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Quella dello smalto è un’antichissima tecnica artistica: attraverso, dapprima, la scuola di Limoges e l’esperienza dell’antica Russia e passando poi per l’era romantica di fine ‘800-inizio ‘900 questa tecnica ha raggiunto una grande diffusione negli anni Trenta. La febbrile ricerca tecnica che caratterizza l’arte del novecento ha condotto alla grande riscoperta di questo mezzo espressivo e, fra gli Italiani, Mario Maré ha rappresentato al meglio, anche grazie alla personale poetica esplicitata nel campo pittorico, la continuità ideale dell’arte nello smalto, con l’approdo a un inedito effetto pittorico moderno, tecnicamente molto avanzato ed estremamente innovativo. (… continua > ...)

Marina Palmieri

Vd. anche:

Testo Integrale

della Presentazione

dedicata all’artista

MARIO MARÉ

Maggio-Giugno 1995.

Nell’ambito dello stesso ciclo,

presentazione libri:

“Elogio funebre per un Saphim” (storia/archeologia),

Ed. L’Autore Libri, Biblioteca del Cormorano, A.: Leda Maddalena;

“Vento crudele di Provenza” (narrativa), Greco&Greco Ed., A.: Toni Pierobon;

“Da luoghi incerti” (poesia), Book Ed., A.: Mariella De Santis;

“Lurido blues” (narrativa), Ed. Il Salice, A.: Maurizio Bellavia.

Dibattito col pubblico.

Nella foto, un momento della presentazione

Immagine - Rif. Teatro dell’Orologio di Roma, 1995, conduzione del ciclo “Dallo smalto a fuoco all’ottava a destra” dedicato all’artista milanese internazionale Mario Maré. // In primo piano nell'immagine, da sinistra a destra: Claudia Liuzzi (attrice, pittrice), Mariella De Santis (scrittrice, poetessa), Marina Palmieri, Adriano Petta (scrittore).

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Resp.: Marina Palmieri

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