Comunicato
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«SISTEMA
RAEE: COSA NE PENSANO, COME LO GIUDICANO
E
QUANTO LO CONOSCONO I PRODUTTORI
DI
APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE IN ITALIA»
«Un'indagine, commissionata dal Consorzio ECODOM
a IPSOS, rivela
quanto i Produttori di Apparecchiature Elettriche
ed Elettroniche (AEE) conoscano
l'attuale sistema di raccolta e trattamento dei
rifiuti derivanti da tali apparecchiature (RAEE)
e come percepiscano la normativa che ne
disciplina la gestione in Italia»
18 Febbraio 2016
«Qual è il punto di vista dei Produttori
di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in relazione al sistema
italiano di gestione dei RAEE (ovvero dei Rifiuti che da tali Apparecchiature
derivano)? Quali "pro" e "contro" intravedono
riguardo alle novità introdotte dal Decreto Legislativo (49/2014)
che ne regola la gestione? E quale percezione hanno del ruolo e delle
attività svolte dai Sistemi Collettivi in Italia per garantire un
corretto trattamento dei RAEE?
A dare una risposta a questi
interrogativi ci ha pensato un'approfondita indagine, appena
conclusa dall'Istituto di Ricerca IPSOS e commissionata da Ecodom,
il più importante Consorzio operante in Italia nella gestione dei Rifiuti
Elettrici ed Elettronici. I risultati dell'indagine sono stati presentati
oggi a Milano in un evento a cui hanno partecipato: Maurizio Tursini
(Presidente ECODOM), Nando Pagnoncelli (Presidente IPSOS), Paolo
Falcioni (Direttore Generale CECED Europa).
L'indagine, partita a
settembre 2015, si è articolata in due fasi: la prima, di carattere
qualitativo, ha consentito - attraverso approfonditi colloqui one to one
con i Produttori aderenti ai principali Sistemi Collettivi italiani - di
mettere a fuoco i più importanti temi della ricerca. Nella seconda fase,
quantitativa, sono state coinvolte 600 imprese produttrici di AEE,
pari al 16% delle aziende iscritte al Registro AEE: un campione
particolarmente vasto e rappresentativo, che ha permesso di delineare una chiara
fotografia delle opinioni e percezioni dei Produttori di Apparecchiature
Elettriche ed Elettroniche in merito al sistema RAEE in Italia.»
«"Attraverso questa
indagine - afferma Maurizio Tursini, Presidente di ECODOM - il
nostro Consorzio ha voluto accendere i riflettori su un sistema, quello di
gestione dei RAEE, che oggi riveste un'importanza fondamentale nel nostro
Paese e che gli stessi Produttori di Apparecchiature Elettriche ed
Elettroniche hanno fatto nascere e crescere. Una moltitudine di aziende
(circa 7.500) di ogni dimensione, che hanno saputo dare una risposta
positiva alle normative, prima europee e poi nazionali, sulla
Extended Producer Responsibility, dimostrando di essere in grado di
finanziare e gestire i rifiuti derivanti dai propri prodotti immessi sul
mercato. Abbiamo quindi voluto ascoltare la loro voce: la voce dei
protagonisti, per capire il loro livello di conoscenza su questo
argomento, il loro giudizio sulla normativa italiana in materia di RAEE e
la loro soddisfazione rispetto all'operato dei Sistemi Collettivi, ai quali
i Produttori affidano la gestione dei rifiuti derivanti dalle
apparecchiature a fine vita."»
c
«SISTEMA
RAEE: PRODUTTORI ANCORA POCO INFORMATI, MA "POSITIVI"
SULL'ARGOMENTO...»
«Il primo dato emerso dall'indagine
Ecodom-Ipsos è che nell'87% delle aziende intervistate esiste una
figura o un ufficio preposto alla gestione dei RAEE: questo ruolo
scaturisce, il più delle volte, da una specifica richiesta dell'azienda
(82% dei casi) e rientra prevalentemente in ambito
amministrativo/commerciale (42%) o interessa il board aziendale (21%),
mentre ancora poco sviluppata risulta la figura dell'Environmental
Manager (3% dei casi). Il Sistema Collettivo di appartenenza
è riconosciuto, inoltre, come il principale punto di riferimento per
la formazione di questi professionisti (51% delle risposte).
Ciò nonostante, i dati
attestano che circa 1 intervistato su 4 si dichiara disinformato sul
sistema RAEE in Italia (28% del campione). Indipendentemente dal
livello di informazione manifestato, si riscontra però una sostanziale
positività dei Produttori rispetto ai cambiamenti avvenuti in tema di RAEE
domestici negli ultimi 5 anni: la pensa così il 64% degli
intervistati, contro un 23% che esprime, invece, un giudizio
sostanzialmente negativo (percentuale che, tra coloro che si dichiarano
poco informati, sale al 30%).»
«Secondo l'opinione di chi
valuta positivamente l'evoluzione del sistema RAEE in Italia, i fattori che
hanno determinato questo cambiamento sono riconducibili a una maggiore
sensibilità ambientale dei Produttori nei confronti della corretta
gestione dei RAEE (32% del campione): una più chiara definizione
delle attività e degli obblighi di ciascun attore operante all'interno
della filiera (28%); una più alta consapevolezza dell'importanza
che l'ambiente riveste per la società in generale, dai Produttori agli
utilizzatori finali (28%); una più forte sollecitazione da parte
della Commissione Europea a considerare il tema ambientale come
prioritario (7%). Infine, residuale ma importante la quota di coloro
che intravvedono un "cambio di paradigma" nella considerazione
dei RAEE: da semplice rifiuto a potenziale risorsa (4%).
Di contro, le maggiori
criticità riscontrate dai detrattori del sistema RAEE sembrano
sottolineare la "complessità" del sistema, con due nodi
principali: la mancata consapevolezza da parte dei consumatori di
pagare un ecocontributo, al momento dell'acquisto di una nuova
apparecchiatura per finanziare la gestione dei RAEE; le insufficienti
garanzie di qualità ambientale da parte di alcuni operatori che si
occupano del trattamento dei RAEE.
Nel complesso, per i
Produttori di AEE, la valutazione del sistema di gestione dei RAEE
domestici in Italia rimane comunque sufficiente: 6,1 è il voto medio
assegnato dagli intervistati. Tuttavia, nel confronto con gli altri
Paesi dell'UE, l'Italia risulta essere "in ritardo" per quasi
la metà degli intervistati (42%); per il 24% del campione è a pari
livello e solo per il 4% è più avanti (mentre il restante 30% non ha
un'opinione precisa al riguardo).»
c
«IL
CANALE "PARALLELO" DEI RAEE. CHI LO ALIMENTA E QUALI DANNI
PROVOCA»
«L'indagine Ecodom-Ipsos ha
cercato di indagare anche sul cosiddetto "disperso"
(ossia, il flusso di RAEE non intercettato dai Sistemi Collettivi istituiti
dai Produttori di AEE e del quale, quindi, non si ha certezza che sia
sottoposto a un trattamento ambientalmente corretto): la valutazione media
degli intervistati è che il peso del
sommerso sia pari al 44% del totale dei RAEE raccolti in Italia: una
percezione, purtroppo, molto distante dalla realtà; secondo i dati
della ricerca CWIT, recentemente presentata dal WEEE Forum, infatti, i
flussi di RAEE "dispersi" rappresentano oltre il 70% del totale.
La presenza di questo "canale parallelo" comporta, per l'84%
del campione, un enorme danno ambientale; per il 16%, invece,
si tratta principalmente di un danno economico per l'intera collettività.
Infine, nell'opinione dei
Produttori, ad alimentare il "flusso parallelo" dei RAEE
sarebbero innanzi tutto gli utilizzatori finali, ignari dei rischi
dello scorretto smaltimento (52%), seguiti da enti locali e
distributori, responsabili di cedere i RAEE raccolti al miglior
offerente, senza essere in grado di valutarne l'effettiva capacità di
gestirli in modo corretto (26%) e dalle amministrazioni pubbliche,
responsabili di rilasciare le autorizzazioni al trattamento dei RAEE in
modo piuttosto superficiale (22%).»
c
«D. LGS. 49/2014: LA SUA
CONOSCENZA E' LIMITATA, MA IL MODELLO "ALL ACTORS" CONVINCE I
PRODUTTORI»
«Sui
contenuti del D.Lgs. 49/2014 (che recepisce la Direttiva comunitaria del
2012 sul trattamento dei RAEE), i Produttori ammettono la propria
ignoranza: solo 1 intervistato su 4 - per la precisione il 27%
del campione - dichiara di conoscere abbastanza o molto bene il testo
del Decreto e solo il 12% ha partecipato a convegni, workshop o
attività informative sui contenuti del nuovo Decreto. Tra coloro che
conoscono i contenuti del D.Lgs. 49/2014, il 70% esprime una valutazione
abbastanza o molto positiva, seppur con margini di migliorabilità.
L'intero campione ha invece
espresso un particolare apprezzamento per il modello "all
actors" (giudicato positivamente dal 70% degli
intervistati): si tratta di una delle principali innovazioni introdotte dal
D. Lgs. 49/2014, secondo cui i soggetti che effettuano la raccolta (enti
locali e distributori) possono "cedere" i RAEE - oltre che ai
Sistemi Collettivi - anche ad operatori privati, purché in possesso di
regolare autorizzazione al loro trattamento. La
principale motivazione addotta dai sostenitori del modello "all
actors" (50%) è la possibilità di emersione del sommerso:
rendere "ufficiale" il canale parallelo consentirebbe di
tracciare le quantità di RAEE oggi disperse; una seconda motivazione (40%)
è che questo modello potrebbe essere positivo in particolare per i
Produttori: i loro Sistemi Collettivi avrebbero minori quantità di RAEE
da gestire.
Più articolate, viceversa, le
ragioni del "no" (21% del campione totale): in primo
luogo, emerge la possibile carenza professionale degli operatori che
si occupano del trattamento dei RAEE (54%); a seguire, la mancata
tempestività ed efficacia dei controlli (30%); infine, il
potenziale aumento del sommerso, causato proprio dall'incremento
degli attori della filiera, che potrebbe generare problemi per la
tracciabilità dei RAEE (22%).»
c
«COMPETENZA,
GARANZIE, TRASPARENZA E COERENZA CON LA MISSION: I 'MUST HAVE' DI UN
CONSORZIO»
«Dall'indagine è emerso,
infine, che tutti i Produttori di elettrodomestici, per aderire ad un
Sistema Collettivo, reputano imprescindibili alcuni elementi, quali:
la specializzazione e competenza professionale di chi ci lavora (62%);
le garanzie fornite rispetto al corretto trattamento dei RAEE (58%);
la trasparenza nella politica dei prezzi (50%); la coerenza
dell'operato con la propria mission (44%).
Nella scelta del Sistema
Collettivo a cui aderire, i Produttori di AEE valutano anche l'aspetto dei costi,
in particolare la quota associativa (ritenuta l'elemento di costo
più importante dal 28,4% del campione) e l'entità
dell'ecocontributo (24,6%), seguono i driver di attribuzione
dei costi (17,5%), le modalità di pagamento (15,3%)
e la puntualità nella fatturazione (14,4%).»
Ecodom - Consorzio
Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici - è il sistema
collettivo nazionale che gestisce, senza fini di lucro, il trasporto e il
trattamento degli elettrodomestici a fine vita (RAEE, Rifiuti da
Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Costituito nel 2004 su base
volontaria dai principali produttori di grandi elettrodomestici, cappe e
scalda-acqua operanti nel mercato italiano, Ecodom ha l'obiettivo
fondamentale di evitare la dispersione di sostanze inquinanti
nell'ambiente e massimizzare il recupero dei materiali da reinserire nel
ciclo produttivo, nel rispetto della normativa in materia di trattamento
dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (D. Lgs.
49/2014). Ecodom gestisce i RAEE provenienti dai nuclei domestici dei
Raggruppamenti R1 (frigoriferi e condizionatori), R2 (lavatrici,
lavastoviglie, cappe, forni, scalda-acqua), R3 (TV e monitor) e R4
(piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica,
apparecchi di illuminazione).
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