste ragioni è chiamata a giocare un ruolo chiave in particolare alla luce del rinnovato impegno annunciato recentemente dal Presidente del Consiglio Renzi in materia di cooperazione internazionale e la rinnovata funzione della banca depositi e prestiti, nonché del ruolo chiave che l’Italia giocherà nel 2017 nel contesto del G7.

 

GLI OBIETTIVI DELLA GLOBAL STRATEGY 2016 - 2030

In linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, la Strategia Globale propone la realizzazione di programmi che siano pensati, guidati e compiuti dagli stessi Paesi e resi concreti attraverso investimenti sostenibili. Allo stesso tempo, chiede la realizzazione di sistemi sanitari più solidi, dotati di personale qualificato e capace di dare un servizio alla popolazione che sia adeguato e di qualità. Chiede che tutte le donne, i bambini e gli adolescenti abbiano pieno accesso ai servizi di prevenzione, alle cure e al trattamento ovunque ne abbiano bisogno nel mondo e in qualsiasi momento. E perché questo possa realizzarsi chiede alla comunità internazionale e ai paesi di realizzare approcci innovativi al finanziamento, allo sviluppo dei prodotti e ad efficienti servizi sanitari.

La Strategia Globale delinea gli obiettivi da raggiungere entro il 2030: ridurre a meno di 70 ogni 100 mila i casi di mortalità delle donne durante il parto, a meno di 12 ogni 1.000 quelli di mortalità dei bambini alla nascita. Ancora, ridurre in ogni paese del mondo la mortalità dei bambini sotto i 5 anni a meno di 25 casi ogni 1.000. Mettere fine alle epidemie di HIV, tubercolosi, malaria, malattie tropicali dimenticate e tutte le altre patologie trasmissibili. Ridurre di un terzo i casi di mortalità prematura e promuovere in tutto il mondo la prevenzione. 

 

I RISULTATI

Molto è stato fatto in questi quindici anni. La Strategia Globale lanciata nel 2010 ha rilanciato l’impegno non solo da parte del settore sanitario e degli addetti ai lavori, ma ha anche generato un’attenzione politica rispetto ai soggetti più deboli. A livello globale, dal 1990 al 2013, la mortalità infantile è diminuita del 49%, così come quella materna del 45%. Importanti passi avanti sono stati fatti in numerose aree del mondo in merito all’accesso alla contraccezione, la lotta alla fame e alla malnutrizione, la sfida contro malattie quali l’HIV, la malaria e la tubercolosi.

 

“Molto è stato fatto, ma molto ancora rimane da fare - spiega Flavia Bustreo - la salute delle donne e dei bambini ha guadagnato uno spazio prioritario nell’agenda dei paesi e molto è stato fatto per comprendere come morti di fatto prevedibili possano essere evitate. Ora è tempo di ottimizzare i risultati ottenuti e fare in modo che i benefici sulla popolazione siano esponenziali. Troppe donne e troppi bambini sono ancora vittime di cause di morte troppo spesso prevenibili. Troppi adolescenti non hanno accesso ad informazioni e servizi sanitari essenziali per uno sviluppo sano. Milioni di donne, bambini ed adolescenti non hanno ancora accesso o hanno solo un accesso limitato a servizi essenziali e di qualità cosi come anche ad opportunità di partecipare allo sviluppo sociale, economico, ambientale e politico della propria comunità”.

 

LE AZIONI

Oltre ad identificare gli obiettivi, la Strategia Globale indica le azioni che i governi e le società civili di tutto il mondo dovrebbero promuovere affinché si verifichi un reale cambiamento degli standard di vita globali. A partire dalla mobilitazione di sufficienti risorse sostenibili, alla formazione di crescenti investimenti destinati alla protezione dei più poveri, fino all’adozione di approcci innovativi per il finanziamento degli interventi sulla salute.

Da un punto di vista operativo, la Strategia Globale chiede di equipaggiare e attivare in ogni parte del mondo team medici in grado di garantire un buon livello di qualità di intervento. Fare in modo che tutti i sistemi sanitari siano in grado di affrontare le emergenze sanitarie e assicurare in tutto mondo la capacità di interventi medici essenziali.

Ancora, investire sulla protezione e lo sviluppo dell’infanzia e dell’adolescenza. Supportare il ruolo delle donne, dei bambini e degli adolescenti come protagonisti del cambiamento. Rafforzare le strutture legali in grado di rimuovere le barriere che impediscono alle persone di esprimere i loro diritti.

Infine, promuovere leggi e politiche sociali, rafforzare l’azione di inclusione sociale, assicurarsi che le donne e le ragazze siano parte attiva della società, includere gli uomini e i ragazzi nei programmi di salute e di prevenzione.

 

Nessuna donna, bambino o adolescente nel mondo dovrebbe correre il rischio di perdere la vita per cause prevedibili solo in ragione di dove vive - conclude Flavia Bustreo - sappiamo cosa è necessario fare, e cioè porre fine alle quelle cause che provocano morti prevedibili tra milioni di donne, bambini e adolescenti di tutto il mondo, assicurare il miglioramento delle loro condizioni di vita e di salute e favorire quei cambiamenti che facilitano la piena affermazione dei loro diritti e la costruzione di nuove e più prospere società”.

 

 

 

 

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